Venezia, derby di Champions con Avellino

Dopo la rimonta di Sassari, anche Venezia vola agli ottavi di finale di Champions League. L’Umana gioca un grande quarto periodo, ribalta il -7 dell’andata, supera per 70-61 il Ventspils ed ora affronterà Avellino nel prossimo turno, in un affascinante derby italiano. Sono Bramos ed Ejim gli eroi della formazione di De Raffaele, che pareva vicina all’eliminazione in avvio di ultimo quarto, con i lettoni scappati a +5 (e quindi a +12), ma un parziale di 23-6 per chiudere la partita ribalta tutto e regala al Taliercio l’impresa e la grande festa. Un obiettivo importante, considerando tutti i problemi degli orogranata.

La formazione lagunare inizia meglio la partita e, dopo un avvio equilibrato, riesce a trovare un allungo in chiusura di primo quarto, grazie soprattutto a Viggiano. Il +6 (23-17 al 10’) è distante solo un punto dal ricucire il doppio confronto, ma la formazione lettone chiude il proprio canestro e permette alla squadra di casa di segnare tre punti nei primi otto minuti del quarto successivo, pareggiando a quota 28. Il secondo periodo, tuttavia, vede le due formazioni abbassare notevolmente le percentuali e far salire la tensione in campo, andando al riposo lungo sul 30-30.

L’equilibrio non si sblocca nemmeno alla ripresa delle ostilità, con le due squadre che si rispondono colpo su colpo, senza riuscire mai a prendere il controllo della partita. Gli ospiti riescono ad allungare all’inizio del quarto periodo, con la coppia Jacovics-Janicenoks, e raggiungono anche il +5, portando così a 12 le lunghezze complessive nel doppio confronto. Nel momento più difficile, esce tutta la voglia degli orogranata di non mollare: i lettoni non segnano più, Bramos e McGee iniziano a martellare dall’arco ed arriva il parziale lagunare, per il +6 (60-54 al 36’). Ejim dalla lunetta raggiunge prima il +7 a -2’16”, poi porta per la prima volta avanti la Reyer nel doppio confronto. E’ comunque volata: Bramos si esalta sul rimbalzo offensivo, Janicenoks sbaglia e Haynes la chiude dalla lunetta. E, sull’errore di Jakovics, è festa per Venezia.

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