Importante riconoscimento per Carmen De Gironimo e per la sua Emotional & More

Articolo di Aldo Seghedoni

Per il loro impegno nello sport inclusivo hanno ricevuto una Menzione d’Onore nell’ambito della XIV edizione del Festival del Calcio Italiano.

Un importante riconoscimento per l’associazione Emotional & More APS e per la sua presidente Carmen De Gironimo. Ad Arezzo nell’ambito della XIV edizione del Festival del Calcio Italiano, durante la giornata-evento Sport Senza Frontiere, in quanto ideatrice di tutti i Forum dedicati al binomio sport ed emozione, ha ricevuto una Menzione d’Onore per la partecipazione attiva.

L’attestato è stato consegnato dal presidente del Festival, Donato Alfani.  “Iniziative come quelle di Emotional & More rappresentino l’anima vera dello sport inclusivo, capace di abbattere le barriere e dare voce a chi troppo spesso non ne ha” ha tenuto a sottolineare.

Carmen De Gironimo ha fortemente voluto condividere questo spazio con la FIGC – Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, ringraziandone la richiesta accolta in presenza e collaborazione, che ha reso l’intervento ancora più significativo. Sul palco erano infatti presenti il referente regionale Umbria Armando Marcucci e i tre giovani atleti Andrea, Adriano e Daniele, recentemente approdati alla squadra Perugia della DCPS.

“Sono loro il vero valore aggiunto – ha puntualizzato la De Gironimo – perché incarnano il senso autentico dell’inclusione: scendere in campo e vivere lo sport, al di là del risultato. Questo premio non è mio, ma nostro: è dell’associazione, della vicepresidente Maria De Caroli, ed è soprattutto di questi ragazzi e di chi, come noi, ci mette l’anima prima ancora che il ruolo”.

Le testimonianze dei ragazzi hanno reso tangibile la forza del calcio nel trasformare vite e relazioni. C’è chi ha raccontato di aver trovato finalmente una famiglia, chi la felicità, chi la sensazione di essere finalmente compreso. Concetti che hanno commosso la platea e ribadito la centralità dello sport come veicolo di felicità e di inclusione reale.

Il referente Marcucci ha ricordato l’importanza di “mettere i ragazzi in campo senza paura delle loro disabilità, perché è solo giocando che si scopre il loro vero valore”. Parole che hanno trovato eco nel clima della giornata, dedicata a dimostrare come lo sport possa abbattere barriere e costruire legami.

“Con questa menzione – hanno osservato a Emotional & More APS – rafforziamo il nostro ruolo da protagonisti nelle campagne sociali e culturali che uniscono sport, emozione e inclusione, portando avanti una visione chiara: nello sport come nella vita, si vince o si perde sempre insieme”.

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

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