Bruxelles: Maaroufi racconta il suo incubo

Se non fosse stato per la terribile cronaca degli ultimi giorni, Ibrahim Maaroufi era destinato a finire nel dimenticatoio dopo essere stato meteora all’Inter.

L’identità del centrocampista belga naturalizzato marocchino è stata infatti usata dai terroristi coinvolti negli attentati di Bruxelles per viaggiare e affittare una camera d’albergo. Il calciatore – che a Bruxelles ci è nato e attualmente gioca nello Schaerbeek, squadra del quartiere in cui abitavano parte dei terroristi – ha voluto chiarire la sua posizione.

“Non ho mai conosciuto Khalid El Bakraoui. Ho parlato con la polizia loro sanno che non c’entro niente. Ora prenderò un avvocato per uscire da questa cosa. Non sapevo neppure dell’esistenza di quelle persone”, ha dichiarato.

“Già a gennaio era stato detto che qualcuno avesse preso la mia identità per affittare un appartamento – ha poi proseguito ai microfoni di SkyNews24 -. Sono subito andato alla polizia, mi hanno detto che non c’era niente e che se avessero chiesto di me sarebbe stato solo per testimoniare. Una settimana fa durante un controllo della polizia per strada, mi hanno consigliato di andare ancora a chiarire con le forze dell’ordine. Loro sanno che non c’entro niente, ma ora prenderò un avvocato per uscire da questa cosa”.

Maaroufi ha anche dato il suo duro giudizio sui terroristi: “Non sapevo neppure dell’esistenza di El Bakraoui. Oggi da tutto il mondo mi sono arrivati messaggi. Non conosco la gente coinvolta. Si dicono musulmani ma per me non lo sono, sono barbari”.

Tra l’altro il centrocampista classe ’89 esordì in serie A proprio con il tecnico Roberto Mancini: “Ormai sono passati quasi dieci anni – ha raccontato l’allenatore all’ANSA -, ma mi ricordo bene di Ibrahim. Era un bravo ragazzo con qualità e voglia di diventare calciatore. È davvero incredibile come, non c’entrando nulla, il suo nome sia oggi sulla bocca di tutti perché associato a una tragedia che ha scosso gli animi di tutti noi”.

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