Bronny James, esordio da brividi

Bronny James, l’esordio

La famiglia James ha trascorso un fine settimana eccezionale. Sabato 10 dicembre, LeBron ha conquistato la storica prima Nba Cup a Las Vegas, aggiudicandosi il premio di Mvp del torneo. Successivamente, domenica 11 dicembre, sotto lo sguardo visibilmente emozionato dei suoi genitori, il giovane Bronny ha debuttato per USC, dopo un’estate difficile per la loro famiglia.

La partita ha avuto un significato particolare, essendo la prima a livello collegiale per il figlio maggiore del leader dei Lakers, e ha chiuso un capitolo turbolento per la famiglia James. Inoltre, durante la gara di schiacciate del McDonald’s All American Game, la vetrina dei migliori liceali degli Stati Uniti, il giovane Bronny ha mostrato uno spettacolo di grande livello, esibendosi in una spettacolare schiacciata che ha coinvolto anche il fratellino Bryce, alto quasi due metri.

La vicenda del giovane cestista di USC, colpito da un infarto durante un allenamento estivo, è stata una vera e propria prova di forza per lui e la sua carriera. Grazie a un programma di riabilitazione post-operatorio, è stato in grado di tornare in campo e partecipare al campionato NCAA. Sebbene il suo esordio non sia stato certamente trionfale, è stato in grado di dimostrare il suo valore con una prestazione convincente, chiusa con quattro punti, tre rimbalzi, due assist e due recuperi. Nonostante ciò, la squadra di USC ha perso contro un avversario che sembrava inferiori sulle carte. Non perderti neanche un minuto di sport in diretta streaming su NOW – attiva subito il tuo pass sport!

Lo scorso 10 dicembre, durante la partita tra USC Trojans e Long Beach State 49ers al Galen Center di Los Angeles, Bronny James, figlio del celebre cestista LeBron James, ha fatto il suo primo canestro da tre punti. Nonostante la partita non sia stata vinta, il ritorno in campo di Bronny è stata la notizia più importante del giorno. Non solo per la famiglia James, ma per tutti i tifosi di USC e del basket in generale. Bronny ha espresso la sua gratitudine verso il personale della Mayo Clinic dove è stato curato, la sua famiglia, i suoi allenatori e i suoi compagni di squadra per il loro sostegno durante questo difficile periodo.

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