Spurs battuti, Warriors da record

Bingo per i Warriors a San Antonio che vincono con 37 punti di Curry al quale riesce pure un canestro dalla sua metà campo, da 20 metri, quelli che solo lui sa fare con una precisione millimetrica e che fanno cadere le braccia ai rivali. Chiudono la serie sul 3-1, spezzando la serie-record casalinga degli Spurs e ipotecano il record di tutti i record, adesso sono a 72 vittorie e battendo mercoledì Memphis alla Oracle Arena arriveranno a 73 con 9 sole sconfitte – che vale come andare sotto i 10″ nell’atletica – e dopo 20 anni esatti sarà cancellata l’impresa più significativa dell’era Jordan-Pippen. Non a caso, rimangiandosi il giudizio sferzante sulla squadra campione di alcuni mesi fa, pochi minuti dopo il risultato del big match Scottie Pippie, lo scudiero di Jordan, ha lanciato un twitter di scuse: “E’ già tanto arrivare a 72, ve lo meritate”.
A pioggia coi risultati arrivano altri record, come il maggior numero di vittorie esterne in una stagione (39/7), mai due sconfitte consecutive nell’arco delle 81 partite (back to back), mai due sconfitte con la stessa squadra. Curry che aveva già segnato 37 punti (quasi la metà di questa gara a basso punteggio) nel corso della serie contro la miglior difesa della NBA, ha giocato una partita capolavoro per intensità e calma olimpica a poche ore dalla vittoria stiracchiata di Memphis sulla quale la stampa aveva avuto da ridire accusando gli arbitri di non aver visto il fallo sui due tiri finali di Lance Stephenson, tanto da provocare una nota di chiarimento insolita della NBA per certificare l’assoluta validità delle due chiamate per la posizione corretta dei due difensori.
A sorpresa Gregg Popovich ha lasciato a riposo Tin Duncan che il 25 aprile compirà 40 anni oltre a Boris Diaw infortunato, gli Spurs col trio Leonard-Aldridge-West hanno avuto il dominio ai rimbalzi (53/46), lievemente più produttivi negli assist (21/19) ma hanno segnato 3 sole triple per il 17,6% (3/17) e tirato peggio complessivamente (34/90 e 37,8% contro 34/77 e 44,2%). Verdetto giusto, i Warriors hanno voluto fortissimamente togliere anche questo dubbio e la loro cavalcata finirà mercoledì con una festa con l’occasione anche per replicare alle polemiche di Memphis.
“Ovviamente siamo in un buon momento e ci fa piacere cavalcarlo. Ma l’obiettivo è vincere il campionato. Sottolineo: questo è l’obiettivo… Con questo risultato ci mettiamo in una posizione fantastica per concludere la stagione con una vittoria e fare qualcosa che nessuna squadra ha fatto nella storia. Che sarebbe un risultato incredibile”. I Warriors avevano perso le ultime 33 partite a San Antonio, il match continuerà nei playoff, la guerra non è chiusa conoscendo le diavolerie di Popovic. Grazie alla novità della stagione, il 20enne golden boy Miles Turner n.11 del draft, protagonista dell’ennesima partita maiuscola (28 punti e 10 rimbalzi) e al meno noto dei suoi tre Hill, Solomon, small foward di grande potenza atletica Indiana ha staccato il biglietto per i playoff nella stagione del rientro alle gare della sua star Paul George dopo un anno d’assenza per il grave infortunio (rottura dell’osso della gamba). Incerta la sua presenza ai Giochi di Rio. Definite quindi le 8 dei playoff all’Est dove stanno fuori i Bulls (40/40) e Washington (39/41), a Chicago coach Hojberg al suo debutto e soprattutto il general manager e il suo vice sono sotto il mirino della critica, gli infortuni non costituiscono un’attenuante valida e non basta l’esplosione di Jimmy Butler.
All’Ovest stop di Dallas senza Josè Barea, il protagonista della serie delle ultime vittorie, sul campo dei Clippers che hanno recuperato Blake Griffin e con Jamal Crawford in piena corsa per il titolo di Miglior Sesto Uomo della stagione. Jordan, l’acquisto mancato dei texani, è stato bersagliato dal fatto tattico e ha segnato solo 6 liberi su 22. Utah ha vinto a Denver in disarmo (2/15 da 3 della panchina, 1/5 Arthur e 1/4 Will Barton) nelle ultime partite, tanto che il Denver Post ha riportato una dichiarazione critica di Gallinari sulla mancanza della mentalità della squadra per conquistare i playoff ed essere protagonista della stagione, come una volta. Curiosamente George Karl, il coach dell’ultimo playoff, era al Pepsi Center e questo sfogo ha lasciato perplessi. Che il Gallo senta il bisogno di nuovi entusiasmi e pensi di trasferirsi a Boston che sta lottando per il 3 posto?
Ha vinto anche Houston in casa con 40 punti di Harden, in previsione di The Last Show di mercoledì con Utah, atteso in tutto il mondo, Kobe Bryant ha segnato 35 punti senza incidere sul risultato ma è incredibile vederlo tornare a questi livelli quando 10 giorni fa quasi non poteva camminare per dolore alla spalla e i ginocchi.
La partita a 3 per gli ultimi due posti prosegue, con questo calendario: Dallas (41-39) stanotte a UTAH e mercoledì in casa con San Antonio; UTAH (40/40) è a buon punto, può conquistare l’8° posto battendo Dallas e festeggiare assieme a Kobe mercoledì. HOUSTON (39/41) va a Minnesota e poi sfida il 13 i Kings due vittorie potrebbero non bastare, ha scherzato col fuoco tutta la stagione, Howard diventato un enigma e ai piani alti sono stati commessi troppi errori, altra stagione persa.

SKY SPORT TV – Oggi Clippers-Dallas in differita ore 14 e 23.15 SS 3HD; notte fra mercoledì e giovedì ore 4.30 SK 3HD e SS 1HD Lakers-Utah (differita giovedì ore 13, 19 e 23 SS 2 HD) e mercoledì 13 aprile giornata speciale dedicata a Kobe Bryant per la sua ultima gara. Il #SkyKobeDay partirà alle 6 di mercoledì per chiudersi 24 ore dopo con la sfida di Los Angeles: in onda diversi incontri che hanno fatto la storia: Gara4 della finale dei Lakers contro i Celtics nel 2010, gli 81 punti messi a segno nel gennaio 2006 contro i Raptors, Gara7 della finale di conference del 2002 con i Kings, Gara4 della finale del 2000 per l’anello contro i Pacers e l’epico All Star Game del 2003, con Bryant di fronte a Michael Jordan.  
RISULTATI domenica 10 aprile – WASHINGTON-Charlotte 113-98 (21 :Gortat 10/11 13 r, 15 R.Session 11a; 18 K.Kaminsky 11r, 16 K.Walker 4/11 1/7 a3 7a), HOUSTON-LA Lakers 130-110 (40 J.Jarden 14/31 6/14 a3 4r 13a 4pe, 19 P.Beverey, 19 T.Ariza, 9 D.Howard 13r; 35 K.Bryant 10/22 4/11 da3 tl11/111, 21 J.Clarkson); LA CLIPPERS- Dallas 98-91 (22 J.Crawford tl4/6 4/7 da3, 20 JJ Redick 4/4 da3, 17 B.Griffin 11r, 14 D.Jordan tl6/23 10r, 5 C.Paul 2/10 0/4 da3 11a; 21 R.Felton, 15 D.Williams 0/2 da3, 14 D.Nowitzky 1/4 a3 5r); Filadelfia-MILWAUKEE 108-109 OT (22 I.Smith 9r 8a, 21 J.Grant; 36 K.Middleton 1/5 a3 6r 9a, 18 J.Henson 10r, 14 G.Antetokounmpo 4/15 9r 7a); Dever-UTAH 84-100 (19 N.Jokic 11r, 19 E.Mudiay; 22 G.Hayward 9r, 22 T.Lyles 4/8 da3, 16 R.Gobert tl6/11 14r); INDIANA-Brooklyn 129-105 (28 M.Turner 11/17 tl6/7 10r, 18 G.Hill, 13 S.Hill 12r; 26 S.Kilpatrick, 19 D.Sloean, 10 Boj.Godganovic 2/15 1/7 da3); MIAMI-Orlando 118-96 (20 L.Deng, 19 G.Dagic 8/12, 18 H.Whiteside tl8/8 15r; 21 E.Fournier 5a, 19 N.Vucevic, 1o M.Hezonja 2/3 da3); New York-TORONTO 89-93 (21 C.Anthony 7/16 1/1 da3 tl6/6 6r, 19 J.Grant, 13 S.Vujacic 3/7 da3 8r 23 D.DeRozan, 15 K.Lowry); San Antonio-GOLDEN STATE 86-92 (24 L.Aldridge 11/18 10r, 20 K.Leonard 13r, 4 D.West 10r; 37 Ste.Curry 13/22 4/9 da3 tl7/7 5r 5a, 14 K.Thompson 6/14 2/4 da3, 11 Dra.Green 4/5 1/2 d3 4r 4a).

A cura di ENRICO CAMPANA

Articoli correlati