Gallinari e Belinelli, storie contrastanti

“Una cosa del genere è indecente, prima o poi potrebbe capitare anche a tutti noi”, ha tuonato Carlisle. Lo sdegno per il licenziamento di David Blatt che ha avuto anche un’eco nella comunità israeliana, è ancor più plausibile con gli 83 punti, peggior score della giornata, dei Cavaliers che hanno messo in panchina  il vice del coach nordamericano che ha ottenuto in Europa i massimi successi e l’anno scorso, alla sua prima esperieza nella NBA, era stato avanti 2-1 nella finale contro i Warriors.  Al suo posto non hanno preso un coach affermato come ad esempio Tom Thibodeau (ex Bulls) o Kevin McHale (Rockets) ma dato la panchina Tyronn “Ty” Lue, col suo cognome figurato e scomodo, che alla prima gara si è distinto più per le troppe parole che per i fatti, contraddicendo la regola che vuole una scossa sicura in queste situazioni, anche se la squadra fosse diretta dal custode dell’Arena.
 
Questo giovane sfacciato ragazzo di colore ha chiesto due settimane di tempo, secondo lui  la squadra non è in condizione, troppo lenta, manca una buona visione di gioco, Kevin Love deve cambiare posizione (in campo…), deve abituarsi a giocare più veloce, eccetera eccetera… Il fatto è che raccontare queste cose quando prendi il posto del tuo “capo”  in questa maniera non è certo il miglior modo per presentarsi e rimpalla subito a una domanda elementare e inevitabile: ma perchè non ha fatto sentire prima le sue convinzioni al cap? Che abbia “lavorato” con i giocatori  nello spogliatoio è una delle tante ipotesi che circola su questa storia, anche se il gm dei Cavs nega che ci sia stata una rivolta interna dei giocatori.  Rimane un dato di fatto: non siamo nella Spaghetti League italiana dove s’è fatto di peggio (Sacchetti docet) ma nella tollerante NBA mai era stato licenziato l’allenatore primo in classifica, con oltre il 70% di successi e vice-campione NBA al suo debutto.
 
Staremo a vedere, fatto sta che Cleveland ha perso a sua terza gara in gara, ancora sotto choc dall’umiliazione dei giorni scorsi contro i Warriors e ha favorito il successo dei Bulls, squadra non da titolo, grazie al trio Gasol-Butler-Mirotic. Nemmeno una quasi tripla, colui che ha scagliato l’anatema (“Con questo sistema non andiamo da nessuna parte”) , ha salvato i Cavs dal nuovo naufragio: 37% al tiro, il 16,7 da 3 punti.
 
Denver ha vinto con quasi un punto per minuto di Gallinari cne ha segnati 30 (media 23,6 a gennaio, media generale 20,3, top scorer della Legione Straniera) compreso il canestro  che ha riportato avanti i Nuggets e quello del successo a -23″  dal termine di una gara simile al percorso di un ottovolante. La squadra di Malone era sotto di 9 all’intervallo, è andata avanti nel terzo quarto, è finita nuovamente sotto per un 2-14 all’inizio del quarto finale e pur senza Kenneth Faried (oltre a Nelson e Jurkic)  è riuscita a ingabbiare Andre Drummond: 8 rimbalzi ma 2/5 e o/4 libero. Meglio del re  del rimbalzo il  malpelo neozelandese Aaron Bynes , che le squadre italiche si son lasciate sfuggire quando giocava in Slovenia, con la sua prima doppia doppia. Si tratta comunque di un’impresa vincere con 19 rimbalzi e 5 assist  in meno (32/51 e 18/23 e poo tiro da 3) contro una squadra che si è fatta notare in questa stagione fermando i Warriors.
 
Due righe sulla secca del “Beli”  che per 4 volte nelle ultime 6 gare non ha segnato un canestro da 3 (totale 3/18) proprio nel momento migliore  dei Kings (20/23) che con 48 punti di Cousins e la tripla-doppia di Rondo oltre all’innesto da 3 gare  nel ruolo di centro del rookie Cauley-Stein hanno collezionato contro i Pacers la quinta vittoria consecutiva.
 
Questa stagione lo specialista azzurro non ha segnato nemmeno una tripla in 13 occasioni su 43 gare. Gennaio segna una sua flessione e fra alti e bassi è sceso al ritorno in California  sotto la sua media-punti (con i 7 di ieri notte  sotto gli 11)  e – premesso he le statistiche sono statistiche – il 32,1 è molto inferiore rispetto alla percentuale di 38,5 in carriera dall’arco.  ll mese peggiore è stato dicembre col 27%, a gennaio è risalito al 306%. La sua miglior gara e la peggiore contro la sua e squadra 5/10 e 0/7 coi Warriors, da dimenticare anche lo 0/5 con Houston e Atlanta.
 
Che succede? Non è facile svolgere (e anche per i due prossimi anni…) un ruolo da Luna Park dopo aver lavorato tanto per migliorarsi nelle stagioni coi Bulls e gli Spurs, due squadre vincenti anche se i Kings adesso sono al’8° posto con 20/23  e se lo giocano con Utah (19/24)  ma guadagnando intanto un buon margine su Portland  (20/26) e Denver (17/27). Denver e Sacramento torna in campo lunedì  in casa con Atlanta e Charlotte.
 
Gli “Elevators-Knick”  raggiunto il 50% di vittorie hanno puntualmente pensato bene di scendere e dopo il ko casalingo al Madison coi Clippers  hanno segnato appena  84 punti a Charlotte (Jeremy Lin non fa rimpiangere il francese Batum fermo per la lussazione dell’alluce) con Melo Anthony acciaccato sotto i 10 punti per la prima volta in questa stagione e sotto la sua media-punti, 21,6 contro 25 in carriera nonostante torni all’All Star Game e nel quintetto e pensi già a Rio. In ogni caso Superbone giovandosi della vicinanza di Porzingis  ha migliorato le sue statistiche nei rimbalzi e assist, da 6,6 e 3,1 a 7,5 e 4,1 e tiene saldamente in mano lo scettro dei Knicks delle peggiori annate della sua storia ma non sarebbe il caso di mandarlo a Los Angeles a svernare la prossima stagione?
 
A causa delle terrificanti nevicate sono state rinviate Washington-Utah e Filadelfia-Boston.
 
SKY SPORT TV-  Quattro incontri settimanali dal domenicale di oggi (21.30 diretta  2HD del derby texano Houston-Dallas e differita lunedì alle 14 e 23.15 e alle 18 su SS 3HD. Alle 4.30 di mattina fra lunedì e martedì   il big-match  dalla Oracle Arena fra le due migliori squadre Warriors e Spurs: SS 2HD e differita martedì ale 14 e 22.30 e alle 18 SS 3HD (Tranquillo e Pessina). Si prosegue alle 2 di notte fra mercoledì e giovedì fra Spurs e Rockets a San Antonio su SS 2HD (differita giovedì alle 15 e 22.45 e alle 18.30 su SS 3HD). E di nuovo all’opera Golden State sabato 30 gennaio al Wells Fargo Center di Filadelfia contro i 76ers, la prima contro l’ultima, alle 23 diretta SS 2HD e differita domenica alle 10 e 16.45 S 2HD.
 
RISULTATI sabato notte 23 gen: DENVER-Detroit 104-101 (30 D.Gallinari 8/15 1/3 da3 tl13/16 6r 2a 2re 1pe 30′, 18 E.Mudiay 6/15 1/4 da3, 17 N.Jokic 7/11 5r, assenti J.Nelson, K.Faried, J.Nurkic; 20 Marc.Morris 3/4 da3, 16 K.Caldwell-Pope 1/7 da3, 4 A.Drummond 2/4 0/4 tl 8r, 13 A.Bayes +10r); CHARLOTTE-New York 97-84 (26 K.Walker 7/25 3/9 da3, 26 J.Lin tl10/10 2/5 da3, 20 P.Hairston +10r; 19 D.Williams +14r 5/16 1/5 da3, 13 K.Porzigis 2/5 da3, 9 C.Anthony 4/11 0/2 da3 tl1/3 6r 3pe); NEW ORLEANS-Milwaukee 116-99 (23 R.Anderson 6/11 da3, 22 A.Davis 7r 5a; 22 G.Monroe +11r, 22 K.Middleton 4/7 da3); MINNESOTA-Memphis 106-101 (25 S.Muhammad, 19 A.Wiggins, 15 R.Rubio + 12a 2/7 0/3 da3 tl11/13 6r; 19 M.Chalmers, 17 M.Gasol 2r 1a); PHOENIX-Atlanta 98-95 (21 A.Goodwin, 13 T.Chandler +27r, 16 A.Len 12r, 21 K.Bazemore 3/6 da3; 19 D.Schroder 3/6 da3, 9 A.Horford +16r); PORTLAND-LA Lakers 121-103 (36 D.Lillard 14/19 5/8 da3, 28 CJ. McCollum 12/21 4/8 da3; 21 D.Russell, 10 K.Bryant 5/9 0/1 da3 2r 1a 5pe); Cleveland-CHICAGO 83-96 (26 Lebron +13r 9a 0/5 da3 11/27, 18 JR Smith 11r, 14 K.Love 1/5 da3, tl 1/4, 11 K.Irving 5/16 0/2 da3; 25 P.Gasol + 10r,  20 J.Butler, 17 N.Mirotic 3/5 da3 6r); SACRAMENTO-Indiana 108-97 (48 D.Cousins +13r 17/29 1/2 da3 tl13720, 11 R.Rondo + 10r 10a, 6 W.Cauley-Stein +12r, 7 M.Belinelli 2/10 0/3 da3 tl3/3 1r 21′)
 
A cura di Enrico Campana

Articoli correlati