
Sportal.it ha chiesto un intervento sui playoff che hanno preso il via sabato a Enrico Campana, giornalista grande esperto di basket e già prima firma della ‘Gazzetta dello Sport’. Va alla Reyer che riflette nel basket gli splendori della Serenissima con un roster inferiore solo all’Olimpia questa gara1 con Trento, nobilitata dalle convulsioni agonistiche con la fuga iniziale dei trentini (19-2) e il finale pungente dei veneziani, più che dal livello tecnico del gioco poco promozionale per alzare lo share televisivo. Effetto-budget ovvero ” i siori”: è stata la panchina veneziana a farla da padrone, con 36 punti contro 6. E se Andrea De Nicolao, sorta di Pirlo del basket, il Balilla di Camposampiero ha dato la sveglia nel finale del primo tempo ai suoi giganti, in una serata in cui i doscuri americani Daye e Watt hanno segnato 10 punti in due, lo sloveno Vidmar è stato granitico e l’argentino Cerella ha scavato il solco nel finale con 4 tri liberi e la tripla.
Questo il film della gara nella quale le squadre-faro del nord-est protagoniste delle finali scudetto nelle ultime stagioni non hanno mancato di dare un saggio del loro peggio del peggio. E sono solo per i 124 punti totali, il minimo fra e 4 gare dei quarti anche come il 119 di valutazione che sarebbe la cifra del gioco. Le ultime due della A nei tiri liberi sono state addirittura capaci di stare sotto al loro
standard: per la Reyer 13/20 (con 3/8 di Vidmar), 65% contro il 15° posto della regular season (68,1%), per le Aquile 19/33 (con 2/6 dell’acerbo Jovanovic e 3/6 di Hogue) 57,66 contro il 67,7 del 16° e ultimo posto.
MVP – L’ex NBA Devin Marble top nel punteggio (18) e valutazione (19) , 9/12 tiri liberi, e un dunk in entrata a una mano alla Jordan , l’azione più bella della gara. La squadra però non sempre l’ha cercato, ogqi deve intervenire Buscaglia.
DESTINO – Trento ha pagato il problema di falli di Craft che stato troppo in panchina anche a causa della botta al naso che perdeva sangue, il suo commovente finale con tre entrate a razzo sono stato l’ultimo sussulto di Trento (59-53) prima della tripla ferale di Cerella del 62-53 . Errore arbitrale imperdonabile di Paternicò: un passi fischiato a Hogue smentito dalle riprese Rai, e poi il tecnico per proteste all’americano che ha innervosito la squadra. Perché l’arbitro non si è preso lo scrupolo di rivedere l’azione al replay?
SUL FILO DEL RASOIO – Quest’anno la sfida è questione di sopravvivenza. Due anni fa era la finale tricolore, vinse Venezia complice il colpo di Trento arrivata stremata per l’eroica semifinale con l’Olimpia, l’anno scorso i trentini si vendicarono mettendo fuori i veneziani in semifinale. Per la terza volta i destini s’incrociano però già dei quarti portandosi dietro le due squadre una stagione di alti e bassi, la Reyer ha buttato alle ortiche la coppa e il secondo posto mentre Trento ha iniziato con 5 sconfitte e richiamato Craft, novello Arsenio Lupin del canestro (7 recuperi in gara1), e premiato miglior difensore della stagione), ha recuperato con 11 vittorie e 4 sconfitte, miglior classifica nel girone di ritorno, finendo al 6° posto. Questo playoff è un viaggio sul filo del rasoio, chi vince riprende slancio e fiducia, chi perde è fuori dal gotha. E soprattutto c’è il vantaggio di non trovare sul proprio cammino l’Olimpia campione uscente e Sassari, reduce da 20 vittorie, che sono dall’altra parte del tabellone.
ALTRI MONDI – Daniel Hackett ha vinto come play titolare del Cska l’Euroleague (91-83 con i turchi dell’Efes) ottavo trofeo per i russi, terzo il Real Madrid e ultimo il Fenerbahce con 7 punti di Melli. Top stagionale di Alessandro Gentile per punti (27), percentuale di tiro (10/13, 77%), rimbalzi (8), valtazione (24) e minuti (34) decisiva per la salvezza dell’Estudiantes.