Belinelli spezza la serie nera di Charlotte

Alla partenza di Jeremy Lin per Brooklyn Marco Belinelli era stato preso dagli Hornets  per puntellare soprattutto  la batteria dei tiratori da 3.  Nella sua prima stagione a Charlotte  ha fatto  in pieno il suo dovere di perfetto “Sesto Uomo”. Anche mercoledì notte i suoi 17 punti sono stati importantissimi per tornare al  successo nel match  casalingo contro i Nets (111-107) dopo una serie di 7 sconfitte che hanno rimesso in discussione i playoff. Charlotte  è partita forte (54-37 all’intervallo) nonostante Kemba Walker  abbia dovuto lasciare il campo per diversi minuti a causa di un contatto duro con Harris, il secondo tempo è stato però tutto a favore di Brooklyn (57-70) per senza l’ex Hornet Jeremy  Lin in panchina (sole 12 gare giocate  per uno stiramento alla coscia che non guarisce). Si è temuto il peggio.

Alla fine gli Hornets,  che non vincevano dal 21 gennaio,  ce ‘hanno fatta col fiatone e 4 soli punti di scarto  perchè  di fronte avevano  la peggior squadra della NBA di questa stagione (9/36)  che frastornata per i risultati viaggia a 19,6 palle perse nelle ultime quattro gare. E devono ringraziare i canestri e il carattere di Batum (17 punti, 8 rimbalzi, 4 recuperi), la pericolosità di Belinelli (8/9 tiri liberi, 17 punti in 26 minuti con 3 rimbalzi) perchè hanno mandato in campo una formazione d’emergenza  con l’allampanato Kaminski nel ruolo di centro per l’assenza dell’infortunato Cody Zeller e la cessione di Spencer Hawes e Roy Hibbert  mandati un settimana fa a Milwaukee in cambio di Miles Plumlee. L’ex centro titolare di Duke che non ha onorato il suo contratto da 12,5 milioni coi Bucks, tutto da ricostruire, ha giocato 15 minuti con 4 punti e 2 rimbalzi con la nuova maglia. E invece di un rinforzo per ora è un problema in più.

Charlotte che divide  con Detroit (24/28) l’ottavo posto all’Est,  ha avuto 7 giocatori in doppia cifra, compreso  Kemba Walker, la star, che non sta tirando bene (4 su 20) e  sembra smarrito la carica della prima parte della stagione. Oltre ai guai per avere centro sicuro, Steve Clifford ammette di essere preoccupato per il tiro da 3: “Sì, siamo una squadra costruita sul tiro da 3”. Un problema antico risolto brillantemente l’anno passato, tanto da essere il feeeling nelle triple una delle principali ragione della miglior stagione della franchigia. Charlotte giocò anche un battagliero playoff con l’8° posto nella percentuale di tiro dall’arco (36,2). Questa stagione è invece fra e prime come tentativi ma solo al 20° col 35,41  percentuale di realizzazione. A scanso di equivoci  Belinelli è ben al di sopra, col 38,8,  al livello critico della squadra e  anzi le sue voci statistiche sono leggermente superiori ai 9 precedenti anni di carriere. Parliamo dei 10,8 punti, 1,9 assist, 2,9 rimbalzi e dell’indice di valutazione (13,60) un po’ in calo dopo il recente infortunio.

Nel mini-turno di martedì, Houston ha battuto Orlando di 24 (128-104)  grazie ai suoi imprendibili 3 razzi (doppia-doppia di Harden con 23 punti e 13 assist, 20 Ariza, 18 Eric Gordon) e solo il 25 per cento al tiro dei Magic (1/8 del triplista francese Fournier) ma tanto di cappello a Ibaka (28 punti, 8 rimbalzi) e allo svizzero/montenegrino Nikola Vucevic con 14 punti (7/10) e padrone dei cieli con 19 rimbalzi. Brevissima apparizione dell’ex senese Bobby Brown, top scorer dell’Euroleague,  nella squadra di D’Antoni che ha giocato frammenti piccolissimi nelle 15 gare, con 1,9 punti di media e ha lucrato un garantito ,nonostante abbia creato un incidente diplomatico con la Cina nella pre-season, perché voluto dai suoi amici di Los Angeles James (Harden) e Trevor (Ariza). Un amuleto costoso ma che funziona.

La ripresa di Dallas è stata interrotta dalla sconfitta casalinga  con Portland che ha due spiegazioni: il disastro ai rimbalzi del Mavs (30-55, -25 e  reattività zero,per i vincitori 15 per Mason Plumlee , 11  Aminu, 5 offensivi di Harkless) e la vena del duo Lillard-McCollum. Non sono bastati i 26 punti di Barnes e 25 del risanato Nowitzki, al termine dell’ultimo minuto con ben 6 alternanze di punteggio McCollum ha deciso lo spasmodico thrilling col tiro vincente. La vittoria è un toccasana per i Blazer che pareggiano Denver nelle vittorie (23) ma hanno 2 sconftte in più (30/28) e restano al 9° posto dopo 58 gare, a 24 dal termine della regular season.

Multe salate (25.000 dollari) per Cousins (gestaccio dopo l’incontro vinto coi Warriors) e Steve Kerr per aver sfogato la sua ira sull’arbitro  per un fallo non visto. Prosegue ai Knicks il tormentone  che verte sulla possibile cessione. Ha un contratto bloccato per altri due anni, ma ha offerto il destro al club rotendo il dito medio ai fischi dei tifosi dopo la vittoria dei Lakers al Madison. Il presidente Phil Jackson  gli avrebbe girato via twitter un articolo  molto duro per fargli capire quale sia il danno per il club. Superbone si è messo in un angolo da solo, può salvarsi con un’onorevole resa spera nelle voci di un appoggio del “fratello” LeBron per un scambio con Love  ma dopo i 39 punti di Washington il  coach dei Cavs ha escluso questa ipotesi. Mentre LeBron, imbarazzatissimo, tace.

A cura di ENRICO CAMPANA

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