
"A Milano italiani invisibili, a Sassari decisivi" osserva poi il giornalista grande esperto di basket.
Sportal.it ha chiesto un intervento sui playoff a Enrico Campana, giornalista grande esperto di basket e già prima firma della ‘Gazzetta dello Sport’.
Questo campionato manda un messaggio, o meglio ripropone la convinzione dei favolosi anni ‘80 quando in Italia arrivavano spesso ex star NBA e forti stranieri ma si diceva che lo scudetto lo vincevano la squadre coi migliori italiani. L’Olimpia negli ultimi anni ha preso i migliori italiani che passa il convento, peccato che con questa gloriosa maglia diventino invisibili, ultimo esempio di questo autodafè Della Valle che potrebbe scrivere un libro alla Pellico, le mie prigioni.
Fortunatamente a Sassari non possono permettersi un simile lusso e con l’arrivo di Gianmarco Pozzecco i loro italiani contano nell’economia del gruppo come quelli di una volta. Questa è la ragione per cui nell’ultimo lustro Milano è stata il teatro preferito delle imprese dei sardi, come dimostrato nella prima gara di semifinale. Mandato in campo sul più bello, il trio Gentile-Spissu-Polonara ha dato quel qualcosa in più che ha dato energia e incisività e la Dinamo con un 13-0 perentorio ha fatto capire l’antifona. Più reattiva, più solida, più grintosa, più sicura, più squadra. Il colpo al fegato è stato micidiale per i campioni in carica, anche se poi si sono ripresi finendo però al tappeto quando Stefano Gentile ha fatto cose inimmaginabili, miglior cannoniere con 26 punti. Una lezione di regia che non vedevamo da anni. E Thomas ha portato lo scompiglio nelle file milanesi, guerriero e artista al tempo stesso, un totem che sgretolava le mura avversarie e assicurava canestro dopo canestro la riuscita dell’opera.
Ormai inarrestabile il ciclone-Sassari ha dunque sconvolto il tran tran del campionato Si tratta di un lievitazione collettiva che ha qualcosa di magico, paranormale, un volo acrobatico che la rende imbattibile. Il primo tratto dei playoff dimostra la fame di scudetto: 4 vittorie, 2 in trasferta, con medie altissime: 93,2 punti e 109,2 di valutazione… Questa la sequenza punti/valutazione: 3/0 Brindisi (89/111, 106/129, 92/99, 86/99)…. 2/1 nei confronti diretti con l’Armani vincendo le ultime 2 al Forum. Imbattuta dal 10 marzo. La striscia vincente è di 13 partite con 6 vittorie in trasferta, di cui le ultime due a Brindisi e Milano col minimo del massimo nella valutazione, un doppio 99 contro ben 11 gare in tripla cifra e il record assoluto di 129 in g2 con Brindisi.
STATS – Appena 6 triple per i sardi, meno della età dei milanesi (13, record delle prime 6 gare) insufficienti tuttavia per evitare la seconda sconfitta in gara1 frutto del minimo ai rimbalzi (32 contro 37) e per la seconda volta con valutazione inferiore ai punti (73 -79), il che significa un gioco di squadra a strappi. Sassari si è rifatta con 10 canestri più da sotto, frutto di un assedio incessante sotto la spinta della regia dell’incredibile Stefano Gentile che sembrava Nembo Kid. La gara della vita nella quale forse solo lui credeva. Presa in mano la squadra le ha dato gioco e ritmo, personalità, fantasia e coraggio, mentre Thomas è stato un vero dono del cielo… E’ un’ala forte con tecnica, riflessi, gioco di piedi, potenza straordinaria, autocontrollo, fair play. E non gli manca il sorriso. Ogni volta l’Armani si avvicinava il suo canestro arrivava puntuale, preferibilmente da sotto o con la finta e partenza in palleggio con uno scatto bruciante da centometrista. Nell’ora più difficile ancora una volta anche Pierre ha risposto con le sue veroniche, i guizzi dell’artista. Doppia doppia anche per lui a conferma del talento e della metamorfosi degli ultimi 3 mesi. E il quarto moschettiere con più 20 di valutazione, fatto davvero raro nel nostro campionato, è stato Achille Polonara, prezioso acquisto per i prossimi mondiali, azzurri. Un suo assist di massimo rischio e precisione , e pure in velocità,
schiacciato a terra da una quindicina di metri è stata l’azione più bella.
OLIMPIA – Pianigiani ha ceduto alla ragion di stato, James voleva giocare, è stato accontentato. Avevo detto che poteva essere un boomerang dopo quel guaio serio al piede… Ha segnato tre triple, di cui una impossibile, a metà gara, ma giocato da fermo e concordo con lo schietto Da Pol, commentatore Rai, che con lui il campo Sassari si è presa 13 punti di vantaggio. Scolorito anche Nedovic, l’altro convalescente, preferito nel turn over a Jerrells, uno dei più in forma. Questi innesti a freddo hanno scombussolato gli equilibri di squadra faticosamente ritrovati nelle due gare finali della serie con Avellino. Il più frastornato è apparso Nunnally che smarrito il tocco magico (0/7 nel tiro da sotto) decisivo per rimontare con Avellino senza mai entrare in partita. Tarczewski se l’è cavata nel gioco aereo (13 rimbalzi e schiacciate) e neutralizzato Cooley, però ubriacato anche lui dal timing e le finte di Thomas, oggetto di desiderio dei maggior club europei che sarà difficile trattenere. Idem Pierre.
Dopo due gare grigie Micov è vento fuori nel secondo tempo, suo il canestro dell’effimero sorpasso. Bella gara per il rinato Cinciarini, 30 minuti esemplari ma un paio di suoi errori nel finale hanno fatto capire che la benzina era finita e raccogliere le forze per gara2 fra sole 24 ore che impone a Pianigiani scelte delicate. L’impressione è che si ripeta una storia di questo confronto simile a quella di 4 anni fa – dice la cabala – quando Sassari battè Milano nella semifinale e poi vinse il suo primo scudetto in trasferta a Reggio Emilia. Anche allora Milano era testa di serie n. 1 e Sassari la 4, coincidono le anche le date, e pure stavolta il coach della provvidenza usa tutta la sua esperienza di campione di razza amante e, come Sacchetti, Pozzecco mette i suoi giocatori di esprimersi secondo le sue caratteristiche tecniche. Pianigiani domani 50 anni e spera di festeggiarli risalendo la china. Se perde questo scudetto Milano gli fa pollice verso.
DICHIARAZIONI – Pozzecco, indubbiamente il personaggio di questa finale, usa bene il suo talento nell’arte della comunicazione umana e sociale. “La cosa che non vorrei accadesse – aveva detto alla vigilia – è che domani mattina mi svegliassi tutto sudato ritrovandomi a Formentera pensando che sia stato tutto un sogno. Potevo dichiarare che Milano è la squadra più forte – il che è una verità – ma questo sarebbe irrispettoso nei confronti dei miei giocatori. Sarebbe forse più semplice voler partire da sfavoriti ,ma non è così, non siamo sfavoriti, vedo la ferocia con cui si allenano. In questo momento siamo la squadra che gioca nettamente meglio e ho i giocatori più forti. Sicuramente Milano è una squadra straordinaria, un grande club e ha uno staff eccellente, la rispettiamo, ma siamo la squadra che in questo momento sta facendo meglio”. Detto fatto. Questa provocazione, poco gradita da Milano, ha invece suscitato una risposta forte dalla sua squadra. E Stefano Gentile schermandosi dopo la sua strepitosa gara (“Sono solo contento di essere riuscito a fare quello che so fare”) ha voluto ringraziare del suo mental-coach: “Io cerco sempre di imparare e dal
punto di vista mentale, Pozzecco ci ha dato una carica formidabile”. Da parte sua il coach last-minute ha consegnato alla storia una battuta delle sue: “Credo proprio che il fratello e il famoso padre una gara così non l’abbiano mai giocata”.
TABELLONE – Semifinali (al meglio di 5 gare). Milano-SASSARI 79-86 (18-16 17-25, 25-19 19-26). Stasera: CREMONA-Venezia (Palaradi, 20.45, Rai Sport/Eurosport). Domani G2 Milano-SASSARI (2045). Venerdì G2 CREMONA-Venezia.
ALTRI MONDI – Stanotte a Toronto comincia la serie finale, per la prima volta i RAPTORS hanno la possibilità di vincere il titolo e per la prima volta nelle 5 finali consecutive i Warriors giocano la prima gara, a loro sempre favorevole in questo ciclo di 3 titoli. Una sola vittoria in più (58 contro le 57 di Golden State) ha premiato i canadesi col vantaggio del campo guadagnato con le 4 vittorie consecutive coi Bucks che avevano iniziato con 2 vittorie e il record di 60 vittorie di regular season. Kevin DURANT, reduce da un infortunio, salta la prima gara. Due gli europei in campo, lo spagnolo Marc GASOL (Raptors) e lo svedese Jonas JEREBKO (Warriors) che giocò a Biella. Nelle semifinali di A2 per l’ultima promozione in A anche Capo d’Orlando è sul 2-0 con Bergamo (87-75) in una gara dominata dagli americani (24, 13 rimbalzi e 35 di valutazione per Triche e 26 di Parks per i siciliani, 27 Roderick per i lombardi. Si va quindi verso una finale contro la De Longhi Treviso, vincitrice della Coppa Italia, che torna in campo stasera a Treviglio per gara 3.