Charlotte vince, Miami protesta

Con un tweet ha voluto dire la sua agli arbitri un’irritatissima Gabrielle Union, la seconda moglie di Dwayne Wade. Miami ha perso in casa gara5 con un tiro da 3 a 26″ dal termine di Courtney Lee, arrivato a Charlotte da Memphis nelle ultime ore del mercato di febbraio, ma non accetta la sconfitta che procura un match ball insperato per Charlotte che dopo aver perso le prime gare in Florida ha vinto le ultime 3 e venerdì notte ha la possibilità di regalare il primo risultato importante al suo illustrissimo presidente, Mister Michael Jordan.
Non accettano il verdetto per il presunto fallo di Cody Zeller sul rimbalzo di Wade a 26” dalla fine, sia coach Spoelstra che il diretto interessato, Dwayne Wade. Ai giornalisti che chiedevano loro se avevano visto il video, hanno risposto bruscamente: “Non ce n’è bisogno, c’era fallo, punto e basta”. A sua volta Deng sostiene di aver subito un fallo a fil di sirena.
Vedremo cosa ne pensa la NBA che negli ultimi tempi, in tema di arbitraggi, ha scelto di lavare in pubblico i panni sporchi, decisione sorprendente e liberista che non ha precedenti e serve a debellare la cultura del sospetto, meno facile con le polemiche. In questo caso Miami ha innescato una polemica fuori luogo, potrebbe essere multata se ai piani alti dell’Olympic Tower giudicheranno le ultime chiamate regolari. In realtà Charlotte è riuscita a stare in partita soffrendo,  tirando con percentuali inferiori a quello che serve per vincere una gara esterna da playoff, ma ha compensato il penalizzante 39% (33/84) col 50% da 3 (12/24), mentre Miami a sua volta ha tirato male da 3 (27,8, 5/18), non ha sfruttato il vantaggio ai rimbalzi (50/41) e patito la serata-no di Goran Dragic, balbettante in regia (solo 17 assist contro 21 degli Hornets) e molto impreciso al tiro, con 5/15 e 0/3 dalla linea dei 3 punti dalla quale il mancino sloveno è andato corto a 26” al termine nell’azione contestata. C’è poi la mal gestione del finale, dopo due canestri al bacio per l’88-85 di Miami. Charlotte riesce a ad accorciare con un canestro di Lin su un blocco di Zeller (88-87), ferma il gioco e ragiona sul da farsi, precipita fino alla beffa a 26″ quando la difesa dei bianchi si fa scappare il rimbalzo difensivo più importante sul quale si avventa partendo da fuori area Cortney Lee il quale passa la palla a Lin che gliela ripassa per il tiro da 3 che ne fa l’eroe della serata nel contesto di una gara sofferta per dover marcare un Wade di lusso (25 punti), non molto brillante nel complesso (2/9 al tiro, 8 punti 1 rimbalzo e un assist in 30 lunghi minuti) al punto che lui per primo ha confessato, nell’intervista Tv, di non essere convinto di segnare quel canestro.
Il migliore è stato certamente Marvin Williams (17 punti, 8 rimbalzi) in ombra in gara4, coach Clifford ha giocato all’inizio con le due torri Jefferson e Kaminski e usato anche gli altri lunghi Cody Zeller e Spencer Hawes per contenere Whiteside (12 rimbalzi), l’elasticizzato centro degli Heat. Utile il rientro di Batum con un missile importante nel finale e 8 punti.
Il destino negli ultimi tempi è stato benigno con Courtney Lee: entrato dalla porta secondaria nella NBA nel 2008, n.22 del draft di Orlando dopo l’università a Western Kentucky. Non riesce a sfondare, viene ceduto ai Nets dove gioca la sua miglior stagione (12,5 punti), passa a Huston (2 stagioni) a ha davanti nel ruolo di guardia giocatori di maggior talento. La grinta c’è, lo chiamano Boston dove rimane un anno e mezzo, non ha moti punti nelle mani e diventa il cambio delle guardie a Memphis fino a quando, dopo due stagioni e mezzo, al termine della vittoria di Brooklyn dei Grizzlies viene ceduto (per alleggerire il salary cap di 5,6 milioni di contratto) a metà dello scorso febbraio a Charlotte e curiosamente la sua prima gara con la nuova maglia la gioca nuovamente a Brooklyn. Clifford ne fa il titolare, 28 gare su 28, per arrivare ai playoff. Poco appariscente, a 30 anni il n.1 degli Hornets non può essere spacciato per una novità, ma un paio di opinionisti qualificati l’hanno indicato come uno dei 3 giocatori giusti per rifondare i Lakers. Gli altri due sono il compagno Batum e Al Horford degli Hawks. La profezia di Jason Terry sulla vittoria sicura dei Rockets si è ritorta sul capo dell’incauto 38enne che nei panni di oracolo è stato pari al disastro in campo (0 punti, 7 tiri a vuoto di cui 4 da tre). Stagione deludente, molto meglio l’anno passato quando giocarono la finale all’Ovest complice anche il crollo dei Clippers, un classico di fine stagione per i “Velieri” anche se la perdita di Paul e Griffin ha agevolato il compito dei giovani Portland di Terry Stotts che hanno adesso il match ball in casa per andare in semifinale e sfidare i Warriors. Che da parte loro hanno dilagato col surplus di energia di quel fenomeno di Draymond Green (quasi una tripla doppia) e le 7 bombe su 11 (percentuale seriale da record nelle ultime 3 stagioni) di Klay Thompson (27 unti) e l’innesto riuscito nel quintetto di Shaun Livingston. Affidabile ufficiale di complemento, un journeyman come dicono della NBA, che dopo aver cambiato 9 volte squadra in 10 anni ha trovato la sua terra promessa da due stagioni nella Baia. “Un giocatore fantastico e un compagno perfetto”, l’ha elogiato Steve Kerry neo coach of The Year. Il dinoccolato “Sha” ha sbagliato solo un tiro e segnato più del doppio della sua media in carriera, +28 di valutazione come Thompson e poco meno del +32 di Green. La sua carriera è iniziata ai Clippers come n.4 del draft nel 2004, non aveva un passato al college.
Da parte sua, tranquillizzato dalla partita di Livingston, Curry ha seguito la partita in borghese sulla panchina divertendosi coi compagni. Confermata la diagnosi: 2 settimane di stop per assorbire la distorsione al ginocchio. Non giocherà la semifinale.
Brutto spettacolo dei Rockets, compreso il tecnico per proteste a Bickerstaff jr che farà le valigie, idem forse il gm Darel Morey. Il coach potrebbe essere Van Gundy dei Pistons.

SKY TV – Diretta dalle ore 2 di venerdì mattina 29 aprile di Boston-Atlanta (Gara6), differita alle ore 14 e 22.45 su Sky Sport 2HD e 17.45 3HD
PLAYOFF Quarti di finale – Est: Miami-CHARLOTTE 88-90 (2/3; 25-28, 22-21; 16-24; 17-25; 25 D.Wade 11/19 5r 4a, 16 L.Deng 4/12 2/6 da3 tl6/6 6r 3a, 11 H.Whiteside 5/8 12r 12r 3st, 10 G.Dragic 5/15 0/3 da3; 17 Mar.Williams 7/10 3/4 da3 8r 2a 3re, 14 A.Jefferson 7/14 7r, 14 K.Walker 4/18 3/5 da3 tl3/3 5r 5a, 11 J.Lin 4/10 0/2 da3 tl3/6 6r 7a, 8 C.Lee 2/9 2/2 da3, tl2/2 1r 1a 1st, 8 N.Batum 2/6 2/5 da3 3r 3a). Ovest: GOLDEN STATE-Houston 114-81 (4/1, qualificati; 37-20, 22-17; 30-22, 25-22; 27 K.Yhompson 10/14 7/11 da3, 16 S.Livingston 7/8 tl2/2 3r 3a, 15 Dra.Green 5/9 2/3 da3 tl3/4 9r 8a, 15 B.Rsh 6/8 8r; 35 J.Harden 12/23 3/7 da3 tl8/9 6r 6a 7pe, 8 D.Howard 3/13 o/1 da3 tl2/4 21r, 11 M.Beasley 5/13 1/2 da3 7r); LA Clippers-PORTLAND 98-108 (2/3; 19 JJ Redick 7/17 3/6 da3 3r, 17 J.Crawford 1/5 da3, 17 J.Green, 16 D.Jordan tl6/11 17r; 27 CJ McCollum 9/18 2/6 da3, 22 D.Lillard 7/20 5/10 da3 5a 3re, 19 M.Harkless 10r, 10 M.Plumlee 15r 4a);
STANOTTE – Est: Gara6 Boston-Atlanta (2/3, diretta Sky Tv).

A cura di ENRICO CAMPANA

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