Caso razzismo, la condanna di Capello

In un’intervista al Corriere della Sera Fabio Capello si è soffermato sul tema ultras: “In italia comandano loro. Essere un ultras è un lavoro, un mestiere, in quel ruolo si fa business e non è normale”.

“All’estero certi personaggi vengono puniti, basta vedere quello che succede in Inghilterra e Spagna. Colpa del calcio o delle istituzioni? Gli inglesi direbbero ‘both’ (tutti e due, ndr)”.

Sul caso razzissmo: “Sospendere le partite? Sono d’accordo. Il problema è che non si capisce mai qual è l’intensità necessaria per prendere una decisione di questo tipo. Una volta i cori non si percepiscono abbastanza, un’altra volta viene tirata fuori una storia differente. Così, alla fine, le partite non si sospendono mai. E gli ultras continuano a fare quello che vogliono”.

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