Golden State ko, Kerr: “Ce lo meritiamo”

Brutta sberla per i Warrios, anche se  la sesta sconfitta stagionale  non pregiudica la  possibilità di battere il record NBA vittorie-sconfitte (73/0 Bulls ’95-96) con 3 sconfitte da spendere nei prossimi 37 giorni con un calendario favorevole:  15 gare casalinghe e 6 trasferte in 37 giorni nel quale c’è pure  il doppio confronto con gli Spurs  sui due campi (segnatevi le date:  18 marzo in Texas e 10 aprile in California). Intanto per rialzarsi subito, dopo quello delle 24 vittorie iniziali (maggior striscia nella storia delle 4 leghe professionistiche, quindi anche football, baseball e hockey,  e di 55-5 dopo 60 partite c’è subito  a portata di mano un altro record storico  martedì sera alla Oracle Arena coi Magic. Si tratta di scolpire il nome della squadra con la  maggior striscia casalinga: e qui  Warriors e Bulls sono  alla pari (44-44).
 
Per la stampa americana è la maggior sorpresa degli ultimi 20 anni. Le agenzie di scommesse davano i Lakers vincenti 19 a 1, inoltre il match  era inserito in una martingala con altri due eventi e  una puntata di 100 euro  faceva guadagnare  31.290 dollari.
Altro che passaggio di consegne fra Bryant e Curry…  L’abbraccio finale è stato immortalato  giusto a gentile richiesta da parte dei fotografi per il documento ufficiale dell’ultima partita diretta fra i due che continuerà tuttavia fino alla noia in chiave giornalistica nelle trasmissioni Tv per i prossimi 20 anni per sapere chi è stato il più bravo. Bla bla senza senso che però fanno germogliare l’attenzione sui social forum.
 
Black Mamba ha certamente il merito di aver trasmesso ai suoi compagni il significato della storia e dell’orgoglio della maglia di Lakers, avea saltato la gara precedente perchè teneva tantissimo a questo appuntamento e la una presenza è stata appunto motivante, meno apprezzabile invece le sue cifre, ma giocare on una spalla dolorate a 37 anni è uno stoicismo dorato, perchè serve a lui e alla sua azienda per il futuro, agli sponsor e ai Lakers che senza la trovata del Farewell Tour sarebbero stati sbertucciati. Kobe ha però avvertito, per correttezza, che nelle 18 partite mancanti qualcuno dovrà saltarla. Intanto però i biglietti sono già stati venduti,  e dall’annuncio del ritiro è stato un lungo tutto esaurito.
 
Sette giocatori dei Lakers con un apporto decisivo dei giovani, il domani del club,  hanno terminato in doppia cifra; solamente due invece fra i 12 che Kerr ha mandato in campo. E si tratta della copia di cecchini più devastante della NBA: gara disastrosa col 13% nel tiro da 3 (3/40) per la squadra che vince col 50%. Anche questo in fondo un record che fa storia, che richiama  la responsabilità di Curry  (1/10, 6/20 totale, 18 punti) e Klay Thompson (0/8, 7/20 totale, 15 punti).  Segnando un’unica bomba, Curry almeno ha evitato un danno peggiore per la sua collezione di almeno un tiro da 3 riuscito nelle ultime 290 gare consecutive.
 
Da parte sua Draymond Green, il fighters ha sfiorato la tripla-doppia  (9 punti), 10 rimbalzi, 9 assist.  Bisogna però stare attenti a non infierire sugli sconfitti superiori negli assist (32 a 23) e ai rimbalzi (49-41) mentre è tornato il problema delle palle perse (20 a 11), la difesa però non ha graffiato (5 recuperi contro 11), i Lakers non sono stati eccezionali (47% nel tiro 37,5 dall’arco). Giusto la dimostrazione che in 82 partite può capitare che gli ultimi o quasi, soprattutto se sono la squadra di Kobe, possono battere i primi.
Stavolta coach Steve Kerr non l’ha presa bene, più che i tiri è stato sbagliato l’atteggiamento, da qui una dichiarazione che suggerisce un  bagno di umiltà: “Abbiamo avuto ciò che meritavamo. Quando la palla non entra, devi vincere con impegno, difesa, cattiveria e noi non abbiamo avuto nulla di queste cose”.
 
Fra le sette gare domenicali vittorie esterne di Oklahoma a Milwaukee ( nuova tripla doppia per parte del giovane Antetokounmpo, il Durant greco bravo quanto l’originale, e di Russell Westbrook), di Phoenix a Memphis (seconda consecutiva dopo un’umiliante serie di sconfitte per la squadra del talentuoso Devin Booker) e di Houston a Toronto.
 
Con la seconda squadra dell’Est, Harden ha mostrato tutto il suo enorme potenziale di attaccante (40 punti, top scorer della giornata e 14 assist)ma anche una difesa blanda, in ogni caso vittoria d’oro per i Rockets  che si prendono un vantaggio di 2 vittorie e una sconfitta in meno rispetto a Utah al 9° posto, magari con la possibilità di arrivare al 6° posto considerate le sconfitte di Portland e Dallas.
 
Denver  senza Gallinari riesce a dare prova di vitalità, la vittoria porta la firma dell’ultimo arrivato, DJ Augustin (ex Oklahoma), 28 anni, guardia versatile, 7 stagioni di NBA (n.9 di Charlotte 2009) autore di 8 punti nel supplementare, il vero match winner. Denver fa sempre buoni affari al mercato (Augustin viaggia a 19,2 punti a marzo, a 162 dal suo arrivo in Colorado) e Boston deve passargli la sua prima scelta nel draft. Per cui potrebbe anche mettere sul mercato Gallinari al miglior offerente, e forse sarebbe un vantaggio anche per Danilo, non solo economico.  Ma anche come stimolo e riconoscimento. Certo che il famoso “blockbuster” di anni fa con la regia dei Knicks non è stato ripagato dai risultati che Melo Anthony  doveva dare al Madiso. Il giocatore ne ha parlato nei giorni scorsi ai giornalisti, chiedendosi la ragione per cui giocatori che lui guardava dall’alto  hanno avuto più risultati. Forse era una riflessione che andava fatta prima, sena passare sulla pancia di qualche professionista, ad esempio, di Mike D’Antoni: Superbone era geloso del successo di Jeremy Lin.
 
 WARRIORS RECORD – Queste le 6 sconfitte dei Warriors tutte in trasferta: 12 dicembre ,MILWAUKEE 108-95 (-13, gara n.25); 30 dicembre DALLAS  114-91 (-23, gara n.31); 13 gennaio DENVER 112-110 (-2,  gara n.39); 16 gennaio DETROIT 113-95 (-18, gara n.41); 19 febbraio PORTLAND 112-104 (-8, gara n.53; 6 marzo LA LAKERS 112-95 (-17, ara n.61).
Ricapitolando: la più pesante a Dallas (-23), la più contenuta a Denver (-2),  ben 4 in doppia cifra di cui 3 sopra i 15 punti). Sconfitte per mese: 0 ottobre, 0 novembre, 2 dicembre (Milwaukee,Dallas); 2 gennaio (Denver, Detroit); 1 febbraio (Portland); 1 marzo (LA Lakers). Questa la serie: 24v-P- 5v-P-7v-P-1v-P-11v-P-7v-P, totale 55-6.
Fra le 55 vittorie, 4/4 ai supplementari, in casa con  Nets (107-99, 14 novembre) e Hawks (109-105 1 marzo) e fuori a Boston  (124-119 doppio overtime, 11 dicembre) e  Oklahoma City (121-118, 27 febbraio).
 
AGENDA SKY TV -Oggi  Lakers-Warriors  in differita (ore 14 e 22.45 SS 2HD, ore 18 3HD). Giovedì 10 marzo ancora i Warriors che vincendo alla Oracle Arena con Utah batterebbero con 45 vittorie casalinghe il record  storico dei Bulls: appuntamento alle 4.30 di mattina; differita sempre giovedì alle 14 SS 2HD e 17 SS 3HD). Da  Memphis diretta alle 2 di notte (SS 1HD) di sabato 12 marzo Grizzlies-Pelicans (differita sempre sabato dalle 14 e 18 SS 2HD). Chiusura  settimanale  domenica alla AT&T di San Antonio con la diretta alle 2.30 del 13 marzo su SS 1HD (differita 10.30 SS 2 HD,14.50 SS 1HD).
RISULTATI turno domenica 6 marzo – LA LAKERS-Golden State 112-95 (25 J.Clarkson 4/6 da3, 21 D.Russell 6/14 3/7 da3 tl6/6 5a 4re, 12 J.Randle 14r, 12 K.Bryant  4/14 0/5 tl4/4 2r 3a 3pe 24′; 18 S.Curry 6/20 1/10 da3 tl5/5 6r 4a, 15 K.Thompson 7/20 0/8 da3 9 Dra.Green 10r 9a 2/7 1/3 da3 7pe;  Milwaukee-OKLAHOMA 96-104 (26 G.Antetokounmpo 12r 10a; 32 K.Durant 12r 8a tl16/18 5pe 15 R.Westbrook 1/3 da3 tl8/11 10r 11a 7pe, 18 E.Kanter 12r 7/9); Memphis-PHOENIX 100-107 (22 M.Conley 4a; 27 .Booker 9a); DETROIT-Portland 123-103 (30 R.Jackson 9a; 22 CJ McCollum 5a); MIAMI-Filadelfia 103-98 (23 G.Dragic 8r 5a; I.Smith 4r 5a); Toronto-HOUSTON 107-113 (17 K.Lowry 9a; 40 J.Harden 5r 14a); DENVER-Dallas 116-114 dts (25 K.Faried 20r, 20 W.Barton, 13 N.Jokic 12r,  12 DJ Augustin; 30 D.Nowitzki  6r, 18 D.Lee 12r, 11 C.Parsons 11r 4/12 1/5da3).
 
A cura di ENRICO CAMPANA

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