Myers: “Non ero simpatico ai compagni”

“Credo, per colpa mia, di non essere mai stato molto simpatico ai compagni. In quell’occasione lo fui ancora di meno. Quella sconfitta mi fece male, ma una delle qualità che mi ha dato il Signore è quella di non arrendermi. Contro la Bosnia reagii: un vincente è colui che non smette di lottare”. A dirlo, parlando con il Corriere della Sera di una gara con la Croazia all’Europeo del 1999, è stato Carlton Myers.

L’ex cestista ha parlato anche del rapporto con i coach. “Con Tanjevic che sia stato conflittuale è un eufemismo – ha spiegato -. Ho avuto scontri titanici, con Andrea Meneghin spesso in mezzo a dividermi da lui. Boscia in un time out agli Europei mi aggredì verbalmente, forse avrebbe voluto farlo fisicamente. Ero a un bivio: o saltargli al collo o accettare il rimprovero. Scelsi la seconda opzione e fu la svolta. Valerio Bianchini mi ha sempre stimolato, anche in modo pesante. Ma era Bianchini, aveva carisma e poteva permetterselo. Quanto a Messina, dopo una partita ribaltò tutta la Nazionale. Ma aggiunse: ‘Myers, che passa per lavativo, s’è dimostrato l’unico vero’. Quella frase mi colpì: a quei tempi facevo l’originale, portavo l’orecchino…”
 

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