‘King’ Belinelli ha battuto coach Ettore Messina

E così la prima sconfitta di Ettore Messina in veste di coach NBA porta la firma di Marco Belinelli per la prima volta contro la sua ex squadra e davanti al nuovo pubblico. Trovatosi Messina nuovamente a dirigere gli Spurs per volontà dell’indisposto Gregg Popovich, nella pre-season alla Sleep Train Arena di Sacramento con una squadra  d’emergenza (assenti Parker, Diaw, Ginobili e Duncan) nonostante il recupero finale, 10-2 negli ultimi due minuti ha perso 92-95.
 
Contro lo scatenato quartetto dei Kings: 26 punti e 7 rimbalzi per Rudy Gay, 19 e 4 assist per Belinelli, 17 punti e 10 rimbalzi per DeMarcus Cousins e 10 assist, 8 punti e 8 rimbalzi di Rajon Rondo, Kawhi Leonard (16 punti) e Kyle Anderson (15) hanno tentato di evitare la sconfitta, ma sul risultato degli Spurs ha pesato la gara semideludente del nuovo acquisto LaMarcus Aldridge (8 punti, 3/10 al tiro, 3 rimbalzi) arrivato da Portland per contribuire alla riconquista del titolo.
 
Non  si sa ancora se Popovich tornerà in panchina per la prossima preseason lunedì 12 a Miami, o lascerà la squadra ancora a Messina: la decisione sarà presa nelle prossime ore. Il calendario degli Spurs prevede l’ultima trasferta preseason ad Atlanta mercoledì 14 ottobre, quindi il rientro a San Antonio per un ciclo di tre partite coi Pistons (domenica 18), Suns (martedì 20) e Rockets (venerdì 23). La nuova stagione parte ufficialmente a Oklahoma mercoledì 28 ottobre; due giorni dopo,  debutto casalingo venerdì 30 dei nero-argento  con i giovanissimi Boston Celtics di Brad Stevens  che hanno ben rappresentato  la NBA nei Global Games europei di Milano e Madrid  vincendo di 33 punti con l’Armani e con 15 contro il Real regina di Euroleague.
 
Per quanto riguarda Messina e le voci di un suo ritorno in Italia, per ora rimane nella NBA perchè Pianigiani ha un contratto in essere fino alle Olimpiadi ma la situazione è aperta a ogni possibile sviluppo per i due allenatori. Per Messina si tratta delle condizioni di salute di Popovich,  visto molto invecchiato e non solo per la barba mazziniana. Essendo intoccabile  nella sua veste di presidente , potrebbe decidere di affidare più spesso la squadra al suo primo assistente e fra i due sogni, portare la squadra azzurra alle Olimpiadi ed essere in pianta stabile il coach di una squadra NBA preferirebbe quest’utima soluzione anche ci potrebbe essere ua soluzione azzurra part-time. Negli Spurs la  gerarchia dello staff tecnico è ben consolidata al momento: dopo Popovich viene Ettore Messina, poi Ime Udoka (Portland State), James Borrego (San Diego), Chip Engelland (Duke), Chad Forcier (Seattle Pacific) e  Becky Hammon, l’ex giocatrice All Star prima donna assunta come assistente e questa estate a Las Vegas  alla guida della squadra che ha vinto la Summer League.
 
Ettore Messina è stato ad oggi il primo allenatore europeo a dirigere e vincere un match nella NBA quando alla vigilia del Thanksgiving Day nello scorso anno  gli Spurs batterono Indiana 106-100.  Alla fine disse che aveva eseguito fedelmente  lo schema tattico di Popovich senza  usare quello dei tempi di Bologna, anche se alla fine ringraziò Manu Ginobili per i 28 punti precisando che gli doveva una vittoria in più oltre a quelle dei tempi della Virtus. Forse a Sacramento sarebbe bastato Ginobili per rafforzare il suo record.
A Sacramento non c’era solo Belinelli vs. Messina ma  anche il primo  derby delle assitenti: se la   Hammon è stata l’apripista di questa nuova era e  si è guadagnata il rinnovo del contratto, George Karl ha puntato sulla più nota  Nancy Lieberman come assistente. Si tratta delle 57enne ex star Usa  degli anni ottanta che vinse due Olimpiadi, due titoli nazionali , allenò nella WNBA (Detroit Shock)   e venne inserta giovanissima nel ’96 nella Hall of Fame del Basket. In realtà è stata Nancy, figura simbolo portata in processione dal movimento per la liberazione della donna, la prima ad allenare una squadra maschile quando i Mavericks le affidarono il ruolo di head-coach della formazione di D-League,  i Texas Legends.
 
Tornando a Belinelli,  sta diventando realtà  il sogno di diventare titolare o poter giocare più a lungo dopo aver fatto sempre bene nel suo tour americano (Warriors, New Orleans, Toronto, Bulls e San Antonio). Tornato dagli Europei con una sempre maggior convinzione nei propri mezzi, col primato delle triple per gara (3,6) che hanno permesso di battere la Spagna e la Germania e ottenere la qualificazione preolimpica e  l’uscita del libro che parla delle sua gesta, il  primo italiano a conquistare  l’anello e vincere il concorso da 3 punti ha risposto alla grande alla fiducia di George Karl.  L’ex coach di Denver  ha un debole per gli italiani, vedi il lancio di Gallinari in arrivo da New York per Melo Anthony, nonostante la sconfitta con Ettore Messina nella finale di Coppa delle Coppe ai tempi in cui allenava il Real Madrid.  E’ stato lui a volere Belinelli  che alla prima partita ufficiale a Portland il 5 ottobre  ha segnato 32 punti, suo primato personale. Mai nessun ialiano aveva fatto tanto al suo debutto con la nuova maglia.  Anche se però  il suo famoso tiro da 3  non è ancora  ben lustrato (6 su 26 nelle prime 3 uscite), “Beli” è i giocatore più prolifico dei Kings nelle prime 3 preseason.
 
Al debutto a Portland (109-105 ai tempi supplementari) ha segnato 32 punti con 12/18, 4/10 nelle triple, 4/8 nei liberi, 3 rimbalzi, 4 assist, 3 recuperi in 33’45”. E’ seguita la prima sconfitta a Phoenix, 98-102 il 7 ottobre. Coi Suns ha segnato 12 punti, con 4/15, 1/9 da 3, 3/3 tiri liberi, 2 rimbalzi, 1 assist e con i 28’44” è stato il giocatore più utilizzato. La terza preseason non era psicologicamente facile nonostante le assenze nelle file degli  ex compagni e la presenza del su ex coach Ettore Messina. Ma ha contribuito ai migliori momenti di spettacolo dei Kings  che hanno rialzato il morale dei tifosi dopo il  deludente penultimo posto della Pacific Division con 29-53 dell’ultima stagione stagione. Belinelli che ha tolto il ruolo i stsrter all’israeliano Omar Casspi  ha risposto  nonostante l’1/7 da 3  non sia da lui e raccolto 19 punti, con 7/18, 4/5 dalla lunetta, 5 assist in 29’57”, un minutaggio e un ruolo da star. Prossimi appuntamenti sabato  10 ottobre in casa con Portland, martedì 13 a Las Vegas coi Lakers e il 17 a Lexington con i Pelicans. Debutto in campionato con due gare casalinghe il 28 coi Clippers e il 30 coi Lakers.  E lì he i capirà se Belinelli può essere il giocatore a sorpresa della rinascita dei Kings.
 
A cura di ENRICO CAMPANA

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