Sofia Goggia si è sentita come Mario Balotelli

Argento a Pechino e Coppa di discesa

Intervistata in esclusiva da Eurosport, Sofia Goggia ha voluto ripercorrere la sua stagione dove le è successo davvero di tutto. Le sei vittorie in Coppa del Mondo, ma anche il doloroso infortunio di Cortina a pochi giorni dai Giochi. Quindi l’argento proprio alle Olimpiadi di Pechino e la vittoria della Coppa di specialità in discesa libera.

Queste le sue prime dichiarazioni: “L’anno più strano della mia carriera in cui ho raggiunto i miei picchi in ogni senso, dall’alto al basso. Ciò che ho vissuto negli ultimi due mesi è stato un incubo, ma l’affetto dimostrato dagli italiani mi ha reso molto fiera, perché significa aver lasciato un segno oltre ai risultati”.

Sofia Goggia ha così rivissuto i 23 giorni tra l’infortunio di Cortina e l’argento di Pechino: “Non sarebbe stato strano se mi fossi schiantata di sabato, quando sono scesa come una scellerata. Nel SuperG invece non c’è una curva in cui abbia rischiato qualcosa – ha detto -. Faccio fatica a rivedere questa caduta: non me la so spiegare. Il mio allenatore dice che potrebbe essere stata una mancanza di concentrazione. Credo di avere un fisico molto forte, che tende a nascondere le carenze tecniche che ogni tanto vengono fuori”.

“In Cina sono andata in affanno. Sulla pista c’era un po’ di ghiaccio. Ho voluto sciare fin dal primo giorno, ma ho tirato la corda e non mi sono gestita bene. Il giorno prima del SuperG sono scivolata alla terza porta con la stessa dinamica di Cortina e ho impattato con la rete – ha aggiunto -. Mi sono alzata con la gamba che tremava e ho detto a Rulfi ‘Ma io come cacchio faccio?’. Grazie ai dottori e al lavoro, ero già concentrata sulla discesa, ma per quella caduta ho pensato che il destino mi stesse dicendo di fermarmi, prima che succedesse qualcosa di peggio”.

“Ciò che mi ha fatto fare un clic clamoroso è stato il giorno della prima prova di discesa. Quando sono andata in ricognizione e sono entrata in casetta, ho visto i Cinque Cerchi con la scritta Beijing 2022 e mi sono detta ‘Il mio posto è qui, ci sono anch’io’. Da lì mi è scattato qualcosa di incredibile: il tracciato era liscio, non c’erano tante curve sul piede sinistro, la discesa non richiedeva molta intensità – ha spiegato ancora -. Mi è bastato restare in equilibrio e spingere dove potevo. La pista mi ha aiutato tanto, con una neve anche abbastanza facile. Quando ho visto il verde sono stata molto contenta, ma sapevo che solo quattro decimi forse non sarebbero bastati”.

Oltre al bilancio della stagione, Sofia Goggia si è espressa sul futuro con un paragone particolare: “Non credo alla sfortuna, ma penso che niente capiti mai per caso. Quando mi succedono certe cose mi dico, come Balotelli, Why always me? Se c’è una ragazza a cui capitano cose incredibili, sono io – ha detto la sciatrice -. Non c’è mai nulla di normale. Anche l’incidente in macchina: non è che vado a fare un tamponamento, ma cado giù da una scarpata e atterro sul tetto di un pullmino! Capitano tutte a me!”.

“Ora però, sto cercando di impostare la stagione e questo quadriennio olimpico in arrivo per dare una stabilità a ogni aspetto. Non posso spoilerare nulla, è tutto work in progress – ha così concluso -, ma cercherò di colmare le mie lacune personali, emotive, tecniche e fisiche per essere una persona e un’atleta migliore e finire una stagione senza patemi, da persona normale. Visto che il carico emotivo che ho avuto quest’anno mi ha davvero sfinito”.

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