“II ciclismo italiano rischia l’ecatombe”

Il ds del Team Zabù-KTM Luca Scinto ai microfoni di Tuttobiciweb.it suona l’allarme per il ciclismo italiano: “Se non si ripartirà al più presto la vedo veramente brutta. Ne l nostro mondo ci sono tanti atleti precari che potrebbero essere spazzati via da questa terribile crisi generale  e mi risulta già che nel 2021 varie squadre cesseranno l’attività. Guardando all’estero vedo però che in alcune nazioni, Germania, Francia, Svizzera e Olanda si sta cercando di trovare delle soluzioni opportune per rimettersi in moto nei prossimi mesi. Speriamo che anche qui in Italia qualcuno dia la sveglia e che si riesca a garantire almeno quattro mesi di attività, altrimenti sarà un’ecatombe. Bisogna decidere se si preferisce morire di virus o di fame e questo vale sia per lo sport che per la nostra economia”.

La situazione del team: “Rulli e computer sono i fidi compagni di viaggio per tutti e fortunatamente mi trovo a guidare dei ragazzi forti atleticamente e altrettanto forti di testa. La tecnologia aiuta molto; ieri, ad esempio, Visconti si è confrontato con Sabatini utilizzando un programma che simula la scalata allo Stelvio. Tutti stanno mantenendo una buona condizione atletica e in tutti, me compreso, c’è la speranza di poter riprendere gli allenamenti su strada almeno a maggio. In definitiva chi ci comanda dovrebbe capire di avere a che fare con persone che il ciclismo lo fanno di mestiere; lo sport è un’industria, lo dicono tutti e i ciclisti rappresentano una categoria di lavoratori dipendenti che a causa del virus potrebbero perdere il loro lavoro. Non per nulla Roberto Reverberi, team manager di lungo corso, ha già chiesto la cassa integrazione per i suoi atleti”.

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