Marco Materazzi a ruota libera

Pierluigi Pardo e Marco “Matrix” Materazzi si sono incontrati per commentare “20 anni di gol” ovvero le reti più belle degli ultimi due decenni: un evento organizzato da Sisal Matchpoint.

Partiamo da Italia – Olanda di calcio femminile: dopo 13 anni torniamo in un quarto di finale in un Mondiale.

“Quello che mi auguro è che vengano rinnovate le pareti di Coverciano, di solito succede così quando si vince un Mondiale”.

E tu di Mondiali te ne intendi, così come te ne intendi di gol mondiali.

“Innanzitutto ebbi fortuna, questo bisogna dirlo, si fece male Nesta, io ho fatto quello che serviva, anche se con quella maglia tutto si amplifica, ogni chiamata con la Nazionale era una volta nuova, un’emozione diversa, in finale feci sicuramente il mio gol più importante”.

Oggi la Nazionale maggiore è nelle mani di Mancini, pensi sia stata presa la direzione giusta?

“Credo proprio che Mancini stia facendo quello che nessuno è riuscito a fare prima con l’Italia, la strada è decisamente quella giusta”.

Non possiamo dire lo stesso dell’under 21, uscita troppo presto da quest’europeo, i giovani però possono sbagliare.

“Io ne ho fatti tanti di errori quindi lo so bene, diciamo che forse a qualcuno avrei tirato le orecchie un po’ prima perché si può sbagliare, ma non bisogna ripetere gli stessi errori”.

Tempo di calciomercato e di grandi ritorni in serie A: sarà pronta la tua Inter?

“Per l’Inter questo è l’anno zero, si riparte con Conte che un mister che da solo può portare 70 mila persone allo Stadio, certo io parlo da innamorato ogni volta che parlo dell’Inter…”

A proposito di ritorni si è parlato anche del tuo amico Mourinho, lo senti spesso?

“Sì sempre ed in serie A sarebbe tornato per allenare una sola squadra”

E del caso Icardi che ci dici?

“Sai molte più cose tu visto che conduci un programma con la sua dolce metà, a parte gli scherzi non conosco bene la situazione, io comunque sono uno che non giudica”.

Sarri alla Juventus, invece, te lo aspettavi?

“Sarri è un tecnico che fece un attacco frontale alla Juve quando disse che per avere un rigore bisogna indossare una maglia a strisce, ha fatto un autogol, però è anche un grande professionista e se ha scelto di andare a Torino è per la sua grande ambizione, lui fa giocare molto bene le sue squadre, fa divertire, ovviamente gli auguro di arrivare secondo”.

E al Milan cosa auguri?

“Di arrivare terzo”.

Tu hai vissuto a lungo la rivalità milanese, oggi il MIlan sembra davvero sulla strada del ritorno dopo anni non particolarmente esaltanti.

“Il Milan è sulla strada del ritorno, lo penso anch’io, ma lo posiziono dietro Juve, Napoli e Inter; nella società rossonera però è rientrato al momento giusto Paolo Maldini una leggenda, un uomo di grande professionalità e dignità, saprà fare il meglio per il Milan”.

Milano – Cortina 2026, tu che qui hai vissuto una decina di anni, sei contento di quest’occasione?

“Lo hai detto, un’occasione, una grande occasione, Milano è casa mia, ci ho vissuto per 11 anni, sono felice di quest’assegnazione, sono sicuro che dimostreremo di essere all’altezza”.

Torniamo ai grandi professionisti e alle leggende, come non citare De Rossi e Totti.

“Per De Rossi mi piange il cuore, sono andato a vedere la sua ultima partita, era doveroso, Totti ha messo a segno l’ennesimo atto d’amore per la sua Roma”.

A questo punto chiudiamo con Buffon che non ha proprio intenzione di smettere e sta ritornando alla Juve.

“Gigi ha il sogno di vincere la Champions, vuole riprovarci ancora una volta tornando a casa”.

Ma tu quando hai capito che fosse il momento giusto per smettere?

“Quando mi hanno detto che avevo ancora troppa ambizione, ma penso sia normale averne, un calciatore in una squadra può sapere di non essere tra i titolari ma non capisco perché non debba provarci, per fortuna io avevo anche un appiglio forte che era ed è la mia famiglia”.

Dalle parole alle immagini. Scorrono sullo schermo i gol più belli degli ultimi 20 anni. Pardo stuzzica, Matrix risponde: “Ronaldo “il fenomeno” il più forte di tutti i tempi, Quagliarella con quest’impegno può andare avanti fin quando vuole, Milito era sempre la ciliegina sulla torta, il pallonetto di Totti? Non lo conoscevo così bene. La rovesciata di CR7, se non l’avesse fatta non sarebbe mai arrivato alla Juve”. Ed il gol di Materazzi in quella sera del 9 luglio 2006? “Vi racconto un aneddoto: il giorno prima della finale pioveva a dirotto e non riuscimmo ad allenarci, andammo a sbirciare i nostri avversari…erano dei fenomeni, fenomeni veri eppure abbiamo dimostrato che non sempre vince il migliore, talvolta vince chi ci crede di più, io, come gli altri, ci ho creduto, e quello fu decisamente il mio gol più bello”.

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