Faravelli e i suoi vini beati fra le donne

La Galleria Vittorio Emanuele è stata teatro di un evento straordinario che ha rivelato il profondo legame tra arte, cultura e tradizione attraverso la mostra diffusa “Sul filo di Rosa”. Curata da Barbara Trestini Trimarchi e ispirata agli schizzi di Rosa Genoni, questa esposizione unica ha portato alla luce capolavori del ricamo artistico, dimostrando l’inesauribile ricchezza delle tecniche di ricamo italiane.

La mostra offre un’esplorazione delle varietà di stili di ricamo provenienti da diverse regioni d’Italia, mantenendo vivi i metodi tramandati dalle comunità femminili. Ogni pezzo esposto è un tributo alla flora italiana, con un focus particolare sul tema della rosa, simbolo di bellezza e passione, eseguiti con una precisione che rasenta la pittura.

Il culmine dell’evento si è tenuto alla Libreria Bocca, dove l’artista ha dialogato con Elisabetta Invernici, discutendo delle tecniche di ricamo più preziose e conducendo i partecipanti in un viaggio affascinante attraverso il tempo alla scoperta delle tradizioni centenarie.

Un contributo significativo è stato offerto anche da Antonia Dufour, che ha condiviso le storie dei suoi roseti storici. Le sue rose sono la base per le creazioni dei marchi “Le Rose di Antonia” e “Dufour à la Rose”, unendo le esperienze olfattive e gustative alle melodie proposte dal maestro Pierluigi Framarin del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Presente anche Antonio Faravelli, il viticoltore golfista di Montù Beccaria, con i suoi eccezionali vini di Cantine Vitea apprezzati da tutti.

La mostra “Sul filo di Rosa” rimarrà aperta fino al 21 maggio, offrendo a tutti gli appassionati di arte e tradizione una finestra su un mondo di bellezza e maestria raramente esplorato.

Nella foto da sinistra: Elisabetta Invernici, Barbara Trestini Trimarchi, Antonio Faravelli, Antonia Dufour.


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