Scherma, dura reprimenda ai fiorettisti dopo Tokyo 2020

Il presidente Azzi: “E’ giusto che arrivino indicazioni o richieste da parte degli atleti, ma non coi toni o coi giudizi espressi nei confronti di un ct che ha vinto tanto”.

Le polemiche post Tokyo 2020 e la lettera di “sfiducia” dei fiorettisti al ct Cipressa non sono piaciute al presidente federale della scherma Paolo Azzi, che in un’intervista al Corriere dello Sport ha fatto il punto della situazione: “Una brutta pagina, dopo che eravamo partiti in modo diverso. E’ giusto che arrivino indicazioni o richieste da parte degli atleti, ma non coi toni o coi giudizi espressi nei confronti di un ct che ha vinto tanto come Cipressa. Credo che sia stato irrispettoso e immeritato”.

“Cinque medaglie rappresentano comunque un bottino interessante, soprattutto se si aggiunge che siamo arrivati secondi nella classifica per nazioni. Poi, considerato che molti giovani hanno fatto la loro parte il bicchiere è mezzo pieno, non è stata una campagna totalmente negativa come la si dipinge. Se fosse arrivato un oro, il bilancio sarebbe stato diverso, per cui alcune reazioni a caldo sono un po’ da ridimensionare”.

Sul futuro: “Siamo in un momento di riflessione per far decantare questo strepito mediatico, ma questa settimana avrò una videoconferenza con il Consiglio federale, con varie ipotesi da vagliare. Cerioni? E’ uno dei possibili candidati come ct del fioretto, valutiamo la fattibilità di questa pista”.

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