Boni sale sul carro di D’Aversa

Una Juventus ordinaria, che si è permessa pure il lusso di regalare un tempo, basta e avanza per superare il Parma e restare sola in vetta alla classifica, mentre i crociati vengono raggiunti dal gruppone all’ultimo posto con un punto. Ovviamente la graduatoria non è indicativa dopo tre giornate, a tal punto che sabato sera al “Tardini” erano tutti contenti: Allegri per la relativa poca fatica fatta dai suoi e D’Aversa per gli applausi che hanno accompagnato la sua squadra negli spogliatoi. “Giocando così ci toglieremo delle soddisfazioni” ha detto il tecnico crociato, ma forse non è da queste partite che si misurano le speranze di salvezza di chi dovrà lottare fino alla fine. Questo il parere di Enrico Boni: “Al Parma resta un bel mucchio di mosche in mano e la prospettiva di affrontare l’Inter dopo la sosta – ha detto l’opinionista nella sua rubrica per Sportal.it – C’è da chiedersi se convenga essere belli e quasi spavaldi o se sia meglio essere ‘brutti’: forse chi vuole salvarsi deve guardare più alla sostanza e meno all’apparenza. Comunque non illudiamoci, la Juventus si sta allenando in vista delle partite vere e il Chievo aveva fatto meglio di noi andando pure in vantaggio”.

Archiviata la serata di gala, la notizia del giorno è che… Boni concorda con D’Aversa. Il tema? La gestione di Gervinho: “Ho sentito tante critiche al mister perché ha tolto dal campo Gervinho, ma io avrei fatto lo stesso, anzi lo avrei sostituito prima. Siamo di fronte a un giocatore molto fragile, con i muscoli di seta, che ha superato le visite mediche, ma accompagnato da una serie infinita di faldoni provenienti dalla Cina che raccontano la storia di tutti i suoi infortuni”. E allora, considerando che in rosa c’è un altro giocatore fisicamente a rischio come Biabiany, già ko, Boni si lascia andare al ‘Grande Rimpianto’: “Sarà una stagione di sofferenza, ma per soffrire bisognava attrezzarsi con giocatori idonei. Biabiany è ancora peggio di Gervinho, prenderne uno dei due era già sufficiente e al posto dell’altro si doveva puntare su Cassano, che sarebbe venuto gratis e con tanto entusiasmo. Antonio andava preso l’anno scorso in B, per evitarsi qualche sofferenza, ma avrebbe fatto comodo pure quest’anno. La società non ha mai smentito l’interessamento e allora mi chiedo perché Biabiany e Gervinho sì e Cassano no? Penso che questa domanda ci accompagnerà per tutto l’anno”.

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