Paok, Lucescu Jr: “Sto con il mio presidente”

L’allenatore del PAOK Razvan Lucescu, figlio dell’ex Inter e Shakhtar Mircea, in un’intervista a Tuttomercatoweb difende il presidente Ivan Savvidis, entrato in campo con la pistola nel finale della sfida contro l’Aek.

“È un gesto estremo, il presidente ha investito tanti soldi nel calcio greco. Dovremmo essere primi in classifica e invece ci remano tutti contro… non è una bella situazione”.

“Non analizzo il gesto, ma sono al cento percento con il mio presidente. Ieri abbiamo fatto gol, così abbiamo festeggiato. E quando abbiamo festeggiato si è scatenata una confusione incredibile attorno all’arbitro, sembrava ci volessero annullare il gol. Ed è intervenuto il presidente. Ma quel gesto è un’azione disperata per attirare l’attenzione. Tutto parte da due settimane fa, quando contro di noi l’Olympiacos ha fatto una sceneggiata incredibile perché i nostri tifosi hanno fatto festa con i rotoli di carta che scendevano in campo”.

“Un’atmosfera stupenda… ma la carta ha toccato l’allenatore avversario e apriti cielo: ha fatto la scena come se lo avessero ammazzato, ci hanno dato la sconfitta a tavolino e inizialmente anche tre punti di penalizzazione. No, così non si fa. Ieri abbiamo fatto un gol correttissimo, l’arbitro lo ha convalidato e tutti gli sono saltati addosso. No, così non si fa. L’arbitro ha deciso che abbiamo vinto 1-0 e l’Aek non voleva entrare in campo per ragioni di sicurezza. Così la reazione del presidente. Chiedetevi il perché del gesto, non fermatevi all’apparenza”.

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