San Antonio ritrova Parker

Rulli di tamburi che si avvicinano per l’arrivo della March Madness (dal 13 marzo alla finale del 4 aprile a Houston, abbonamento e albergo stellato per la fase conclusiva a 3600 dollari) mentre  la NBA si avvia all’ultimo mese della regular season con due squadre al di sopra delle altre tutte e due dell’Ovest ma che non potranno giocarsi il titolo come meriterebbero considerata la stagione di Cleveland che partiva favorita per i bookmakers e non ha trovato ancora l’assetto giusto E per sua fortuna non ha avuto nemmeno un vero rivale ad Est dove i Raptors arriveranno addirittura secondi e difficilmente potranno entrare fra le 8 i Knicks nonostante la scelta indovinatissima di Kristaps Porzingis, il giovane gigante baltico. La new entry sarà Charlotte, il club di Michael Jordan che a 52 anni rimane il personaggio più ricco dello sport USA guadagnando un montagna di dollari perché la Nike continua a vendere tonnellate della sua famosa scarpa arrivata alla 30esima versione nei giorni dell’All Star Game.
Giovedì notte gli Spurs sono passati dalle mani di Messina (1/1 fra Indiana e Minnesota) a Popovich per la vittoria casalinga n.31, la 40esima consecutiva, 6 meno dal record dei Warriors. I Bulls senza Jimmy Butler (risentimento al ginocchio) sono stati in partita fino all’ultimo quarto con una bella gara di Pau Gasol, Rose e Etwan Moore che ha preso il posto di Mirotic nello starting five.
Fra i texani in forma splendida Aldridge (26 punti e 10 rimbalzi) e Leonard (ormai un martello, 29 punti). Debutto di Kevin Martin con un punto su tiro libero e “rilascio” di Rasual Butler mentre rimane nella rosa Simmons. E’ rientrato nei ranghi Andre Miller starter a Minnesota con Messina. Parker è improvvisamente guarito dall’insaccatura al dito, 20 punti e 12 assist, tenuto sotto pressione dal suo coach. Tim Duncan ha superato con 3 rimbalzi quota 15 .000 (6° posto).  Il proprietario degli Spurs Entertainment, Peter Holt, ha trasferito tutte le sue cariche alla giovanile e dinamica moglie Hollys che come presidente entrerà nei board della NBA.
A Sacramento dove il passaggio dei Cavaliers ha lasciato il segno. DeMarcus Cousin è stato infatti multato e sospeso per un turno dai Kings per  aver gesticolato e urlato mentre era in panchina contro il suo allenatore George Karl che stava a due passi. Finita la gara, fuori dallo spogliatoio Vlade Divac, il gm dei Kings, gli ha comunicato il provvedimento. “E’ un grande giocatore, si impegna molto, ma abbiamo mandato il messaggio che in un’organizzazione non si possono tollerare alcune cose. DeMarcus è andato un po’ lontano, noi dobbiamo essere tutti sulla stessa pagina”. L’ex campione del Partizan e dei Lakers e presidente del CIO serbo è ammirevole nel riuscire a tenere in piedi il rapporto fra Cousins e Karl al quale la star non ha perdonato l’anno passato una dichiarazione nella quale il coach aveva detto che “tutti erano cedibili”. I due si sono chiariti, ma la vecchia ruggine ogni tanto affiora da parte della star e Divac tiene al rispetto del grande allenatore, specie in questo momento delicato per la sua salute. Si è ripresentato infatti il carcinoma al collo e dopo la gara con i Cavs è andato in ospedale per un trattamento, ha fatto sapere che in 8-10 giorni tutto sarà ok. Male la squadra di Belinelli, niente playoff anche per quest’anno e l’ennesimo dilemma: trattenere Cousins o cederlo (ai Lakers?).

E’ andato in ospedale per la rottura del tendine d’Achille  nella gara di Boston Mario Chalmers passato ai primi di novembre dagli Heat ai Memphis ai quali ha dato un gran contributo (10,8 punti, 3,8 rimbalzi). Di fronte al bollettino dell’infermeria (Marc Gasol operato al piede, Mike Conley fermo per una distorsione della caviglia, Radolph con problemi al ginocchio e Chris Andersen alla spalla) Chalmers è stato  tagliato in prospettiva playoff per mettere una pezza alla formazione. Si potrebbe aprire un piccolo spiraglio per Andrea Bargnani, anche se il suo ruolo non è quello di Chalmers?
Giovedì notte il reclamizzato ultimo duello fra Kobe e LeBron ha retto il cartellone allo Staples Center: per una sera Bryant ha dimenticato i vari acciacchi, all’altezza della sua fama  è stato il top scorer con 26 punti, abbracciato fraternamente da James e altri avversari alla fine di una gara nella quale Love è stato tenuto a riposo e al suo posto Frye, ultimo colpo di mercato  dei Cavs, ha segnato 21 punti sbagliando solo due tiri.  Fra i giovani Lakers è piaciuto D’Angelo Russell, il n.3 del draft, che ormai è una realtà. Una sorpresa: l’over-30  brasiliano Marcelino Huertas, ex Fortitudo, passaporto italiano,  dopo una stagione in panchina ha fatto la sua bella figura con 13 punti e 5 assist, ma difficilmente strapperà ancora un contratto.
A proposito di rookie terribili, crescono le quotazioni di Devin Booker per il trofeo stagionale, anche se il favorito rimane Karl Anthony Towns (Minnesota). Il 19enne del Michigan, ex Kentucky, ha segnato 35 punti a Denver nella sfida con Emanuel Mudiay (30 punti). Per entrambi primato in carriera. Ma  hanno impressionato i 25 punti di “DiBo” nella ripresa e la sua progressione, 28,4 punti di media nelle ultime 4 gare. Pochi giorni fa aveva segnato 34 punti davanti al suo idolo, Dwayne Wade, il quale a sua volta è diventato il suo ammiratore. Scelto al n.13 dai Suns, che mitigano con questo colpo la brutta stagione, compirà 20 anni a fine ottobre.  Andrà sul mercato? Intanto a Denver che ha vinto  di 18 conferma dell’altro rookie, Nikola Jokic, con un’altra doppia-doppia: è lui il miglior serbo della stagione.

SKY TV – Sabato 12 marzo da  Memphis diretta ( 2 di notte SS 1HD) Grizzlies-Pelicans (differita sempre in giornata dalle 14 e 18 SS 2HD) e Spurs-Thundercity alla AT&T di San Antonio con la diretta alle 2.30 di domenica 13 marzo su SS 1HD (differita alle 10.30 SS 2HD e 14.50 SS 1HD).
RISULTATI giovedì 10 marzo –  TORONTO-Atlanta 104-96 (30 D.DeRozan tl7/9 1/2 da3 5r, 19 K.Lowry 1/8 da3 7a, 10 L.Scol 12r, 10 J.Valanciunas; 20 A.Horford, 13 K.Bazemore 8r, 10 J.Teague 4/17 0/4 a3 7a); SAN ANTONIO-Chicago 109-101 (29 K.Leonard 10/15 4/5 da3 tl5/5 7r, 26 L.Aldridge tl6/6 10r, 20 T.Parker 12a 10/16 0/1 da3; 21 P.Gasol 12r 8/16, 21 D.Rose 9/21 6a, 20 Et.Moore 4/5 da3); DENVER-Phoenix 116-98 (30 E.Mudiay 13/20 4/7 da3 5a, 18 N.Jokic 0r, 10 A.Toupane; 35 D.Boker tl10/11 1/5 da3, 19 J.Leuer); LA Lakers-CLEVELAND 108-120 (26 K.Bryant 11/16 3/4 da3 5r 2a, 24 D.Russell 8/19 4/10 da3, 13 M.Huerts 6/10 5a, 15 J.Randle 9r; 26 K.Irving 2/7 da3, 24 L.James 1/4 da3 t5/8 5r 7a, 21 Frye 5/7 da3, 10 T.Thompson +14r).

A CURA DI ENRICO CAMPANA

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