David Suazo apre il libro dei ricordi

David Suazo su DAZN ha aperto il libro dei ricordi, tornando a parlare anche del suo passato al Cagliari.

“Arrivare in un un mondo talmente tanto diverso e nuovo è stato difficile. Mi ha aiutato il fatto che c’erano tanti compagni sudamericani. Poter parlare in spagnolo e farmi dare da loro indicazioni è stato importante perché all’inizio a livello di gioco è un calcio totalmente diverso rispetto a quello a cui ero abituato. La mia esperienza era poca, e arrivavo in un paese tatticamente superiore a tutti gli altri. Arrivare in un’epoca in cui potevano entrare solo tre stranieri… Per me fu molto forte. Il cibo, i costumi, le abitudini… Sono stati i primi sei mesi, perché ritengo che abbia avuto bisogno di sei mesi per adattarmi, molto difficili. Ma poi ci sono riuscito con l’aiuto dei compagni, soprattutto uruguaiani e del presidente che all’epoca mi disse ‘non preoccuparti’, il primo anno devi adattarti”.

“Dico sei mesi di adattamento perché sono stati i primi passi. Cominci a dire le prime parole, conoscere le abitudini, l’alimentazione e poi cominci a capire cosa ti chiede l’allenatore per inserirti perché è questa la vera difficoltà. È un ambiente totalmente diverso, arrivo a 19 anni e m ritrova con linea a 3, linea a 4… Non ero abituato. Venivo che gioca andando in avanti istintivamente, quindi il rigore tattico, base del calcio italiano fa la differenza. E per uno che viene da fuori è la grande difficoltà per tutti quelli che vengono da fuori”.

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