Ludovica Motta a cavallo verso un sogno: “Mi impegno e mi diverto”

Ludovica Motta a cavallo verso un sogno

Che bella l’equitazione considerata oggi, insieme al Polo, una delle discipline sportive nobili per eccellenza. La leggenda narra che chi pratichi questo sport diventi più giovane e più bello anche se poi il legame che si instaura tra cavaliere e il suo cavallo, con una vita in simbiosi, diventa quel plus introvabile nelle altre discipline sportive, un unicum insomma. Cosi l’equitazione è sport che tutti possono praticare ed è completo dal punto di vista fisico e mentale. Un po’ come la storia della giovanissima Ludovica Motta, uno dei profili promettenti dell’equitazione in forza alla Ca’ del Rio Artepony. 

Una passione nata quasi per caso per Ludovica sbocciata fino a essere coltivata con cadenza praticamente quotidiana. Un sogno da vivere a occhi aperti, uno sport che adesso è uno stile di vita. Ludovica Motta, bolognese, frequenta la terza media e ha scoperto da qualche anno il mondo dell’equitazione, rimanendone affascinata. “Grazie a mia mamma Clara – racconta l’amazzone – ho scoperto questa disciplina sportiva e poi la conoscenza con un’amica di famiglia che lavorava in un maneggio mi ha permesso di iniziare gradualmente di andare a cavallo”. Chi ha questa passione lo sa bene: il rapporto con il cavallo è speciale. E lo stesso vale per Ludovica con Borland, undici anni, un baio scuro proveniente dal Belgio. “Con me Borland è buono e molto affettuoso. Una volta sono caduta durante una gara ed è venuto da me per aiutarmi; può succedere anche a lui di avere qualche inconveniente, come accaduto una volta in concorso mettendo male le zampe posteriori a causa di una buca dopo il secondo ostacolo. Quando finiamo il percorso, se è andato bene, gli regalo uno zuccherino e lui gira il collo verso la mia gamba. Al maneggio c’era stata anche l’occasione di avere un pony per iniziare, anche se ho trovato differenze sostanziali nella gestione proprio del cavallo. Preferisco Borland, ma il pony rimane ugualmente un animale adorabile”. Poi aggiunge: “Mi alleno – prosegue Ludovica – tutti i giorni, i concorsi di solito sono nella parte finale della settimana. Se sono arrivata a risultati importanti nel corso degli anni lo devo oltre alla mia costanza e volontà di raggiungere sempre il massimo anche ai miei istruttori Luca Calabro e Max Reggini”.

Fondamentale anche il ruolo dei genitori, mamma Clara e papà Federico. “Per sostenere i miei impegni con l’equitazione – racconta Ludovica – mamma e papà fanno tanti sacrifici per portarmi quotidianamente agli allenamenti e ai concorsi e inoltre mi supportano economicamente nelle spese. Sono loro grata e riconoscente”. Equitazione che non è solo il presente della promettente amazzone, iscritta con la sua Cadelrio Artepony ssdrl alle competizioni FISE ma sembra essere anche il futuro, per lo meno nel suo attuale sguardo verso l’orizzonte. “Da grande – conclude – mi piacerebbe dedicarmi all’equitazione e diventare istruttrice così come sogno un giorno la convocazione in Nazionale. Per ora piedi per terra e testa allo studio e al mio Borland”.

 

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