L’accorato appello del padre di Daniele Belardinelli

La caccia all’uomo continua. Chi ha ucciso Daniele Belardinelli, il tifoso del Varese e dell’Inter investito da un’auto durante gli incidenti avvenuti prima della partita tra Inter e Napoli, giocata a Santo Stefano, è ancora a piede libero. Ma per poco.

Di questo almeno è convinto il padre della vittima, Vincenzo, che ha parlato all’Ansa, facendo un appello all’omicida: “Chi era alla guida si costituisca, lo faccia per noi e per l’uomo che ha ucciso, mio figlio. Non aspetti che la Polizia lo trovi, perché tanto  lo troveranno, sono sicuro. Abbiamo estrema fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine, sappiamo che troveranno il responsabile”. 

Gli investigatori sono sulle tracce dell’auto che sarebbe stata alla testa del corteo di minivan napoletani assaltati dai tifosi nerazzurri e che ha sgommato via dopo aver travolto l’uomo: “Voci dicono che l’auto sia uscita fuori strada, altri dicono che sia stato investito di proposito – ha aggiunto il padre di Belardinelli – noi non le ascoltiamo, ma vogliamo sapere cosa sia successo”. 

Poi, parlando del rapporto con il figlio: “Per anni abbiamo avuto difficoltà a frequentarci, il divorzio da mia moglie non ha aiutato, però conoscevo bene mio figlio. Era altruista, vivace, ma non violento come ho letto lo avrei definito, parola che non ho mai usato e che leggere mi ha fatto male. Da ragazzo tifava Milan come me, poi ha cambiato squadra. Era un uomo giudizioso: studiava e poi c’era il pallone, sono sicuro che non avrebbe mai fatto male a nessuno”.
 

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