NBA: Belinelli convince, ma Charlotte frena

E’ finito 1/1 casalingo il back to back delle ultime 48 ore fra Cleveland e Memphis giocato dalle due squadre con le riserve. Cleveland (18/6) ha vinto la prima 103-86 e perso ieri notte in trasferta 83-93, sconfitta n.6 e minimo punteggio stagionale con Irving rimasto a casa e Love, il più in forma, e LeBron tenuti in panchina mentre i Grizzlies che non avevano fatto giocare Marc Gasol in Ohio l’hanno rimesso in campo e lo spagnolo ci ha preso gusto con le triple (3/3) e fatto pendere la bilancia con 17 punti, 11 rimbalzi  dalla parte della sua squadra col contributo Tony Allen e Troy Daniels la vera novità che mette in luce l’ottimo lavoro di coach Fizdale, un rookie, che ha fatto la gavetta a Miami e sul quale LeBron James ha speso buone parole ricordando i tempi degli Heats. “E’ un grande studioso, impara in fretta ed è molto determinato”, questo il giudizio dello Sportivo  dell’Anno incoronato con un barba severa, da ayatollah, lunedì sera a New York da Sport Illustrated per la seconda volta nella sua carriera (eguagliando Tiger Woods). Coi trionfi olimpici di Rio di Phelps e della Biles nella ginnastica e della Ledecky nel nuoto non c’era che l’imbarazzo della scelta, ma è stato incoronato per l’imperiosa rimonta contro i Warriors da 1-3 e quella stoppata finale su Iguodala e per come ha manipolato la schermaglia verbale con gli sfidanti. Phelps si è consolato come il Miglior Atleta dei Giochi olimpici chiudendo la carriera con 23 medaglie d’oro, più di quelle di Mark Spitz che però ha avuto una carriera più breve ritirandosi prima.

Lo stop di Memphis stuzzica Toronto che battuta recentemente i casa nello scontro diretto coi campioni in carica con 4 vittorie consecutive, di cui l’ultima squillante (123-114) a Filadelfia, si è nuovamente incollata a Cleveland con una sola sconfitta in più (18/6) ma il miglior attacco della Eastern Conference e il grande entusiasmo perché la franchigia di Toronto ha alle spalle tutto il paese col su primo tifoso il premier Drake nota star della musica.

Terza sconfitta consecutiva per Charlotte che scende dal 3° posto al 5° all’Est. Nonostante un Belinelli nelle ultime partite sempre in doppia cifra e con un 13,9 notevole nella valutazione che è la miglior cornice del passaggio dai Kings agli Hornets (ieri notte a Washington 15 punti in 22 minuti partendo dalla panchina, con 6/10 e 4/6 nelle triple). Coi Wizards di Wall (25 punti, 10 assist, 6 rimbalzi e ben 7 recuperi) e  i 20 punti  e 16 rimbalzi dello sgobbone di ferro, il polacco Marcin Gortat, e difficoltà ai rimbalzi (3/41), il tallone d’Achille della squadra della Carolina.

Houston ha allungato la sua striscia vincente travolgendo i Kings con 42 punti di scarto (132-90), e l’euforia che ha portato Mike D’Antoni è alle stelle e la ciliegina sulla torta  è stata la tripla-doppia monstre di James Harden (15 punti, 11 rimbalzi, 14 assist)  il miglior assist-man della Lega e 5° top-scorer. Segna il passo invece Oklahoma  che ha perso di 20 contro Utah (16/9) un modello di organizzazione e concretezza che premia il lavoro di Quinn Snyder, ex vice di Messina al Cska, e del suo staff (fra il quale il suo primo assistente è il giovane lo slavo Kokoskov che ha lasciato la guida della Georgia e vedremo agli europei  con la Slovenia).

Ormai quasi a un terzo della regular season solo due squadre hanno superato le 20 vittorie: i Warriors che vengono da una serie di 5 partite dove hanno sudato per vincere fuori casa, e gli Spurs che non convincono ma vincono e battuto ieri notte 108-101 Boston. Pau Gasol il migliore  della squadra di Popovich con 17 punti e 13 rimbalzi. Il merito è anche di Tim Duncan. Non solo gli ha lasciato il posto ma dopo essersi ritirato frequenta gli allenamenti e  ha il compito di insegnare allo spagnolo i segreti dell’1 contro 1. La miglior striscia vincente è dei Rockets con 8 vittorie, e la perdente dei Lakers (8 sconfitte)  nonostante il buon lavoro di Luk Walton nel dopo-Bryant. Il 10/18 è bugiardo. Da Brand Steven e i suoi Celtics si aspettava di più.

Questa la situazione per i primi 8 posti (area playoff): EST: 18/6 Cleveland, 18/7 Toronto (w4), 14/11 New York, 13/11 Chicago, 14/12 Charlotte (L3), 13/12 Boston (L3), 14/13 Detroit , 13/13 Indiana. OVEST: 22/4  (84,6 %) Golden State (w2), 20/5 San Antonio (w2), 19/7 LA Clippers (w3), 19/7 Houston (w8), 18/9 Memphis, 16/10 Utah (w2), 15/11 Oklahoma (L2) , 13/14 Portland.

A cura di Enrico Campana

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