Cina, le spese folli sono già finite

Ai 38 milioni garantiti dallo Shanghai Shenhua a Carlos Tevez e ai 18 con i quali il Tianjin Quanjian ha conquistato Axel Witsel non seguiranno i 40 ventilati per Aubameyang da parte dello Shanghai Sipg, né altre follie di questo tipo. In Cina infatti l’era degli ingaggi-monstre, rifiutati solo da poche eccezioni, sembra già finita.

Ad annunciarlo è stata direttamente l’Amministrazione generale dello Sport che, come riportato dal ‘Financial Times’, è infastidita dalle ultime operazioni-shock che farebbero “cattiva pubblicità” al movimento.

Da qui la volontà di stabilire “un tetto agli ingaggi e alle cifre per i trasferimenti per tenere sotto controllo quelli che stanno diventando investimenti irrazionali da parte di club che bruciano soldi e giocatori stranieri ingaggiati con stipendi eccessivi”. I bilanci dei club verranno quindi supervisionati in modo da “mantenere gli investimenti per i calciatori di alto livello entro limiti ragionevoli”. 

Fine delle offerte da capogiro, quindi. E dei sogni di gloria per molti club europei che già pregustavano altri incassi-record.

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