Tosatto contro Contador: “Non mendico”

42 anni, un’infinità di Grandi Giri e Classiche monumento alle spalle, un patrimonio del ciclismo come Matteo Tosatto, purtroppo, si appresta a riporre l’armamentario da ciclista professionista in garage. Il gregario di lusso di Castelfranco Veneto ha praticamente annunciato il suo ritiro. Colpa forse di questo ciclismo in cui gli sponsor stanno decretando la sopravvivenza dei team e – di conseguenza – il vagabondaggio dei corridori, spesso a scapito dei giovani migliori o, come in questo caso, degli ‘anziani’ più esperti e gagliardi.

Tosatto però, a differenza di Rebellin, dopo la fine del contratto con la Tinkoff, un’altra squadra non l’ha trovata e ormai a meno di miracoli sarà costretto a dire addio alle corse. Un pochino, però, pare che se la sia presa con il suo ex capitano Alberto Contador, migrato alla Trek-Segafredo: “Alberto mi aveva fatto capire che mi avrebbe portato con lui, se invece lo avessi saputo prima mi sarei mosso per tempo e penso che un team di prima fascia lo avrei trovato – ha raccontato Tosatto alla Gazzetta dello Sport -. Da ottobre i giochi si sono fatti più difficili, nonostante in tanti abbiano cercato di spendersi per me. Ma non ho intenzione di mendicare un altro contratto. Per questo posso dire di lasciare… al 99%… sì, ma insomma la decisione è questa”.

“Sono convinto che avrei potuto fare ancora una stagione ad alto livello, come quella appena finita. Ma sono sereno. Mentalmente ho cominciato a staccare – ha proseguito il veneto che nel palmarès vanta una vittoria di tappa al Giro d’Italia e una al Tour de France -. Ho partecipato a 34 grandi giri, Tredici Giri d’Italia, 12 Tour de France, 9 Vuelta. È un record. E degli 8 Mondiali in Nazionale a cui ho partecipato, 4 si sono conclusi con la vittoria di un italiano. Cipollini a Zolder, i due di Bettini, Ballan a Varese. Penso sia un primato anche questo”.

Tosatto, che in carriera ha vestito le casacche di MG Boys Maglificio, Ballan, Fassa Bortolo, QuickStep prima dell’approdo alla Saxo-Bank poi Tinkoff-Saxo e infine Tinkoff, ha concluso rivelando il suo sogno nel cassetto: “Vorrei fare il CT della Nazionale un giorno. Franco Ballerini era straordinario nel trasmettere lo spirito di appartenenza all’azzurro. Anche a me piacerebbe farlo. Quella è la maglia più bella”.

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