Ancelotti: “La partita andava sospesa”

È un Carlo Ancelotti adirato, ma che non perde comunque il self control, quello che commenta la rocambolesca sconfitta subita nel finale di partita contro l’Inter.

Ha deciso un gol di Martinez, quando gli azzurri erano in dieci per l’espulsione a Koulibaly.

Il senegalese ha macchiato con due gialli in pochi secondi una partita da migliore in campo. Fallo su Politano, ammonizione e poi applauso all’arbitro. Ingenuità, ma Ancelotti giustifica in parte il proprio giocatore, vittima per tutta la gara di ululati razzisti provenienti dalla curva dei tiosi dell’Inter: “L’espulsione ha cambiato la partita determinando il risultato, fino a quel momento stavamo controllando bene – ha detto Ancelotti a Sky Sport – Kalidou è un giocatore educato e professionale, che difficilmente si lascia andare, ma stasera si è esagerato. Abbiamo chiesto per tre volte la sospensione della partita, ci sono stati tre annunci, ma non è successo nulla nonostante ci siano stati ululati nei suoi confronti per tutta la partita”.

Tema caro ad Ancelotti, che si spinge oltre: “Ci chiediamo se e quando la partita può finire, se dopo tre o quattro annunci. Ce lo dicano, se non ci fermeremo noi, siamo pronti a farlo”.

Sull’espulsione di Insigne. “Gli animi erano molto caldi, domani gli chiederò cosa è successo. Se ha giocato male? No, mi è piaciuto per il lavoro che ha fatto in fase difensiva”.

Un commento anche sulla decisione di iniziare con Callejon terzino: “Sapevo che era un rischio, ma volevamo fare una partita offensiva. Non ci siamo riusciti nel primo tempo, ma nella seconda parte abbiamo avuto il controllo totale sulla partita”.

 

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