Denver risale, esplode Jamal Murray

I Bulls sono notoriamente un ospite desiderato più che gradito al Pepsi Center di High Miles City dove non vincono da 10 anni, e hanno perso complessivamente 16 gare su 17. La striscia si è però allungata nonostante il momento favorevole dei Bulls e la grande serata di Jimmy Butler (35 punti, 11/20, 11/12 tl e 8 rimbalzi) votato Miglior Giocatore della settimana all’Est (27,3 punti 9,3 rimbalzi, 3,8 assist in 4 gare), una quasi tripla di Rajon Rondo (13 punti 11 rimbalzi e 8 assist) e 22 punti di Wade trattato in estate dai Nuggets scegliendo alla fine di tornare nella città natale.

Anche stavolta, quasi alla fine del giro di 6 gare in trasferta, alla squadra di Hojberg è mancato il contributo della panchina (13 punti contro 61, si è salvato Mirotic) e sul 107 pari a 8″ dalla fine il verdetto è arrivato per due tiri liberi di Will Barton su fallo di Wade. Per la prima volta questa stagione Denver ha vinto due gare consecutive anche non facili, domenica contro Utah con uno sconcertante 13/30 ai liberi (43%, il peggiore nella storia delle Pepite) e martedì notte con una leggera prevalenza tecnica (55 rimbalzi e 26 assist contro 48 e 22 degli avversari) e pescando il jolly con l’ingresso in campo del 19enne canadesino Jamal Murray miglior tiratore della squadra di Mike Malone con 9/13 3/4 da 3, 3/3 dalla lunetta 6 rimbalzi e 6 assist. Dopo 14 sole gare nella NBA arriva prima del previsto la consacrazione per la guardia di Kentucky, n.7 del draft, tiro e convinzione e difesa, esplosa nelle ultime due settimane. L’8 novembre ha toccato per la prima volta la doppia cifra (10 punti) e si è ripetuto altre 5 volte arrivando al suo high di 24 punti caricatissimo dai 16 punti in 12 minuti della gara di domenica che aveva fatto capire di essere ormai pronto a cogliere l’occasione.

Denver ha difeso bene, il bosniaco Jurkic ha dominato ai rimbalzi (14 con 14 punti), la squadra ha risposto in pieno tranne le difficoltà di tiro di Mudiay (5 punti, 1/7 e 1/3 nelle triple). Gallinari è stato il miglior realizzatore fra gli starter, 15 punti, 6/9, 1/2 dall’arco 2/4 liberi 5 rimbalzi in 37 minuti. Una sicurezza Winston Chandler (16 punti, 9 rimbalzi) che in questa prima parte della stagione è il miglior realizzatore dela squadra con 17,1 davanti al Gallo (16,9) che è sotto la sua media in carriera come precisione di tiro sia nel totale (38,9) che nelle triple (35,5) e in doppia cifra tutte le sere giocando ala piccola e sul quale si concentrano sempre più tutte le difese.

Con i due successi alla vigilia della gara di Utah Denver ha guadagnato 2 posti nel Power Rankings (22° post) e si porta co 6/8 al 10° posto all’Ovest avvicinando Utah e anche Portland che con Lillard aveva annunciato fuoco e fiamme e ha perso salto. E’ penultima nella Nortwestern Division mentre tutte le altre squadre rallentano: 4 sconfitte consecutive per Utah (7/8), 2 per Oklahoma (8/7), Portland (8/8), e una per Minnesota (4/9). La forbice però è ristrettissima, bastano un paio di vittorie per cambiare di colpo le prospettive.

A cura di Enrico Campana

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