Un Marchese a Rio – 19 agosto 2016

– Nella notte di Bolt, sotto la pioggia e in un’arena che ribolliva per il tifo di 25 mila persone, è stata ancor più crudele e commovente la sconfitta nella finale del beach volley di Lupo-Niccolai contro Alison Ceruti e Bruno Schmidt.
“Purtroppo i vaticini di Malagò che si riferivano alla finale dei Mondiali di calcio del 1950 persa in casa dagli Uruguaiani non si sono avverati ed i nostri hanno perso lottando valorosamente”.
– Il rimpianto è forte perché l’Italia è stata avanti all’inizio e anche nel secondo set, giocando sempre alla pari. Era scritto negli astri o nella geopolitica che regge i Giochi?
“Una cosa è certa, che i brasiliani non erano dei fenomeni, ma questa volta giocare in casa è stato un vantaggio”.
– Troppo forte per il Settebello la Serbia nella pallanuoto in semifinale. La partita è iniziata con la squadra italiana un pò in soggezione per il valore e l’esperienza degli avversari. Poteva andare meglio?
“I serbi hanno confermato il pronostico e l’inizio disastroso della nostra squadra ha spianato la strada ai nostri avversari che non hanno mai rischiato di perdere questa partita. Resta comunque che il Settebello ha giocato un ottimo torneo e si meriterebbe il bronzo”.
– Adesso ci rimane, negli sport di squadra, una doppia opzione di grande impatto emotivo con la squadra di volley maschile e il SetteRosa. Stavolta i favoriti dovremmo essere noi
“Non siamo i favoriti, ma nemmeno partiamo battuti. È la classica situazione che ce la giochiamo. Vedo però più possibilità per le ragazze della pallanuoto”.
– Torniamo al Grande Faraone: alla fine si è avuta la conferma che Bolt voleva chiudere alle Olimpiade facendo crollare il muro dei 19″ nei 200 metri, ma lassù qualcuno geloso del suo successo gli ha mandato una pioggia ferale  guastandogli la festa.
“Questa rimane la gara più scontata di tutto il programma e certamente la pioggia lo ha privato di un record sicuro. Comunque la sua dimostrazione di forza rimarrà nella storia dei Giochi per sempre. 

– La differenza fra lui e gli altri è che pur col maltempo è stato l’unico a scendere sotto i 20. All’uscita dalla curva era già campione, il 19″78  poteva valere il record del mondo su una pista asciutta?
“La differenza fra lui e gli altri è impressionante. In quelle condizioni estreme solo lui è capace di tanto e ci ha provato”.

– Lui è riuscito a eguagliare il tempo delle semifinali nel quale era già stato il più veloce, gli altri hanno fatto peggio. Approfittando dell’uscita di Gatlin il giovane canadese De Grasse ha preso l’argento, deludentissimo l’americano Merritt possibile outsider, e bronzo al francese Lemaitre nel fotofinish fra due europei
“Lui è lui e gli altri non contano. Non ti accorgi nemmeno che ci sono. Non ci sono outsider e tali vengono costruiti solo a parole. Grande, grandissimo, immenso !!!!”

– Se Bolt smette con l’atletica, potrebbe avere un futuro nella Football League?. Lasciare la carriera quando compirà 30 anni questa domenica è assurdo, forse cova una grande sorpresa.
“Da Bolt ci si può aspettare qualsiasi cosa, ma certamente il football della NFL è quello che si adatta di più in teoria. Non credo però che oggi disponga delle risorse per poterlo ingaggiare”.
– Certo, per la capacità innata di fare spettacolo e la flessuosità dei movimenti, il senso del ritmo come il mitico Bob Marley, sarebbe stato la copia di Magic Johnson nel basket.
“L’eleganza e la flessuosità dei suoi movimenti gli danno un’armonia incredibile. È vero, solo Magic mi può ricordare qualcuno di simile”.
– Sembra l’incarnazione dell’Uomo Vitruviano dipinto da Leonardo, la figura perfetta. D’ora in poi gli allenatori andranno alla ricerca di modelli di atleti alti 1,97 e sciolti come lui?
“Usain è la perfezione ed è molto pericoloso ispirarsi a lui in quanto pezzo unico”.

– Se il futuro, con tutto il rispetto per il canadesino, è Andre De Grasse, stiamo freschi.
“Dopo un grande campione come lui è normale avere una situazione anonima. È successo in passato dopo Jessie Owens e dopo Carl Lewis”.
– Perché nell’era Bolt nella velocità non è arrivato sulle scena un anti-Bolt? La sua imbattibilità è stato un passo indietro nei 100 e 200?
“Perché la sua superiorità scoraggia tutti gli altri, anche quelli che ne avrebbero la possibilità”.
– Dopo la vittoria Usain ha dettato questa frase lapidaria: “Voglio essere come Muhammmad Alì e Pelè e dopo queste Olimpiadi spero di esserlo”
“Si dicono tante cose a caldo e tante non ne hanno proprio il senso come questa. Lui è lui e solo lui. Non esistono paragoni anche se eccellenti”.
– Questi confronti sono improponibili, ma fra Bolt e Phelps chi è stato il campionissimo di Rio e per quale ragione?
“È come quando si chiede ad un bambino se vuole più bene a suo padre o a sua madre. Normalmente si risponde a tutti e due ed anche in questo caso si deve
metterli sullo stesso piano”.

– L’attesa per la finale dei 200 ha relegato nella penombra il bis olimpico dell’americano Ashton Eaton con il record di 8893 punti del decathlon.
“Come tutti i decatleti questo atleta è statuario, ma messo vicino a Bolt sparisce anche se si tratta di un grande”.
– Lo squadrone americano ha scoperto il 23enne gigante (2,01) texano Ryan Crouser, vincitore nel peso battendo con 22,52 il record olimpico, ma ha perso colpi nella velocità e nel mezzofondo. Meglio la squadra femminile.
“Quello americano è veramente uno squadrone. Può avere degli alti e bassi in questo o quel settore, ma è il frutto di un programma e di una selezione che parte da lontano e si sviluppa prima nelle high school e poi nel college, cosa che nessun altro paese ha. Un po’ gli potevano stare al passo i paesi a regime totalitario, ma anche questi prima o poi andavano in crisi. Il sistema americano mai”.
– Non male l’Europa: la Francia che vince l’oro dei 400 ostacoli con Clement, non la scoperta di Pechino, ma uno maturo, e il bronzo dei 200 col ritrovato Lemaitre, la Croazia che dopo l’oro del disco vince anche al giavellotto con la 21enne Sara Kolak, la danese Petersen dietro la Muhammad nei 400.
“Non conosco nei dettagli i criteri di selezione di Francia e di Croazia o Danimarca, ma sono sicuro che esiste qualcosa di simile che parte dalle scuole”.
– L’Italia finisce con una speranziella nell’alto: per la prima volta due giovanissime vestali del salto sono in finale, con 1,94 si sono qualificate Alessia Trost (7a) e Desirée Rossit (15a). Riusciranno a fare meglio?
Dal nulla in Italia improvvisamente è scoppiata questa disciplina che comunque non credo sia frutto di un programma, ma che sia quasi occasionale, se si aggiunge anche lo sfortunato Tamberi”
– L’atletica ha perso un altro ciclo olimpico, adesso bisognerà trovare qualcosa di diverso dalle naturalizzazioni che mi ricordano i tempi della comica uscita del’avvocato Galgani presidente del tennis, il quale di fronte al vuoto del settore femminile propose come soluzione di mandare fusti italiani in giro per il mondo per impalmare le tenniste più brave.
“Paolo Galgani è e rimane un goliardo impenitente e anche se affermato avvocato aveva queste uscite degne della festa delle matricole”.
– Per il premio “quando lo sport vale la medaglia della vergogna” non meno grave dell’arresto di quel dirigente CIO che si vendeva i biglietti omaggio, è quel che ha fatto il presidente francese di atletica: in veste di membro del CIO ha fatto squalificare il povero keniano meritevole del bronzo per essere uscito dalla pista per un paio di passi perché strettovi dagli avversari e regalato la medaglia dei 3000 siepi a un suo tesserato distanziato di ben 30 metri. E, non pago, ha avuto pure l’impudenza di consegnargli la medaglia nella premiazione.
“Da quando esistono questi grandi eventi il traffico dei biglietti è sempre stata una attività molto praticata e poi, con una faccia tosta incredibile, fanno queste manipolazioni vergognose. Ritengo che quando vengono scoperti dovrebbero essere destituiti di qualsiasi carica che hanno. Sarebbe il minimo”.
– Michael Phelps ha dichiarato che Greg Paltrinieri è un fuoriclasse e questo vale quanto una seconda medaglia, detto dal fenomeno del nuoto di Carpi, perchè “magari non prova a mettere nel suo repertorio anche un paio di gare corte per non rischiare la noia?
“Con tutto il rispetto per Phelps non avevamo bisogno di lui per sapere che Greg è un fuoriclasse, ma non ritengo che si debba cimentare in gare più corte. Minimo gli 800”.
– A proposito di Phelps, dopo le sue vittorie è saltato fuori con tanto di pubblicazione dei referti ufficiali che Kris Humpries, campione NBA in calo
dopo il suo famoso matrimonio finita male con la Kardashian, lo batteva e idem Ryan Lotche nelle selezioni nazionali giovanili del nuoto in farfalla e stile
libero.
“Viene sempre fuori che in gioventù siano successi risultati del genere. Ma hanno il valore che hanno. Anche in un Orange Bowl a Miami, massima prova
giovanile di tennis, un certo Nevio Devidè batté Boris Becker“.

– Credo che il successo di Elia Viviani su pista sia stato un pò sottovalutato, se non altro perché oltre alla difficoltà di dover controllare gli avversari per
giorni e giorni e la caduta, ha battuto anche un campione quale Cavendish: a 27 anni non dovrebbe tentare adesso di fare carriera nelle corse su strada?
“Il ciclismo su pista è una pratica che appartiene al passato ed anche questa vittoria ha il valore che ha”.
– “Non ci ho pensato nemmeno un secondo”: con queste parole Tony Parker a 34 anni ha detto addio alla nazionale. Da genio del basket, Le Roi ha fatto della Francia una potenza fino al titolo europeo, ed è stato il regista dei 3 titoli degli spettacolari Spurs: fra gli europei della NBA è davanti al tedesco Nowitzky e allo “spagnolo Pau Gasol?
“Tony Parker è stato un grande come del resto sono grandi Dirk Novitzky e Pau Gasol, ma è difficile fare paragoni nel basket per giocatori che hanno ruoli diversi”.
– Per il successo del torneo di basket sarebbe meglio una rivincita del mondiale fra Stati Uniti e Serbia o la finale con l’Australia?
“Chi gioca gioca, sempre Stati Uniti saranno. Era una frase pronunciata da Franco Costantino a Praga a proposito di un doppio in Fed Cup. Quando disse a proposito del doppio. “Chi gioca gioca, sempre punto loro è”.
– La delusione del basket è stata la Cina che non riesce a fare passi avanti pagando cifre pazzesche a ex giocatori NBA difettosi per giocare la loro
Lega. Per questo sorprende la notizia delle ultime ore che i Lakers vogliono Jianlian Yi scaricato anni fa da Dallas.
“Si in effetti mi aspettavo anche io qualcosa di più dalla Cina”
– Ieri la Tv ci ha fatto vedere la Spagna battere nelle semifinali la Serbia campione d’Europa, non posso fare a meno di riportare questo commento: “Nel basket i fondamentali si vedono meglio nelle gare femminili e gli aspetti tattici sono migliori”
“Questo prova che certi commentatori televisivi dovrebbero essere imbavagliati per non sentire c..te del genere”
– Nella pubblicità passata  sulla Rai durante i Giochi soltanto pochi italiani hanno avuto un ruolo di testimonial, come Tania e Cagnotto e
Clemente Russo per la pasta e la coppia Pellegrini-Magnini per lo shampo antiforfora.
“Anomalie esistono dappertutto anche in pubblicità”
– Sarà una coincidenza, ma dopo il 4° posto di Federica e la brutta gara di Magnini il loro jingle è sparito nei giorni successivi: le vicende di Tiger
Woods
fuori dal green dimostrano che i matrimoni fra aziende e campioni sono soltanto d’interesse e in caso di sconfitta scatta anche un sentimento di rifiuto per il prodotto?
“Usare un testimonial è sempre un rischio perché quando subentrano dei fattori negativi si tende subito a diventare controproducenti. Mi ricordo al
proposito una pubblicità di Adriano Panatta che diceva a proposito di un deodorante ” Io quando faccio una cosa la faccio bene” questa frase coincideva con le sue più cocenti sconfitte e provocava solo ilarità”.

– Lo spot più bello, per le immagini e gli effetti speciali e il testo del messaggio musicale, è quello dell’orologio di Phelps dove si vede il Cristo
del Corcovado miniaturizzato che entra nel petto del campione come una croce.
“Senza dubbio è uno spot indovinato”
– Diversi successi stranieri di questa Olimpiade portano la firma di allenatori italiani, fra gli altri Cerioni nella scherma per la Russia, nella pallavolo femminile Giovanni Guidetti per l’Olanda. Perché l’Italia non riesce a trattenere questo patrimonio chiudendo da anni la Scuola dello Sport preferendo cerimonie, parate, premiazioni
“La famosa riforma del CONI sarà necessaria anche per queste cose”.
– Il programma ideale per l’atletica nelle due settimane di gare non sarebbe aprire con la maratona e chiudere con la finale dei 100 maschili e femminili?
“Credo che la maratona debba restare dove è, mentre i 100 devono sapere portare al massimo le aspettative e non devono essere la chiusura”
– Il “Chissenefrega” di oggi?
“Quello che avverrà nel dopo Bolt”

A cura di ENRICO CAMPANA

Articoli correlati