Kobe Bryant come Lazzaro

Si avvicina l’All Star Game di Toronto in agenda a San Valentino per la prima volta fuori dagi Stati Uniti e Kobe Bryant, 37 anni, orgoglioso dei suoi 1,6 milioni di voti coi quali ha preceduto Curry e LeBron  vuole dimostrare di essere ancora una star e nelle ultime due gare è risorto com l’araba fenice. Scongiurato il pericolo di finire nell’albo dei record, deciso a farsi ricordare per i 5 titoli, si è ribellato all’undicesima sconfitta, e dopo i 38 punti con Minnesota, primato stagionale,  ha confermato la sua resurrezione vincendo a New Orlans degnando altri 27 punti, fra cui tre triple decisive nel finale, anche se i Pelicans hanno sbagliato con Jrue Holiday, in serata no, il tiro del pareggio. Metà del pubblico ha tifato per lui anche quando i Lakers erano sotto, e alla fine ha gustato il calore della gente uscendo dal campo come dire: “Credevate fossi finito?”. 
 
Prestazione ancor più significativa perchè Anthony Davis, miglior tiratore con 31 punti, ha giocato a sua volta una gara da campione  deciso a fare bene a Toronto e tornare con il Dream Team all’Olimpiade e rivincerla a soli 22 anni.
Nelle quattro gare del mini-turno di giovedì  in casa con Houston per niente eccezionale (al minimo Harden, Howard 1 solo rimbalzo!) Phoenix  ha continuato  la discesa in picchiata nonostante il cambio di allenatore e il debutto dell’accoppiata Earl Watson e il suo ex coach Bob Hill al posto di Jeff Hornacek  comunque in scadenza alla fine della sua terzastagione.
 
Doppia bella sorpresa a livello di prestazioni individuali in Detroit-Knicks che stava avviandosi a un possibile colpo di scena per la rimonta graffiante  dei Knicks sotto di 27 punti dovuta alle scarse percentuali di tiro di Anthony e Porzingis (27% da 3 con 2 triple su 11 complessive dei due giocatori di riferimento). A 1’47” dalla fine  il panchinaro Anthony Tolliver ha segnato la tripla del +4, unico suo canestro nei 15 minuti giocati,per cui Detroit vede sempre più  i playoff e  New York dall’8° posto  è nuovamente in rottuta prolungata. Oltre a Tolliver la squadra di Van Gundy  deve ringraziare  il 19enne rookie Staney Johnson di Arizona, numero 8, lanciato la prima volta in quintetto per l’assenza di  Kentavious Caldwell-Pope. Con 22 punti e 9 rimbalzi l’ex guardia di Arizona ha mostrato personalità e stoffa, high stagionale e molti elogi e un giocatore prezioso in più per la seconda parte della stagione.   
 
New York ha vissuto sulla prestazione non meno sorprendente di Robin Lopez, 26 punti, il meno famoso dei fratelli, arrivato quest’anno a New York dopo quattro stagioni a Phoenix, poi una a New Orleans e Portland.  Entrato stabilmente in quintetto  ha segnato il primato stagionale, uno degli ultimi centri bianchi della NBA, una razza in via di estinzione tanto che ormai vengono a saccheggiare l’Europa.
 
Nella Eastern Division Toronto  (34/16) a vele spiegate con 12 sulle ultime  13 gare, staccata  ma ancora pericolosa Boston (29/22) che non ha azzeccato l’ingaggio costoso (15 milioni)  di David Lee offerto sul mercato e utilizzato poco Tyler Zeller e manca sempre di un centro dominante. Per i Knicks (23/29) playoff ormai molto dfficili con Anthony  che comincia a sentire l’usura degli anni e un calo di Porzingis (5 punti e 1/5  da 3 a Detroit nelle ultime uscite). Nella South East si contendono il primo posto Atlanta (29/22) e Miami (28/22), per gli Heat un ritorno di fiamma grazie a Dwayne Wade il cui primogenito di 13 anni si segnala come  un campioncino. Nella Western Oklahoma (37/13)  ha fatto il vuoto,  invece con la sconfitta a Toronto Portland (24/27)  è stata superata da Utah (23/5) per l’8° posto all’Ovest.  Nella Division degli Spurs (41/8) ultimi i Pelicans (18/31) che hanno perso il treno dei playoff, l’arrivo di Alvin Gentry, parte dei glory days dei Warriors come vice di Kerr,  non è stato sufficiente,  forse si ci aspettava di più da Anthony Davis  tormentato da guai fisici, Ryan Anderson ha fatto la sua parte e forse potrà essere sacrificato per la ricostruzione della squadra.  Nella quale ci starebbe bene un giocatore come Gallinari. E raccontano che a Denver un affare di mercato piacerebbe.
Intanto Detroit è sulle spine sentendo che  ai Nets piacerebbe Reggie Johnson, una delle prime guardie della stagione  (19,1 punti,6,3 assist, 36 rimbalzi) . In effetti ieri notte  ha avuto pause insolite (6/14 al tiro), anche se lui assicura di voler restare coi Pistons.
Stanotte a Brooklyn derby italiano fra Bargnani e Belinelli, ex compagni a Toronto, mentre la sfida più intrigante è fra Gallinari e Pau Gasol che rimanda alla famosa partita Italia-Spagna di Berlino vinta dall’Italia con 33 punti dell’azzurro. Il Gallo rimane il top scorer europeo al 24 posto, ma è riuscito a migliorare ulteriormente la media, oggi è a 19,5 a partita.
 
SKY SPORT TV-  Sabato ore 23  la diretta fra la settima e la nona dell’Ovest,  Houston-Portland,  su SS 2 HD (differita domenica 7 ore 10 3HD e 18 2HD)
RISULTATI 4 febbraio –  DETROIT-New York 111-105 ( 22 S.Johnson 9r 5a tl7/8, 21 R.Jackson 6/16, 17 A.Drummond tl3/9; 26 R.Lopez 11/14 tl4/4, 19 C.Anthony +11 r 4/18 1/5 da3, 5 K.Porzingis 2/9 1/6 da3 4r); Phoenix-HOUSTON 105-111 (22 A.Goodwin, 17 D.Booker 3/12 2/5 da3 tl9/10, 4 T.Chandler +10r, 15 M.Teletovic 3/8 da3; 24 C.Brewer 3/5 da3 9/12, 17 J.Harden 4/19 2/9 da3 9r 6a, 5 D.Howard +16r tl1/4 1r); New Orleans-LA LAKERS 96-99 (39 A.Davis + 11r 16/25 0/2 da3 l7/12, 17 B.Dejan-Jones 1/3 da3 9r, 17 R.Anderson; 27 K.Bryant +12r 10/24 4/11 da3 tl3/4 2r 2a 2rec 0f, 18 J.Clarkson); TORONTO-Portland 110-103 (30 K.Lowry 7/10 da3 tl3/5 6r 8a, 29 D.DeRozan 11/25 tl6/9, 19 J.Valanciunas 14r; 27 D.Lillard + 11a 8/20 2/7 da3 tl9/10,, 5r , 21 CJ McCollum 8/18 4/6 da3, 17 A.Crabbe 1/3 da3 tl 6/6).
 
A cura di ENRICO CAMPANA
 

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