Stoudemire in Israele, occasione persa Armani

Negli ultimi due anni Sportal.it in varie occasioni ha sostenuto che per rilanciare l’Armani a livello internazionale serviva un colpo come quelli di un tempo, quando a Milano arrivavano i McAdoo e i Carroll, e indicando grazie alle informazioni di prima mano negli Usa che la miglior  opzione possibile era Amar’e Stoudemire, un ambasciatore NBA.

Ormai guarito da un infortunio che lo costrinse a lasciare i Knicks, l’occhialuto centro con una grande abilità tecnica nel giocare vicino a canestro e un comportamento professionale modello, stava giocando poco a Miami per l’esplosione de giovane Hassan Whiteside. Difatti, rilasciato dagli Heat e a pochi giorni dal suo ritorno simbolico ai Knicks per chiudere la carriera NBA nella squadra dove è stato una star, il 33enne con 846 partite, 18,9 punti e 7,84 rimbalzi in 14 stagioni fra Phoenix, New York, Dallas e Miami, ha convocato per oggi, lunedì, una conferenza stampa nella quale annuncerà il suo ritorno in campo con la squadra israeliana dell’Hapoel Gerusalemme. Finanziata da un ricco imprenditore nel campo tecnologico, Ori Allon., ha vinto negli anni passati l’Eurocup e fra le migliori 20-25 europee.

Il giocatore, atteso la prossima settimana in Israele per partecipare a una serie di iniziative promozionali della NBA che fanno capo a Omar Casspi, l’israeliano dei Kings, ha fatto capire di non essere spinto da ragioni economiche, bensì dalla sorprendente scoperta di radici ebraiche da parte della madre. Per cui la legge della conversione gli permetterà di diventare cittadino israeliano, anche se il suo cuore sarà sempre per i Knicks. “Sono arrivato a New York nel 2010 per rilanciare quella franchigia, e penso di esserci riuscito, adesso Melo Anthony e Phil Jackson continuano questo impegno e penso proprio che ritorneranno tempi migliori.  Il mio cuore rimarrà per sempre nella Grande Mela, chi è stato uno dei Knicks lo sarà per tutta la vita, ma la mia carriera prende altre strade del mondo”.

L’Hapoel Gerusalemme giocherà l’Eurocup e figura nel Girone D. Come noto quest’anno a causa della diatriba fra FIBA e Euroleague le italiane Sassari, Trento e Reggio Emilia che figuravano in calendario hanno dovuto rinunciare per il veto della Fip quando era già uscito il calendario con la loro presenza. In caso di una possibile sentenza nel prossimo mese della Commissione europea potrebbero essere riammesse, ma per le norme del campionato e della Fip vale il diritto sportivo e solamente Reggio Emilia in quanto vice-campione d’Italia lo ha acquisito per classifica, e non altri. Convinta del suo diritto per questo ha rinunciato alla wild card dell’Europe Cup FIBA sperando di essere ripescata, come ha dichiarato speranzosa l’imprenditrice Ferrarini alla Gazzetta dello Sport facendo capire questa sorta di “stand by” strategico affermando di voler vincere il trofeo.

A cura di Enrico Campana

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