Westbrook no-limits, attenti ai Thunder

Russell Westbrook sarebbe potuto diventare un campionissimo della velocità e avrebbe potuto vincere l’oro olimpico dei 100 metri,  credo che sull’accelerazione  nei primi 20 metri anche in palleggio possa battere  il dio dell’atletica Usain Bolt e mi piacerebbe  tanto un giorno  vedere questa sfida no-limits. Quello che  sorprende del missile terra-aria dei Thunder è che quando punta al canestro sembra che fra lui e l’attrezzo  non ci sia nessun altro e mentre col gomito alto con l’anello finisce l’azione shiacciando a una mano i difensori li vedi barcollanti o a terra. Come gli fosse passato sopra il diavolo in persona.
 
Martedì sera Oklahoma ha staccato il biglietto per i playoff, quarta squadra della stagione in ordine di tempo dietro Warriors, Spurs e Cavaliers. Houston è stato un osso duro, come Harden aveva promesso, sbagliando tuttavia,  con quella sua faccia un po’ tonta e inespressiva, il passaggio finale  sotto canestro del pareggio a Howard. Il quale era circondato da tre difensori.
 
La premiata ditta di OKC che ha aggregato il gigante turco Enes Kanter in veste di socio di minoranza,  a sua vota collezionista di doppie-doppie, nome da votare per il giocatore più progredito o il  Sesto Uomo, Westy ha offerto la sua quindicesima tripla-doppia. Si tratta di qualcosa che va oltre l’abbaglio immediato del cannoniere (top scorer),  una specie di riconoscimento  al cosiddetto ” giocatore ideale”  – o meglio totale – che  crea e distrugge. Inafferrabile in attacco , padrone dei cieli e  capace di mettere la palla d’oro nella mani del compagno ma anche rubarla all’avversario perchè lui è anche in corsa per vincere la classifiche delle stolen (palle rubate).
 
 Fra i “triplisti seriali” per i primi tre mesi ha dominato Draymond Green dei Warriors, uno  che di primo acchito sembra un boscaiolo ma  in gara  riesce a trasfomarsi  in un artista, spesso  miglior assist-man di Curry o il vero  rimbalzista della squadra e spesso  anche il migliore in entrambe le cose. Dall’inizio dell’anno c’è stata la progressione di Westbrook, ben 12 su 15,  e anche se  i suoi exploit non ha cambiato di una virgola lo status dei Thunder, terzi erano e terzi rimangono in classifica perchè forse hanno commesso qualche errorino di mercato (opiniamo: la cessione di DJ Augustin a Denver per Randy Foye che contro i Rockets in 24 minuti ha recuperato due palloni sbagliando 5 tiri su 5) ma avere un fenomeno in squadra fa notizia,  attira l’interesse soprattutto perchè nessuno fra tate star della NBA è riuscito in questa  impresa per 6 volte nelle ultime 9 partite. Per cui i tifosi  adesso pensano di aver trovato quel quid in più da mettere in campo nei playoff, per  forzare la terrificante morsa Warriors-Spur, s vincere il titolo e riuscire a trattenere Kevin Durant. L’uomo in frack della NBA è infatti in scadenza di contratto e  potrebbe cambiare squadra, scegliere fra i Lakers, i Knicks o gli Heat  o magari giocare assieme a LeBron a Cleveland. E con una di queste due squadre puntare al titolo.
 
L’incredibile collezione di triple-doppie ha accostato Westbrook a celebrità dei canestri fra i più amati negli ultimi 30 anni i cui guadagni ancora corrono  per l’impatto commerciale che hanno sui consumi, soprattutto  Magic Johnson che nella stagione 1988-89 s’inventò per 17 triple. Siccome mancano ancora 11 partite, considerando la facilità con cui arriva alla TD  (peraltro sempre più diffusa, recentemente ci sono riusciti anche due grizzlies ultratrentenni Barnes e Randoph, e già quattro volte il 23enne greco Antetokounmpo che incombe sulle notti  del reolimpico azzurro) è possibile che Westy possa superare Magic. Intanto  gli statistici della NBA fanno sapere che due sonoi giocatori negli ultimi 40 anni hanno messo più di 6 doppie in un mese,  Larry Bird nell’98 e Jordan nell’89.
 
Nelle prime due stagioni di NBA  questo esplosivo giocatore di UCLA, un volto da duretto di strada che  del 2008 è stato scelto da Seattle (n4) perchè allora i Lakers non si ponevano il problema dell’età di Kobe Byant,  ogni tanto  andava sopra le righe, e si parlava di rivalità fra lui e Kevin.  Quest’anno, per due volte MVP dell’All Star, l’ambizine è stata soddisfatta e mostra  in campo un maggior autocontrollo. O meglio:  riesce a incanalare positivamente l’energia atomica che ha in corpo. Per Durant non è un mangiapalloni. ” Una cosa è sicura di Russell he non gioca per quella roba he davvero non è iportante per noi. Per lui è certamente bello fare delle triple-doppie, ma l’iportante è vincere la partita”.
 
Da parte sua, dice che essere accostato alle grandi star della NBA è una benedizione. “Ma il mio compito è cercare di aiutare la mia squadra a vincere  le partite e il titolo”.
 
Questo lo studio di Sportal.it: totale 15 triple-doppie con 15 vittorie!. Ha cominciato con 2 a novembre, 1 a dicembre, poi 3 a gennaio, 3 a febbraio e infine il suo “March Madness” con 6 fra il 6 e il 22 marzo, cioè in due settimane col crescendo delle 3 ultime in soli 4 giorni,cn Filadelfia (18 marzo) e Indiana (19 marzo) fuori e con Houston (22 marzo in casa).
 
Importante anche la crescita delle sue statistiche rispetto alla media-carriera: è  passato da 21 punti e 23,7,  da 5,6 a 7,7 rimbalzi, nella % di tiro dal 43,5 a 45,5 negli assist da 7,5 a 10,5 e nelle palle recuperate da 1,7 a 2,1.
Per quant riguarda la media-punti mensile, è partito fortissimo a ottobre con una media i 40,5 (48 al debutto e 33), e poi 26 a novembre, 23,8 a dicembre, 20,4 a gennaio, 25,2 a febbraio e il 20,6 nel suo folle marzo che l’ha visto soffire con i Warriors e Spurs  e poi l’esplosione che fa dei Thunder la squadra con la miglior striscia (6 vittorie). Insomma, nella NBA questa stagione non c’è solo Curry…
 
SKY TV  –  Oggi differita di Thunder-Rockets alle 14 2HD, 17.30 3HD e 22.30 SS Plus HD. Alle ore 1 di venerdì 25 marzo su SS Plus HD Thunder-Jazz (differita ore 14 2HD 17 e 22.25 3HD).  E  sabato alle 1.30 di mattina su SS 3HD  Spurs-Grizzlies  da Memphis (differita ore 14 2HD).
 
RISULTATI 22 marzo – OKLAHOMA-Houston 111/107 (23 K.Durant 8/19 1/5 da3 tl6/8 7r 4a 4pe, 23 E.Westbrok 7/18 0/7 da3 tl7/8 13r 15a, 10 E.Kanter 3/4 tl4/6 10r, 17 D.Waiters 5/6 da3, 0 R.Foye 0/5 0/4 da3 24′; 24 J.Harden 7/17 2/8 da3 tl8/8 7r 16a , 16 D.Howard tl3/12 13r, 13 T.Ariza 3/12 da3 8r, 1 D.Motjeunas 5r 4/9; New Orleans-MIAMI 99-113 (24 J.Holiday 7/23 3/8 da3 23 L.Babbitt 10/19 2/2 a3 4; 25 D.Wade 7r, 24 H.Whiteside 10/11 tl4/6 1rr 4pe, 21 G.Dragic 3/7 da3 8r 5a); Brooklyn-CHARLOTTE 100-105 (29 B.Lopez 11/19 0/1 da3 tl7/7 9r 6a, 25 S.Kilpatrick 9/12 4/5 da3, 20 Boj.Bogdanovic 3/5 da3 tl9/9; 25 N.Batum 4/9 da3 tl5/5, 21 J.Lin 8/12 1/2 da3 tl4/6, 14 F.Kaminsky 2/5 da3 7r); LA LAKERS-Memphis 107-100 (22 J.Clarkson, 20 K.Bryant  7/18 2/5 da3 tl2/4 2r 30′, 13 J.Randle 14r 6/8; 27 T.Allen 12/12 tl3/4 4r 5a, 16 Z.Randolph 6r 5a, 16 L.Stephenson 6r)
 
A cura di ENRICO CAMPANA
 

Articoli correlati