Carlo Genta racconta il mito di Sebring

Carlo Genta racconta il mito di Sebring

La 12 Ore di Sebring più che una corsa, la seconda tappa del campionato endurance americano, è una leggenda a stelle e strisce. Da quelle parti addirittura più sentita e più seguita della più patinata Daytona, diventa un gigantesco happening popolare nel cuore della Florida agricola e industriale.

Nella seconda serie di Podcast originali di Radio 24 “American Race” al via da mercoledì 16 marzo, Carlo Genta, conduttore di Tutti Convocati, racconta non solo storie di gare, ma di persone, di sogni e di sfide, dall’interno, e dietro le quinte della corsa, dell’unico team totalmente italiano che partecipa al campionato Imsa, Cetilar Racing.

Un osservatorio privilegiato per sentire il battito e i rumori di una esperienza di Motorsport molto diversa da quelle cui siamo abituati, su una pista ricavata da un aeroporto militare della Seconda Guerra. Un tempio della velocità che è sempre lo stesso, immutato dal 1950, dove non esistono tribune ma decine di migliaia di spettatori stanno in piedi dietro le reti, nella maggior parte dei casi dopo aver campeggiato lì per una intera settimana, ai bordi di un circuito ancora in gran parte lastricato del cemento dell’aeroporto, buche comprese.

Non a caso il motto di Sebring è “respect the bumps”, come hanno fatto nel corso degli anni pilori leggendari come Juan Manuel Fangio, Sterling Moss, Bruce McLaren, Mario Andretti, Michele Alboreto, ma anche superstar del cinema da Paul Newman a Steve McQueen.

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