I Kings scoprono l’altro Curry

A 48 ore dalla chiusura della regular season con un interesse ramificato su due fatti, l’atteso record dei Warriors con la vittoria n.73 in casa con Memphis, squadra battuta all’inizio di stagione di 50 punti ma pochi giorni fa di un solo punto con due tiri mancati del “grizzlie” Lance Stephenson nell’ultimo minuto e l’addio al basket di Koby Bryant di 20 di carriera, lo snodo della settima e ottava squadra all’Ovest è quasi risolto.
Dallas che a tre quarti di stagione sembrava sicura col 5° posto e poi è scivolata al 9° ha raggiunto il suo traguardo vincendo a Utah, una diretta concorrente per i playoff, grazie al trio Deron Williams-Nowitzki-Matthews (65 punti totali, 4 triple e 11 rimbalzi per il quasi 38enne tedesco motivato per giocare ancora una stagione). Contemporaneamente i Rockets hanno vinto di 24 a Minnesota (con 34 di Harden) e sono 40/41 al pari degli Jazz che chiudono sul campo dei Lakers mentre loro ospitano i Kings e quindi hanno ipotecato l’ultimo posto che significa sfidare i Warriors nel primo turno dei playoff.
Serata storta per Utah, 1/9 di Gordon Hayward , il cecchino dei mormoni, col 27% totale da 3 della squadra (9/33) e in difficoltà Rudy Gobert, uno dei migliori pivot dell’ultima leva in corsa per il titolo di miglior difensore dell’anno: 2 punti sli e 6 rimbalzi per il francese.
L’inattesa sconfitta casalinga contro Charlotte con uno sciagurato 2° quarto (13/39, 26 punti di scarto) declassa Boston che potrebbe incontrare al 1° turno Miami, gara clou della post-season all’Ovest dove questi sono gli accoppiamenti: Cleveland (1)-Detroit (8), Toronto (2)-Indiana (7), Atlanta (3)-Charlotte (6), Miami (4)-Boston (5).
Sei le vittorie in trasferta: Charlotte a Boston, Washington a Brooklyn, Houston a Minnesota dove il serbo Nemanja Bjielica sta mostrando le sue qualità dopo una stagione tribolatissima per gli infortuni e Chicago senza Gasol, Rose e Gibson a New Orleans grazie ai 12 punti finali di Butler e ai 20 di Mirotic. E dei Kings in versione sperimentale senza Cousins e Rondo e gli infortunati Casspi e Belinelli a Phoenix orfana di Brandon Knight ma molto osservata per l’esplosione del ventenne Kevin Booker, una delle migliori matricole della stagione.
Notte stellare per Irving (35 punti), LeBron James, Kevin Durant e Harden (34 punti). Dal 2003 nessun giocatore aveva mai ottenuto una tripla-doppia a metà gara: ci è riuscito Russell Westbrook che con 11 punti, 10 rimbalzi ha dato ancor più gusto a questa impresa raggiungendo la n.18 e la n.37 in carriera.
Partendo dalla panchina Jeremy Lin è stato il match winner a Boston partendo dalla panchina con un 10/10 nei liberi. Record in carriera (29 punti) per il californiano ex Long Beach State James Ennis, second’anno scelto n.50 nel 2013 da Atlanta. L’esplosione mitiga la delusione del mancato playoff dei Pelicans e l’infortunio di Anthony Davis: Alvin Gentry sta preparando la squadra per la prossima stagione, minori prospettive per i Nets che fra alti e bassi del croato Bojan Bogdanovic arrivano a fine stagione in attesa della firma di Ettore Messina, a meno che Gregg Popovich decida di passargli gli Spurs col trio Duncan-Parker-Ginobili al capolinea.
E sul finire della stagione Stephen Curry ha trovato un pericoloso concorrente in famiglia, il 25enne Seth che con 15 assist ha portato alla vittoria i Kings a Phoenix senza Cousins, Rondo e Collion. E per poco non ha fatto meglio del fratello arrivato questa stagione al top dei 15 assist la sera della sconfitta a Minnesota pochi giorni fa.
Fino ai primi di marzo Seth era in un cono d’ombra del famoso fratello, con quattro brevissime apparizioni fra Cleveland, Memphis e Phoenix nelle prime due stagioni di NBA, finiti gli studi a Duke e ignorato dal draft. Trovato un posto in estate nei Kings, ignorato dalle cronache (4,6 punti a novembre, 3,6 a dicembre, 3 a gennaio, perfetto calimero del basket, ha fatto parlare di sé per la prima volta per i 19 punti segnati il 26 febbraio con i Lakers. Rientra nei ranghi, poi il 14 di marzo disgustato dall’arrendevolezza della sua difesa, sotto di 16 coach Karl toglie Collison e Acy e manda in campo Seth e la sua matricola Willie Cauley Stein col compito di guastatori. I Kings perdono la gara, ma Seth se la cava bene e dopo poche giornate si trova in quintetto, prende confidenza in se stesso segnando 6 triple su 10 con Oklahoma.
Ormai lanciato “l’altro Curry” in aprile arriva a una media di 17,1 punti con una percentuale da 3 – incredibile a vero – superiore a quella del fratello superstar: 47,4 contro il 45,3!. Con i 20 punti di Phoenix (8/14 e 3/6 da 3) è la grande sorpresa della stagione dei Kings, un affarone per Vlade Divac, il gm, che adesso gli consente di costruire una squadra più ambiziosa e di giovani, dove magari non ci sarà più posto per Rondo. E magari per Belinelli che col triennale (e da 19 milioni) era arrivato a toccare il cielo con un dito e invece per tutta la stagione non ha trovato il ritmo giusto, anche quando è stato messo in quintetto, per la prima volta alle prese con problemi fisici, da ultimo il piede. Ma è proprio vero che la produzione di giocatori in questo Barnum è tanto rapida che, specie nel ruolo di guardia, nel doman non v’è certezza.
Curry non aveva mai giocato 39 minuti, ha segnato 20 punti nella sua prima doppia-doppia con 15 assist, 10 più del suo high, e 20 ne aveva segnati anche la gara precedente. Per 9 volte nelle ultime 10 gare ha finito in doppia cifra. “Lasciatemi parlare di lui, ha giocato un’intera gara da film”, ha dichiarato Karl ai giornalisti.
Da parte sua ha detto: “Mi hanno dato la palla e ho avuto la possibilità di mostrare una parte diversa del mio bagaglio, i miei compagni hanno fatto un grande lavoro credendo in me, non potevo deluderli”
SKY SPORT TV – Nella notte fra mercoledì e giovedì ore 4.30 SK 3HD e SS 1HD Lakers-Utah (differita giovedì ore 13, 19 e 23 SS 2 HD) e mercoledì 13 aprile giornata speciale dedicata a Kobe Bryant per la sua ultima gara. Il #SkyKobeDay partirà alle 6 di mercoledì per chiudersi 24 ore dopo con la sfida di Los Angeles: in onda diversi incontri che hanno fatto la storia: Gara4 della finale dei Lakers contro i Celtics nel 2010, gli 81 punti messi a segno nel gennaio 2006 contro i Raptors, Gara7 della finale di conference del 2002 con i Kings, Gara4 della finale del 2000 per l’anello contro i Pacers e l’epico All Star Game del 2003, con Bryant di fronte a Michael Jordan. RISULTATI 11 aprile – CLEVELAND-Atlanta 109-94 (35 K.Irving 14/28 4/8 da3, 34 L.James 13/16 3/4 da3 6r 6a, 10 K.Love 14r, 9 T.Thompson 10r; 23 K.Bazemore 5/8 da3, 21 J.Teague 9a, 20 A.Horford 11r); ORLANDO-Milwaukee 107-98 (22 E.Ilyasova, 11 E.Payton 11a; 23 G.Monroe 7r, 17 K.Middleton); Boston-CHARLOTTE 100-114 (17 I.Thomas 6/13 1/3 a3, 14 K.Olynyk 1/5 a3 11r; 25 J.Lin 1/6 tl10/10 7r 5a, 18 K.Waker, 16 A.Jefferson 11r); Brooklyn-WASHINGTON 111-120 (20 Boj.Bogdanovic, 20 S.Larkin; 19 M.Thornton, 21 R.Sessions 12a); New Orleans-CHICAGO 116-121 (29 J.Ennis 5/8 da3, 20 T.Frazier 11a; 23 J.Butler 11a, 20 N.Mirotic 6/15 2/7 da3, 16 C.Felicio); Minnesota-HOUSTON 105-129 (23 S.Muhammad, 21 Z.LaVine, 14 N.Bjelica 14r; 34 J.Harden 5/7 da3 6a, 21 T.Ariza, 19 D.Howard 8/11 8r, 10 C.Capela 10r); OKLAHOMA-LA Lakers 112-79 (34 K.Durant 6/11 da3 tl6/6 5r, 13 R.Westbrook 5/13 0/5 da3 10r 14a, 13 S.Adams 15r; 13 K.Bryant 4/12 3/9 a3 1r, 9 J.Randle 13r); Utah-DALLAS 92-101 (26bG.Hayward 1/9 da3, 19 S.Mack; 23 D.William, 22 D.Nowitzki 7/12 4/7 da3 11r, 20 W.Matthews); Phoenix-SACRAMENTO 101-105 (26 M.Teletovic 4/10 da3, 22 D.Booker 0/5 a3 , 16 A.Len 12r; 20 Seth Curry 8/14 3/6 da3 15a, 19 K.Koufos 8.

A cura di ENRICO CAMPANA

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