Bobby Brown ha fatto infuriare i cinesi

Vanno in archivio i Global Games con 1-1 di Oklahoma in Spagna e 2-0 nella doppia pre-season in Cina fra i Rockets e i Pelicans. L’ultima gara non è stata il massimo dal punto di vista promozionale come spettacolo per i guai fisici di Clint Capela (stiramento al polpaccio) e Pablo Prigioni (spalla) nella squadra di D’Antoni e di Anthony Davis e E’Twaun Moore in campo 7 e 4 minuti nella squadra di Avi Gentry. C’è stato invece un caso diplomatico  imbarazzante che ha avuto per protagonista Bobby Brown. Sì proprio lui, il Bobby Bum-Bum che vinse lo scudetto e la Coppa Italia  e il titolo di top-scorer dell’Euroleague (18,8 punti) con la Montepaschi Siena. Attratto dai cino-dollari e troppo costoso per i bilanci in affanno di Siena si è guadagnato una discreta fama  nella grande repubblica segnando 74 punti in una gara. L’anno scorso finito il cino-campionato  è passato in Turchia (6 gare col Besiktas) e anche se ormai veterano ha bussato alla porta dei Rockets. A D’Antoni piacciono i giocatori come lui, veloci, fantasiosi, con molti punti nelle mani. Ha visto giusto, ma alla vigilia della gara di Pechino per una spiritosaggine gratuita è stato sommerso  da commenti risentiti sul web. Andando a visitare la Muraglia Cinese, sulle antiche pietre ha lasciato un graffito che suonava così: “Divertitevi voi con la Muraglia”. E l’ha pubblicato sul web. La riposta risentita è stata di questo tono: “Una frase così si può leggere soltanto in un cesso americano, non si manca di rispetto alla storia e alla gente cinese”. Sono seguite le platoniche  scuse del giocatore al popolo cinese e al paese, mentre con la squadra se l’è cavata con un benevolo perdono giocando un partitone contro i Pelicans. E’ stato il migliore segnando 18 punti, ma adesso rischia di stare fuori dai 15. Idem Lance Stephenson, discolo ricco e talentoso di colore, in prova coi Rockets per 100 dollari alla settimana.

Mettere piede nella NBA e giocare meglio che in Europa. La sorprendente prestazione di Alex Abrines con la nuova maglia di Oklahoma, 34 minuti con 19 punti, 5/6 nelle triple, miglior marcatore della sua squadra non è bastata per evitare la terza sconfitta in 4 gare ai Thundercity che hanno una squadra a pezzi e mancano dei due centri Adams (caviglia), Kanter (ginocchio), Roberson, Payne e McGray e si consolano per il buon investimento fatto con il kid del Barcellona. I Grizzlies che hanno cambiato allenatore, da Joerger a Fitzdale, assistente di Budenholzer ad Atlanta e prima a Miami, hanno vinto con autorità la terza partita e sono in crescendo. Il migliore è  Marc Gasol che spazza via i dubbi dopo una stagione di stop per l’operazione al piede. Marc vince lo scintillante derby spagnolo segnando 21 punti tirando bene dall’arco (3/8) e 8/8 dalla lunetta più che in area (5/16) forse ancora un po’ cauto nei contatti.

Giovedì notte 5 vittorie in tasferta, Detroit ad Atlanta, Boston a Brooklyn, Memphis a Oklahoma e a sorpresa Sacramento sul campo dei Lakers e Toronto a Cleveland. Vittorie casalinghe dei Clippers con un canestro a 0,2 secondi firmato da Jamal Crawford in una serata nella quale l’aureo sesto uomo della NBA ha litigato col tiro e Washington che col ritorno di John Wall in regia e col tiro da ritrovare  ha inflitto la quarta sconfitta consecutiva ai 76ers che avevano iniziato la stagione battendo Boston con un debutto interessantissimo di Dario Saric e il recupero di Joel Embid, il n.1 del draft fermo per due stagioni per un problema al piede.

Frenato l’entusiasmo iniziale dei Lakers, non sono stati sufficienti i 31 punti di D’Angelo Russell, l’erede di Kobe Bryant, per fermare Sacramento che si è espressa al meglio senza mandare in campo Cousins, neo-campione olimpico, il che fa riflettere il nuovo coach e il sempre imprevedibile gm Divac. La vittoria porta la firma di Harris e Ish Smith ma anche di Rudy Gay che pur avendo espresso l’intenzione di non restare il prossimo anno ha fatto la sua parte. I Lakers hanno tagliato le ali Zach Auguste e Trais Wear e la guardia Julian Jacobs, mentre i cugini dei Clippers che hanno fermato la corsa di Portland (3/1) hanno stretto la mano a Xavier Munford e Dorell Wright. Paul Pierce (Clippers) ha deciso di continuare, chiuderà a fine stagione e firmerà per Boston per un giorno per amore dalla maglia alle quale ha legato la sue migliori giornate conquistando lo scudetto 2008, l’ultimo del famoso club.

A 12 giorni dall’opening Cleveland ha perso nuovamente, Kyle Lowry ha fatto un figurone: per lui questa è una stagione particolare perché sarebbe già stato bloccato dagli Spurs per affidargli la squadra la prossima stagione con l’uscita di scena di Tony Parker (oltre a Manu Ginobili). LeBron è stato tenuto in panchina, proseguono gli esperimenti per capire se scaricare JR Smith che dopo il titolo si è messo sull’Aventino. L’intraprendente McRae si è assicurato un posto nel roster e forse anche Liggins e Shumpert potrebbe partire titolare e Frye, lo specialista della tripla, avere più minuti e giustificare il contratto da 36 milioni.

Cleveland  suscita ancora l’interesse degli scommettitori, è al quarto posto come volume di giocate, al quinto i Warriors perché con Durant anche con una quota bassa possono sentirsi sicuri.  La sorpresa è la fiducia  nei Knicks dopo le operazioni di mercato e anche di Boston ancora alla ricerca di un rinforzo e in trattativa con Utah per Gordon Hayward, il giocatore-franchigia, pronta a ripiegare sul JR Smith. Al terzo posto di gli Spurs, anche quest’anno fra i favoriti con Pau Gasol al posto di Tim Duncan e la crescita dello spagnolo nelle prime uscite. Uno scommettitore, forse l’unico a non rimpiangere Durant, ha messo 5000 dollari su Oklahoma attirato dalla quota: 30 a 1, che significa guadagnare 150.000 dollari.

Karl Malone ha tenuto in panchina per la seconda volta Danilo Gallinari e per testare i giovani  a Minnesota anche Jussuf Nurkic, il centro titolare. Denver ha perso di 17 coi Wolves  con un bellissimo duello fra Karl Anthony Towns  e il centro serbo Nikola Jokic. Duello pari per 15 minuti, fino a quando Jokic è andato in panchina con 6 falli. E’ piaciuto Jamal Murray, n.6 del ranking, in regia che si gioca il posto di titolare con Mudiay. Denver “linea verde” potrebbe essere la Portland di questa stagione ormai alle porte senza più Andrea Bargnani che ha vissuto di rendita per 10 anni sul prestigio derivante dall’essere il n.1 del draft. C’è chi lo considera la peggiore delusione, in realtà è stata un’operazione di mercato ben organizzata ma quando ha lasciato la Benetton era solo una grande speranza o meglio una “speranza grande”.

RISULTATI PRESEASON – 12 ottobre Utah-PHOENIX 110-111 (18 D.Exum, 17 R.Gobert  tl11/15 8r; 20 D.Booker, 16 E.Bledsoe; Tiri liberi 41/53-39/53!); HOUSTON-New Orleans 1161-04 (Pechino, Global Games: 18 B.Brown 6/13 3/6 da3 tl3/3, 14 J.Harden 5/11 0/6 da3 6r 8a 5p, 15 C.Wiltjer 3/7 da3 5r; 20 Q.Cook 3/5 da3 8r, 16 L.Galloway, 2 A.Davis 1/5 7′, 2 E.Moore 4′); Orlando-SAN ANTONIO 89-95 (20 E.Fournier 3/5 da3 7/14, 6 N.Vuevic 1/7 10r; 12 P.Gasol 6/11 5r 4a, 12 B.Forbes 2/3 da3); INDIANA-Milwaukee 101-83 (21 R.Stuckey, 15 J.Teague, 12 L.Allen 11 r, assente P.George; 20 G.Antetokounmpo 6/13 1/2 da3 tl7/11 5r 6a); MINNESOTA-Denver 105-88 (18 KA Towns 5/12 tl7/10 8r 4a, 18 A.Wiggins, 18 S.Muhammad, 11 N.Bjelica; 16 N.Jokic 3/4 tl5/6 6r 2a, 16 W.Chandler 5/12 tl6/6 6r, 14 J.Murray 4/9 2/3 da3 tl4/5, assenti D.Gallinari, J.Nurkic. 13 ottobre: WASHINGTON-Filadelfia 100-79 (22 B.Beal ì, 9 J.Wall 4/11 0/3 da3 tl1/6 9a; 11 J.Embis 12r, 14 J.Grant, 6 D.Saic, Tiro3 4/30, 13%); Atlanta-DETROIT 94-99 (17 D.Schroeder 5/9 2/3 da3 tl5/5 9a, 15 D.Howard 7/11 9r; 18 T.Harris 8/20, 18 I.Smith 7r 8a); Brooklyn-BOSTON 97-100 (14 L.Scola, 5/14 11r, 11 T.Booker 12r; 13 A.Horford 5/8 9r, 13 M.Smart 4/10 0/4 da3); Oklahoma-MEMPHIS 94-110 (19 A.Abrines 6/11 5/6 da3 tl2/2 5r 34′, 17 R.Westbrok  5/11 tl5/8, 15 K.Singleton 5/6 da3, 5 V.Oladipo 1/6 0/2 da3, T3 14/21 66,7; 21 M.Gasol 5/16 3/5 da3 tl8/8 7r 3a 3re, 19 M.Conley 3/3 da3 7a); Cleveland-TORONTO 94-119 (19 K.Love, 13 K.Irving 8a; 25 K.Lowry 3/4 da3 tl10/10 6a, 17 C.Joseph 7/10 1/1 da3 4r 3a, 10 J.Valanciunas 5/5 7r); LA Lakers-SACRAMENTO 104-116 (31D-Russell 10/14 5/6 da3 tl6/7 11a, 18 J.Clarkson, 6 J.Randle 3/9 10r 5a, 4 J.Calderon 0/2 da3; 21 A.Tolliver 7/9 7/7 da3 6r 4a, 20 D.Collison 8/13 4r 7a, 19 R.Gay 6/16 1/4 da3 9r 7a, 15 A.Afflalo); LA CLIPPERS-Portland 109-108 (26 B.Griffin tl9/11 5r, 16 M.Speights 3/6 da3 8r, 16 B.Bass, 10 C.Paul 10 a; 20 CJ McCollum 5r 4a, 19 D.Lillard 4/9 2/6 da3, tl9/10 5a 5pe, 8 E.Davis 11r)

A cura di ENRICO CAMPANA

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