Obradovic e Gherardini al Fenerbahce fino al 2020

Dopo la vittoria col Real Madrid il Fenerbahce  con 7 mesi prima della scadenza del contratto ha rinnovato per altri 3 anni all’allenatore Zeljko Obradovic e al general manager italiano Maurizio Gherardini. 
Il coach serbo di Cakac, 56 anni, che perse l’anno scorso la finale di Coppa dei Campioni nel tempo supplementare, l’allenatore più vincente nella storia del basket europeo, è nella sua quarta stagione al Fenerbahce e negli ultimi  due haportato il club due volte alle Final Four, massimo traguardo per il basket turco. E’ il secondo prolungamento di contratto, arrivato nel 2013  al “Fene” in seguito al divorzio  del club con Simone Pianigiani , è stato confermato nel maggio 2015 per altri 2 anni e perciò lavorerà a Istanbul fino al termine della decade (2020) con Gheraridini e tutto il suo staff tecnico.

Zeljko o  Zelimir è l’unico allenatore ad aver portato sei squadre differenti nelle Final Four: Partizan Belgrado, Joventut Badalona, Real Madrid, Benetton TrevisoPanathinaikos Atene e Fenerbahce. Ha vinto il suo primo titolo di Eurolega con il Partizan nel 1992 a Istanbul e conquistato il primo trofeo fuori dal paese natale con le spagnole Joventut nel 1994, Madrid nel 1995 e Panathinaikos nel 2000, 2002, 2007, 2009 e 2011. Allenatore dell’anno nel 2007 e nel 2011, è stato scelto nel 2008  come uno dei 50 più grandi  personaggi del basket club europeo. Obradovic ha vinto anche due titoli di Coppa Saporta, con Madrid nel 1997 e Benetton nel 1999, 14 scudetti, di cui 2 con il Fenerbahce e 9 Coppe nazionali. Ha anche allenato la Nazionale jugoslava con una medaglia d’argento ai Giochi olimpici 1996 il titolo di EuroBasket 1997 e Campionato del mondo 1998.

Prima di diventare allenatore, Obradovic ha guadagnato titoli e fama come playmaker vincendo col Partizan il campionato jugoslavo nel 1987 e la Coppa Korac nel 1989 e faceva parte della leggendaria squadra nazionale jugoslava che ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi del 1988 e i mondiali del 1990. Non ha mai allenato nella NBA, ma spesso si è parlato di un possibile ingaggio come primo coach europeo ad avere una squadra,  e ci è andato vicino nell’ultima stagione quando  nella preseason vinse coi Nets.
Maurizio Gheradini, forlivese, 61 anni, è stato lanciato nel basket dalla Benetton arrivando a essere il primo e unico italiano a occupare un posto di rilievo nella NBA. Ha cominciato la sua carriera come giocatore  del Basket Forlì dove è stato fra il ’70 e l’80 poi vice-allenatore lavorando in banca. Il salto professionale arriva quando Giorgio Buzzavo, amministratore delegato di Verdesport e presidente di Benetton Basket lo chiama a Treviso dove lavorando con allenatori come Obradovic, Messina, D’Antoni e Blatt ci rimane fino al 2006 vincendo 4 scudetti, 2 Eurocup, 7 coppa Italia, 3 supercoppe. Poi va in America contribuendo a fare di Andrea Bargnani il n.1 del draft  (primo europeo nella storia della Lega più famosa al mondo) e i Toronto Raptors gli offrono la carica di vice-presidente. Dal Canada passa a Oklahoma come senior advisor e responsabile  delle relazioni internazionali, la qui l’interesse del club rampante per i giocatori europei. In seguito diventa il direttore della nazionale canadese, poi torna in Europa, si parla di Milano ma invece torna a fare coppia con Zeljko Obradovic per il rilancio del Fenerbahce nel 2013 artefice dello scudetto, delle coppe e della prima finale europea del Fenerbahce. Adesso gli manca soltanto la Coppa dei Campioni. Si parla di lui anche come possibile Commissioner di Lega, ma la strada è sbarrata  dall’asse Minucci-Proli, un’occasione persa.
E’ stato general manager dell’anno, rappresenta il il club turco nel bord dell’Euroleague, ha avuto incarichi anche nella FIBA, ha un talento anche per la diplomazia, non ha nemici, nel 2000 a 65 anni avrà l’esperienza e l’età giusta per diventare il presidente della Federazione e dopo aver girato il mondo toglierle quell’impostazione burocratica che ha frenato lo sviluppo e recato al basket italico un brusco declassamento. 

A cura di ENRICO CAMPANA

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