Maurizio Sarri apre all’addio

Il dopo-partita di Napoli-Crotone è fatalmente dominato dai bilanci della stagione degli azzurri, sospesi tra la gioia per il record di punti e la delusione per lo scudetto solo sognato. Alle parole pesantissime di Aurelio De Laurentiis fanno da contraltare quelle più pacate di Maurizio Sarri, che per una volta si concentra sul proprio futuro, più che sul testa a testa con la Juventus.

E le parole del tecnico sulla panchina del Napoli da tre stagioni non fanno stare tranquilli i tifosi: "La situazione è complicata. Non si può dire di andare avanti e riprovare con questo gruppo perché non so se rimarrà tutto assieme, non so se la società ce la farà a trattenere giocatori che hanno clausole e offerte da grandi club del mondo. Quello che penso è che non potrei andare direttamente in un'altra squadra italiana, se dovessi cambiare preferirei andare all'estero . La mia unica perplessità è che nella vita tutto finisce e che è meglio finire quando le storie sono belle".

L'ottimismo dopo l'incontro di inizio settimana sembra quindi svanire: "Domani parlerò con la mia famiglia e valuteremo insieme quello che è più giusto, anche se capisco che il presidente abbia bisogno di una risposta al più presto perché deve programmare".

Poi, il bilancio dell'annata: "Se c'è mancata solo la vittoria? Se per vincere si intende far parte dell'albo d'oro allora non l'abbiamo fatto, se invece si intende entrare nel cuore di un popolo lo abbiamo fatto. Il pubblico a Napoli è stato sempre stupendo e anche oggi è venuto a tributarci in massa, per un punteggio record ma senza vittoria. È vero che chi finora aveva superato quota 90 aveva sempre vinto, ma la squadra ha fatto tre anni straordinari e sempre in crescita. Io sono arrivato che era a -24 dalla prima, ora è a -4: abbiamo fatto un percorso bellissimo ma senza arrivare a una meta, un viaggio di una bellezza mostruosa. Devo solo ringraziare i tifosi: al di là dell'allenare il Napoli l'anno prossimo, un posto nel mio cuore ce l'avranno sempre".

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