Ausilio: “Mercato difficile ma importante”

Nel corso della lunga intervista rilasciata ai microfoni del Corriere dello Sport, Piero Ausilio ha svelato diversi retroscena di mercato. Dopo aver discusso degli obiettivi stagionali, il ds dell’Inter portato alla luce alcune trame nascoste della campagna acquisti conclusa da poco più di dieci giorni. 
 
Innanzitutto, i nerazzurri hanno messo a segno tre colpi last minute, quasi inaspettati. Merito di Roberto Mancini che, a detta di Ausilio “ha dalla sua parte carisma, credibilità e spessore internazionale”. 
Il dirigente nerazzurro ha spiegato come il tecnico jesino l’abbia quasi “sfinito” pur di arrivare a Felipe Melo: “Melo racchiude in sé una serie di caratteristiche preziose come l’esperienza, la personalità e la mentalità. Fin dal primo giorno di lui mi ha colpito una cosa: la sua volontà di arrivare all’Inter. Ha rinunciato a un contratto faraonico per venire all’Inter. Con il Galatasaray siamo sempre stati chiari: il brasiliano ci interessava, ma per ragioni di equilibrio potevamo prenderlo solo se fossero usciti un paio di centrocampisti. Successivamente alla vendita di Shaqiri e Kovacic, l’operazione Melo ha avuto un’accelerazione”.
 
Una storia finita bene, come accaduto con Murillo, prelevato dal Granada bruciando la Juventus: “Un’altra operazione programmata: lo abbiamo preso a dicembre, ma non è stato possibile averlo nel mercato di gennaio. Dopo la brillante Coppa America che ha disputato sarebbe costato molto di più”.
 
Il dirigente nerazzurro ha sempre avuto il pallino di Adem Ljajic e, alla fine, è riuscito a prenderlo: “Ljajic è un giocatore che ci è sempre piaciuto tantissimo e, anche quando era alla Fiorentina, ci ha sempre creato tante difficoltà. Ha un grande talento e in Italia ha già dimostrato di valere tanto. Non pensavano di poter portare via un attaccante così importante a una diretta concorrente e ci dà soddisfazione che ci siamo riusciti”.
 
Su Balotelli e un possibile ritorno all’Inter, il ds ha glissato: “No, perché, pur avendo affetto verso Mario, ho sempre pensato che ormai la sua parentesi all’Inter fosse chiusa”.
 
Infine, una battuta su Tourè e Dybala, fumate nere delle prime settimane di mercato. Nessun rimpianto e un voto positivo al lavoro svolto: “Sapevo che il nostro mercato sarebbe stato difficile perché cercavamo nomi di grande livello e calciatori di quella qualità ce ne sono pochi. Non abbiamo preso Dybala e Yaya Touré, ma abbiamo portato a casa giocatori altrettanto importanti”.

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