Cina rischio crack. Coinvolto anche Jangsu Suning

Tremano Pellé, Cannavaro, Tevez… e gli interisti. Il calcio cinese è stato investito da un terremoto finanziario: secondo quanto riportato dal Mirror, ben 13 società (su 16!) della Chinese Super League, sono accusati di aver commesso irregolarità e rischiano quindi di essere escluse dal campionato.

Tra tutte le squadre finite sotto accusa c’è anche lo Jangsu Suning che fa a capo al gruppo che controlla anche l’Inter, e poi Shanghai Shenhua (dove c’è Carlos Tevez), Shanghai SIPG (dove ci sono Hulk e Oscar), Beijing Guoan, Changchun Yatai, Chongqing Dangdai Lifan, Hebei China Fortune, Guangzhou Evergrande, Guangzhou R&F, Liaoning Whowin, Shandong Luneng Taishan (dove gioca Graziano Pellè), Tianjin Quanjian (il cui tecnico è Fabio Cannavaro) e Tianjin TEDA. In pratica si salverebbero solo Yanbian Fude, Henan Jianye e Guizhou Hengfeng Zhicheng.

In particolare le accuse riguarderebbero debiti non saldati per l’acquisto del cartellino di alcuni giocatori, e stipendi e bonus non pagati ai giocatori stessi. La Federazione cinese ha imposto ai 18 club – 13 di Super League, 4 di Ligue 1 (Beijing Renhe, Dalian Transcendence, Shanghai Shenxin e Shijiazhuang Ever Bright) e 1 di Ligue 2 (Qingdao Jonoon) – di presentare le prove di aver saldato tutti gli arretrati entro il 15 agosto. Pena l’esclusione dai campionati cinesi.

Le società si sono prontamente difese. “Allo stato attuale, la società non ha debiti arretrati per quanto riguarda gli stipendi, gli ultimi costi sono stati regolarizzati lo scorso aprile – ha scritto il club di proprietà di Zhang Jindong, patron dell’Inter, su Weibo -. Dopo aver ricevuto l’avviso dalla federazione, abbiamo risposto con una lettera in cui abbiamo presentato le prove a nostro favore”.

Gli ha fatto eco lo Shanghai SIPG: “Dopo un’indagine, abbiamo scoperto che abbiamo pagato tutti i debiti sotto accusa nell’ultimo ottobre. Il club ha presentato le proprie prove al CFA”.

Intanto le autorità cinesi stanno cercando di regolamentare le spese per impedire spese folli da parte dei club di calcio.

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