George Best totalizza 37 presenze e 9 gol con l'Irlanda del Nord ma non partecipa mai a un mondiale.
Best diventa il primo calciatore pop-star, figlio della Swinging London degli anni Sessanta.
Tutte le donne lo desideravano, tutti gli uomini volevano essere come lui per il suo fascino irresistibile.
Si dimostrò un grande campione nel Manchester United e vinse anche il 'Pallone d'oro'.
Alex Ferguson si ricorda di lui mentre cresce talenti come Giggs, Beckham, Scholes e Butt.
Manchester era il centro del mondo negli anni Sessanta e torna a esserlo nei primi anni Novanta.
Matt Busby afferma che Best sapeva saltare un avversario in più modi di quanti ne avesse mai visti.
Scivolava su campi che erano vere paludi e resisteva a contrasti che oggi farebbero inorridire.
Era elegante come un ballerino: dribblava, difendeva, concludeva e non gli portavi via la palla.
Best era il miglior passatore, recuperatore e colpitore di testa della squadra del Manchester United.
Con il Manchester United giocò in tutto 473 partite, segnando 181 reti
Vola negli Stati Uniti per giocare nella NASL, dove il calcio era visto in modo diverso.
Alto appena 1 metro e 72, Best era coraggioso come pochi e considerava un affronto cadere.
Simulare non era una possibilità per lui, anzi rispondeva umiliando chi l'aveva colpito.
Non saltava gli avversari per spettacolo ma perché ne era capace come nessun altro.
Sentiva il ronzio dello stadio ogni volta che toccava palla e scattava d'istinto verso la porta.