Milan, Conti perde la testa con la Primavera: stangato

Dalla gioia alla rabbia. Tutto in meno di un’ora e mezza. Andrea Conti è tornato in campo lo scorso weekend con la Primavera del Milan nella partita di campionato persa 2-0 contro il Chievo, vedendo la fine di un calvario lungo 432 giorni e iniziato con la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro subita a settembre 2017, prima della ricaduta di marzo.

L’ex terzino dell’Atalanta ha giocato sessanta minuti, venendo però tradito a fine gara dalla tensione. La rabbia nei confronti dell’arbitro per il rigore dubbio concesso ai veneti ha fatto perdere la testa a Conti, fermato per tre giornate dal Giudice Sportivo per una protesta troppo vibrante: dopo aver “raggiunto l’Arbitro presso il suo spogliatoio al termine della gara – si legge nella motivazione –  Impediva al medesimo di chiuderne la porta che colpiva con due pugni; e per avere, nella medesima circostanza, rivolto all’Arbitro una espressione ingiuriosa ed elevato grida che cessavano solo dopo i numerosi inviti del medesimo Direttore di gara”.

Post-gara fatale anche a Paolo Maldini: il direttore dello svilippo strategico area sport è stato infatti inibito fino al 15 novembre “per avere, al termine della gara, fatto ingresso nello spogliatoio del Direttore di gara, sebbene non autorizzato dal medesimo, e rivolto allo stesso Arbitro un’espressione offensiva”.

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