Usain Bolt diventa co-founder del team esport Wylde

La notizia dell’ultima ora ha dell’incredibile. Il pluricampione giamaicano Usain Bolt si è unito come co-proprietario all’organizzazione irlandese di eSport WYLDE.

Usain Bolt, cosa farà?

Il ruolo di Bolt sarà quello di  responsabilizzare e supportare i giovani talenti, con un attenzione particolare alla diversità e l’inclusività,aspetto molto importante per le nuove realtà. Inoltre, in qualità di comproprietario e membro attivo del gruppo dirigente, Bolt sarà coinvolto in una serie di attività incentrate sul posizionamento mondiale del marchio WYLDE.

La storia del marchio WYLDE

WYLDE è stata fondata due anni fa da Steve Daly e David Cronin, con sede a Dublino, in Irlanda. In passato, Daly era un banchiere di investimento presso JP Morgan. David Cronin è stato presidente e amministratore delegato degli American Ireland Funds e uno degli azionisti fondatori della società tecnologica irlandese QUMAS. WYLDE ha attualmente diverse squadre che gareggiano in alcuni dei titoli più in voga del momento come Rainbow Six Siege, VALORANT, Rocket League e FIFA. Inoltre lo scorso anno, WYLDE ha fondato un Academy incentrata sulla crescita dei giovani talenti organizzando tornei per la community e ospitando numerosi Bootcamp WYLDE in tutta Europa.

Un futuro da protagonista

Usain Bolt, co-proprietario di WYLDE, ha commentato: “WYLDE è sulla buona strada per diventare uno dei più grandi marchi esport mondiale. Negli eSport, come nell’atletica leggera, è fondamentale avere quella mentalità competitiva e vincente. Non vedo l’ora di lavorare con il team dirigente WYLDE per aiutare i nostri giocatori a raggiungere il loro potenziale, prendendomi anche cura del loro benessere fisico e mentale”.

David Cronin, co-fondatore di WYLDE, ha aggiunto: “L’ingresso di Usain, porta WYLDE ad un livello superiore. Con la sua vasta esperienza agonistica e la mentalità da vincitrice delle Olimpiadi, la sua guida sarà inestimabile mentre continuiamo a costruire strutture professionali per supportare lo sviluppo dei nostri giocatori. “

Articolo a cura di:
Francesco Basile

 

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