Mihajlovic sulla panchina del Bologna è stata la lieta notizia che ha anticipato il fischio d’inizio di Verona-Bologna, prima di campionato al Bentegodi. Il tecnico serbo non ha voluto mancare, nonostante la malattia, a guidare i felsinei, sempre pronto ad incitare o rimproverare i suoi calciatori. Ma alla fine gli emiliani non sono andati al di là dell’1 a 1 nonostante i gialloblù fossero rimasti in 10 uomini dal 11’ del primo tempo per l’espulsione di Dawidowicz: il difensore ha commesso fallo da ultimo uomo in area, beccandosi il cartellino rosso e consentendo a Sansone di realizzare il momentaneo 0 a 1 su rigore. A pareggiare ci ha pensato Veloso su splendida punizione sempre nel primo tempo. Nella ripresa dominio emiliano ma sterile, nessuna conclusione grazie anche ad un riequilibrio difensivo infuso da Juric agli scaligeri a cui manca ancora un terminale offensivo. Prossimo turno: Bologna-Spal (venerdì 30 agosto), Lecce–Verona (domenica 1 settembre).
Primo tempo. Non passano 15 secondi che gli emiliani sfiorano il vantaggio: Silvestri si salva in due tempi su Palacio. I gialloblù ci mettono cuore e lotta in ogni zona del campo, mancando però nella conclusione. L’unica è quella di Verre (4’): botta dal limite, fuori alla sinistra dell’estremo Skorupski. Mira imprecisa, anche per la mancanza di una vera punta, ma anche l’inesperienza emergono prepotentemente nell’Hellas all’11’: Orsolini supera in velocità Dawidowicz che lo atterra in piena area. Rigore ed espulsione per fallo da ultimo uomo: dal dischetto Sansone realizza lo 0 a 1. Il tecnico gialloblù Juric inserisce Bocchetti per Zaccagni, cercando di riequilibrare il gioco scaligero. La gara s’innervosisce, il Bologna sfiora il raddoppio, gran combinazione rasoterra Poli-Sansone-Poli, Rrahmani capisce tutto e s’immola, sventando la minaccia. Verona volenteroso ma è nullo in avanti. Silvestri miracoloso: con le punta delle dita tocca sul palo e quindi in angolo il velenoso rasoterra di Soriano. Due tiri dalla bandierina felsinei producono una punizione dal limite per gli emiliani in quello che sta diventando un tiro al bersaglio verso la porta gialloblù: stavolta Sansone spreca, calciando alle stelle. Palacio al tiro dal limite sinistro dell’area, leggera deviazione, buon per l’Hellas che Silvestri sia in gran serata, producendosi in un’altra deviazione in angolo da cui nulla scaturisce. Il calcio, però, è quello che si dice lo sport più bello perché imprevedibile. Succede allo scoccare del 37’ quando Veloso inventa una magica punizione dal lato destro dell’area, insaccando l’1 a 1 nonostante il disperato tocco di Skorupski. Botta e risposta a fine tempo: Henderson dalla trequarti prova a sorprendere l’estremo emiliano, bella parola appena alta sopra la traversa. Risponde Orsolini che stacca di testa, in corsa, correggendo un centro di Soriano, appena sopra l’incrocio.
Secondo tempo. Stesse formazioni in campo ad inizio ripresa con Mihajlovic seduto nuovamente sulla panchina emiliana. Medesimo il tema tattico: Bologna alla ricerca del raddoppio, Hellas sulla difensiva spesso con tutti gli effettivi. Juric opera la seconda sostituzione: dentro il neo aquisto Amrabat (in prestito dal Bruges) per Verre. Mihajlovic inserisce Santander per Sansone. 12’: Palacio, lampo di classe, centro basso dalla destra, la palla attraversa l’intera area gialloblù senza che nessuno intervenga. Fase cruciale della gara: Bologna in pressione, Verona in inferiorità numerica, stritolato nella morsa. I gialloblù riescono, di tanto in tanto, ad affacciarsi nella trequarti ospite senza esito ad eccezione del 23’ quando Amrabat se ne va di rimessa sulla sinistra, centro, in mezzo non c’è nessuno. Santander presenta il suo biglietto, gran stacco, palla sul fondo di poco. Altro cambio nel Bologna: Destro per Palacio. Si continua con una supremazia territoriale emiliana ma senza pensieri per Silvestri. Dentro anche Dzemaili per Kingsley nel Bologna, Gunter per Tutino nel Verona. Quattro minuti di recupero e triplice fischio: Verona-Bologna 1-1.
