Rimonta Cavs, 41 punti di LeBron e Irving!

Sintesi minimalista per spiegare la netta vittoria di Cleveland a Oakland che toglie il primo match ball ai campioni uscenti e  prosegue giovedì in Ohio con gara6: senza Curry, come si è visto, i Warriors possono vincere con squadre d’emergenza, senza l’energia del guerriero della notte Draymond Green, è imposibie. . Questo non significa l’automatico sillogismo che “Dra” sia  più forte di “Steph”, il due volte MVP della NBA, la nuova star,  ma il basket pesa sulla bilancia anche i rimbalzi, gli assist, il contributo dei cambi, i muscoli, il carisma e il flagrant foul di reazione a LeBron che gli si era messo in groppa (in una fase di gioco, ma davvero involontariamente?)  come se lo considerasse il suo ronzino, ha determinato un effetto  scontato nonostante al solito Andre Iguodala abbia fatto la sua parte.  Se poi LeBron troneggia sulla gara con 41 punti e l’idea di una circumnavigazione esterna, anzichè passare per l’area affollata per scompaginare la difesa rivale è stata come una mossa di Sun Tzu,  Kyrie Irving  a sua volta finisce con 41 punti. E non si è mai visto due giocatori segnare 82 punti in una finale. Ma non è finita, l’altra nota dell’amara serata che ha rovinato la festa al popolo della Baia che sperava nel secondo titolo proponendosi come sesto-uomo,  è che JR Smith è caduto  sul ginocchio di Bogut nel terzo quarto e finisce forse qua, con 3 rimbalzi e nessun canestro la  finale dell’australiano , non c’è bisogno di dilungarsi sui commenti su questa partita  che di buono ai Warriors ha portato “solamente” un incasso colossale, quasi 7 milioni di dollari con una poltroncina pagata 17 mila dollari. Ed è stata pagata bene dalle agenzie di scommesse che hanno continuato a credere nei campioni.
 
I Warriors aprono con un vantaggio di 3 nel primo quarto, Cleveland pareggia all’intervallo (61-61) nonostante un Klay Thompson mostruoso (26 punti, 8/12 e 6 triple su 8, pungolata dalla difesa d’ufficio di Green  della quale LeBron s’è fatto un baffo. E poi?. Ecco inatteso il crollo fisico e mentale, unica  spiegazione valida per i 14 errori su 20 tiri alla ripresa del gioco. La squadra dal tiro tecnologico, quindi ben oltre la cosiddetta precisione chirurgica,   cade in qualcosa di simile a un autodafè, forse un’accettazione di rassegnazione che capita anche alle squadre storiche e dilata le proporzioni. E questo col tutto il rispetto dei Cleveland, per il ritorno alla legacy (regola)  di LeBron  che dai segnali sembra aver smosso gli astri a suo favore. I Cavs possono andare alla bella senza però dare per scontato nulla. Giovedì alla Quicken Loan Arena rientra Draymond Green, l’unico rivale che per LeBron è come la visione della kryptonite  che per l’appunto nel fumetto è rappresentata come una roccia color verde, non a caso il colore del cognome di Draymond…
 
Pur fischiato ogni volta che toccava la palla, LeBron James arrivva dal lato debole e sul rovesciamento di fronte tagliava a fette la difesa di Golden State segnando da sotto o in schiacciata. mentre i Warriors sembravano per l’imprecisione insolita giocare a mosca cieca, vedi i 36 punti degli ultimi due quarti, il minio del minimo con i 13 del quarto finale he allungava l’elastico delle reali proporzioni. E  quando LeBron faceva boom-boom il primo a giovarsene era Kyrie Irving che poteva vere più spazio per il tiro…
 
“Abbiamo lavorato sulla convinzione, potevamo vincere con la mentalità giusta, la nostra preoccupazione principale, e adesso ci siamo assicurati almeno un altro giorno di vita”.
 
“Avevamo una mentalità che abbiamo voluto venire qui e solo estendere nostro periodo e avere un’altra opportunità di combattere per un altro giorno, questa era la nostra preoccupazione principale, ci siamo riusciti”, ha spiegato LBron. “Registrata la concentrazione sarà dura ripetere una partita come questa sebbene abbiamo capto cosa serve per vincere”, gli ha fatto eco Kyrie Irving. E’ la prima volta che due giocatori della stessa squadra segnano più di 40 punti in una finale NBA, ai record dei Warriors i Cavs rispondono a loro volta e cammin facendo gli hanno tolto il record di 21 triple segnandone 25 contro gli Hawks.  In questa occasione il tiro da 3  statato invece un boomerang per i campioni che senza Green non hanno avuto la pazienza e un giocatore in grado di tenere sotto pressione la difesa in area, da qui i ben 42 tentativi, 18 più dei Cavs,  e una squadra sbilanciata, troppo perimetrale, si è autoneutralizzata, per primo Curry al quale sono mancati i blocchi di Green per le sue magie.
 
Steve Kerr mantiene la fiducia. “Le posizioni sono un pò cambiate, sebbene la nostra sia ancora migliore della loro” dice il coach che sa empre dosare le parole e richiama a una statistica mai scalfita: chi ha virato 3-1 alla  boa di gara 4 non ha mai perso il titolo.
La concentrazione mentale dei Cavaliers ha determinato intensità e sicurezza, da qui la progressione negli ultimi due quarti, quando mai i Warriors hanno subito un parziale di 17 punti di scarto in casa loro?. I Warriors  hanno tirato 5 tiri in più, 88-83, sparacchiando nel secondo tempo a man salva come nemmeno hanno fatto nella regular season, e nonostante i guai  sono riusciti a vincere il duello ai rimbalzi (43-41) e agli assist (18 a 15) grazie all’incredibile Iguodala (15 uti, 11 rimbalzi, 6 assist) che sta giocando a livello dela finale dello scorso anno quando fu premiato come MVP.  La squadra di Kerr ha perso 17 palloni e L & K non hanno perdonato, in due hanno segnato per quattro. 
 
Per Irving 17 su 24 con 5 triple su 7 , LeBron per la prima volta ha chiuso il primo tempo senza un assist, poi si è rifatto con i 7 della ripresa, e il suo scout è di 16 su 30, 4/8 da tre 5/8 dalla lunetta, ha dominati il gioco aereo (16 rimbalzi) e ci sono anche 3 stoppate e 3 recuperi. Klay Thompson 37 punti, non ha tenuto il ritmo del primo tempo, merito anche degli aggiustamenti della difesa di Tyronn Lue multato di 25 mila euro per le dichiarazioni spudorate di un presento favoritismo arbitrale per i liberi concessi ai rivali in gara4.
Farà bene invece il presuntuosetto a  lavorare  su questo aspetto perchè dalla lunetta i Cavs hanno tirato col 60,0 oltre a ridare smalto a Kevin Love tornato  in quintetto ma ancora frastornato per la botta al capo. E la panchina è stata atrofizzata, amputata, difficile pensare di rimontare e conquistare il titolo con 12 punti appena della panchina (di cui 8 e 3 recuperi di Jefferson) e 1 rimbalzo e 1 assist fra tutti i cambi! I 25 punti di Curry sono stati platonici e in proporzione  ai 21 tiri, forse troppi,   è mancato Harrison Barnes che era stato una sicurezza, 2 su 14 e 1/6 al tiro. E che dire del 0/6 e zero punti di Speights troppo eccitato?
 
I Bucks hanno rinnovato il contratto a coach Jason Kidd, 3 anni per 18 milioni, Rajond Rondo ha ripetuto le critiche di Belinelli per la gestione del rapporto fra Cousins e l’allenatore Karl, “nessun giocava pensando all’altro, l’organizzazione ha lasciato a desiderare” ed è difficile che accetti di rimanere ai Kings. Si sono chiuse alle 17 di ieri  le liste dei giocatori internazionali per il draft, Flaccadori non è indicato fra i primi 100 prospetti, i migliori europei vengono ormai  quasi tutti dall’Est: il croato Bender, n.4 che dovrebbe essere sceto da Phoenix, il n.9 Jakob Poetl centro austriaco di Utah  per i Raptors, il n.15 Timothy Luwawu francese di colore mandato in Serbia a fare esperienza, per Denver; il turco Furkan Korkmaz (Efes) n.16 a Boston via Dallas, il n.17 Domantas Sabonis, lituano nato in Oregon, di Gonzaga, lo spagnolo Juan Hernangomez n.20 per Memphis il cui fratello maggiore è stato scelto l’anno scorso dai Kncks, e infine i giganti slavi Zizic e   Zubac che potrebbero essere chiamati al primo giro.
 
PLAYOFF FINALE 
G5 – Golden State-CLEVELAND (3/2;  32-29, 29-32; 23-32, 13-19; 37 K.Thompson 11/20 6/11 da 3 tl9/9 3r, 25 S.Curry 8/21 5/14 da3 tl4/4 7r 4a 4pe, 15 A.Iguodala 6/13 1/4 da3 11r 6a 2 rec, 5 H.Barnes 2/14 1/6 da3, 0 M.Speights 0/3 0/3 da3; 41 L.Jmes 16/30 4/8 da3 5/8tl 16r 7a 3re 3st, 41 K.Irving 17/24 5/7 da3 tl2/2 6a 4pe, 10 JR Smith 3/9 1/2 da 3, 8 R.Jefferso 3rec)
CALENDARIO –  G6 giovedì 16 giugno CLE; ev G7 domenica 19 giugno OAK.
LA SITUAZIONE –  Semifinali.Est: CAVALIERS-Hawks 4/0 (104-93, 123-98, 121-108, 100-99), RAPTORS-Heat 4/3 (96-102 OT; 96-92 OT; 95-91; 94-87 OT; 99-91; 91-103; 116-89) . Ovest- Semifinali: WARRIORS-Portland 4/1 (118-106; 110-99; 108-120; 132-125 OT; 125-121); SPURS-Thunder 2/4 (124-92, 97-98; 100-96, 97-111; 91-95; 99-113).Finali: Est: CAVALIERS-Raptors 4/2 (115-84, 108-89; 84-99, 99-105; 116-78; 113-87). Ovest: WARRIORS- Thunder 4/3 (102-108; 118-91; 105-133, 94-118; 120-111,108-101; 96-88).Finale: WARRIORS-Cavaliers 3-2(104-89, 110-77, 90-120, 108-97, 97-112)
SKY SPORT TV – G5 martedì 14 giugno differita ore 14, ore 18 e ore 22.30  2 HD). Commenti dagli Stati Uniti di Flavio Tranquillo e Davide Pessina, studi pre e post partita di Alessandro Mamoli con servizi giornalieri  su Sky Sport24 HD. Visione anche in mobilità su smartphone, tablet e pc grazie a Sky Go.News e aggiornamenti sul sito skysporthd.it, e la community social Sky, Facebook, Twitter  e Instagram.
 
A cura di ENRICO CAMPANA
 

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