Milan-Inter 0-2, le pagelle di Alessandro Jacobone

G. Donnarumma 7 – Autore di tre miracoli nel primo tempo, tiene a galla un Milan che non lo protegge per nulla. Si dimostra per l’ennesima volta l’unico top player in rosa e i 6 milioni da lui guadagnati appaiono addirittura pochi. Grazie Gigio.

Conti 5 – Regala un primo tempo di qualità, ma ha sulla coscienza un inutile fallo che dà vita al vantaggio nerazzurro. Da quel momento si spegne e viene schiacciato per il resto della partita limitandosi a passaggi elementari.

Musacchio 5,5 – Contiene Lukaku per gran parte del primo tempo, dove il gigante buono dell’Inter vede la palla col contagocce. La prestazione del secondo tempo di tutta la squadra influenza anche il suo gioco di costruzione che si impantana in una serie di innumerevoli tic-toc con il compagno di reparto.

Romagnoli 5 – Copia incolla del discorso fatto per l’argentino, ha in più la colpa di lasciar Lukaku libero di staccare e insaccare la rete del raddoppio nerazzurro. Manca di personalità verso la terna arbitrale quando l’Inter inizia a pestare con eccessiva veemenza. Dal capitano “del Milan” ci si aspetta di più.

Ricardo Rodriguez 4,5 – Uscito tra i fischi, risulta latitare in quella che è la sua caratteristica principale, la protezione della palla. Fa perdere anni di vita alla tifoseria rossonera con un retropassaggio killer e imprecisione nei passaggi.

(dal 72′) Theo Hernandez 6 – Entra bene, con gamba e tanta voglia di spingere. Mi aspetto che nessuna teoria filosofica lo costringa a restar seduto in panca nelle prossime gare. Deve giocare.

Kessie 6 – Battaglia senza sosta trovandosi spesso costretto a far girare il pallone come se fosse un regista, cosa che non è. I suoi errori di imprecisione sono dovuti all’eccesso di lavoro a lui richiesto.

Biglia 4,5 – Il gioco dovrebbe passare da lui e da lui dovrebbe prendere luce. Quella alla quale abbiamo assistito è una delle più buie prestazioni mai giocate in maglia rossonera.

Calhanoglu 6 – Migliore in campo per tutto il primo tempo, si trova anche lui avvolto dalla confusione di tutta la squadra scesa in campo nel secondo tempo con le pattine. Perde dinamicità dopo un’ora di corsa e pressione e la squadra sparisce letteralmente dal campo.

(dal 64′) Paquetà 5 – Sarà pure brasiliano, ma il giocatore che ha sostituito il turco sembra più un giocoliere di Agrate Brianza. Serviva concretezza, ha regalato sterili palleggi da Playstation.

Suso 5 – Avrei potuto essere più severo, ma nonostante i suoi errori, le ripetute e scontate finte e la prevedibilità oramai nota a tutti, è l’unico che palesa una minima, e sottolineo minima, qualità in campo.

Piatek 4,5 – Il vigile sotto casa mia si muove maggiormente. Non tiene su una palla che sia una e gli assist tesi dei compagni sembrano allenamenti contro un muro sul quale rimbalza la palla per tutta la gara. I milanisti avrebbero voluto gridare “Pum-pum-pum”, gli hanno gridato addosso “Và a da via i ciap”.

Rafael Leao 5,5 – Inserito a sorpresa da Giampaolo, fatica a saltar l’uomo raddoppiato dalla difesa nerazzurra. Accade quasi sempre per la mancanza di collaborazione del compagno di fascia, che non sovrapponendosi lascia che le attenzioni di Godin e compagni siano tutte sul portoghese. Lezioso fin troppo, il ragazzo mostra però cenni di qualità.

(dall’83’) Rebic s.v. – Entrato nei minuti finali, cerca di portarsi a casa la caviglia di un avversario come souvenir della sua prima stracittadina.

Giampaolo 5 – Al liceo fui espulso dall’aula per aver sottolineato al prof di filosofia quanto con la sua materia o senza la quale tutto rimanga tale e quale. Lo penso maggiormente adesso, dopo aver visto la quarta gara di un campionato per il Milan non ancora iniziato. Gli serve tempo, lo sappiamo tutti, ma iniziare a vedere almeno alcuni concetti presenti ora solamente nella sua testa è un obbligo assoluto. Il ridondante “siamo il Milan” vale anche per lui.

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