Un Marchese a Rio – 22 agosto 2016

Un Marchese a Rio. Questa la rubrica olimpica di analisi, sport, spettacolo, costume e un po’ di pepe che Sportal.it offre per i Giochi Olimpici dal 5 al 21 agosto. L’ospite è Cino Marchese, personaggio dello sport a più facce e unico: competenza, conoscenza tecnica, passione, esperienza internazionale, successi organizzativi, manager di marketing e comunicazione. E anche solide amicizie personali con i grandi campioni.

Incomincia la carriera di manager sportivo dirigendo l’ufficio italiano di IMG di Mark Mc Cormack per circa 20 anni. In seguito consulente e advisor di molte aziende e organizzazioni operanti nello sport, oggi attivo soprattutto nella impiantistica sportiva. Ha seguito molti personaggi dello sport come Alberto Tomba, Paolo Rossi, Roberto Baggio, Deborah Compagnoni, Martina Navratilova, Monika Seles e molti altri grandi campioni. Collabora con diverse strutture universitarie e docente in diversi Master multilingue di formazione.

– L’Olimpiade brasiliana si è chiusa sotto la pioggia, quasi gli dei dello sport volessero mondare i suoi peccati, con una fantastica finale del volley, una noiosissima vittoria Usa nel basket, un prestazione nella ritmica che valeva la medaglia arrivata invece “made in Cuba” dalla lotta, una maratona  del percorso troppo piatto come la corsa del keniano Kipchoge e l’imprevisto della drammatica protesta del secondo classificato, l’etiope Feys Lilesa, che ha tagliato il traguardo coi polsi incrociati denunciando l’occupazione delle sue terre delle truppe governative e la carcerazione di molta gente fra cui i familiari.

“Bene o male le cose sono andate e devo dire meglio di quanto potessi pensare alla vigilia. Delle gare di ieri solo la pallavolo ha dato qualche emozione e la protesta dell’Etiope purtroppo non ha seguito”.

– Alla fine la bandiera olimpica è stata consegnata al Giappone con la sorpresa di vedere il suo premier, Shinzo Abe, uscire dagli austeri panni con un pallone nelle mani e il cappello rosso del personaggio di un fumetto perchè i prossimi Giochi saranno tutto manga e videogiochi oltre alla novità nel programma di skateboard, surf, arrampicata richiamo ai gusti dei giovani

“Il Premier Giapponese fa bene a cavalcare le mode dei giovani,ma questi inserimenti di sport molto di nicchia anche se molto amati dai giovani non hanno senso”.

– E’ l’ora dei bilancio: che messaggio sportivo e umano ci consegna questa prima olimpiade sudamericana?

“Come dicevo i brasiliani tra mille difficoltà sono riusciti a dare una immagine positiva del loro Paese e del loro Continente, ma purtroppo domani ricominceranno con i loro problemi storici e di difficile soluzione”.

– Tutto sommato lo sport con le sue storie e i suoi personaggi ha fatto dimenticare per due settimane  i problemi che il mondo e ogni singolo paese attraversano in questo momento a Dio e agli dei piacendo,  qui si è vinto su un campo di gara e non con la forza delle armi o il terrorismo

“Per fortuna il terrorismo è stato alla larga o meglio sono riusciti a tenerlo fuori dai campi di gara dove ha vinto la fratellanza ed il rispetto dei differenti modi di essere”.

– L’idea di un’Olimpiade come tregua utile per riflettere e superare i conflitti resta valida, ma la macchina sembra diventata elefantiaca, esibizionista, commerciale, sprecona e lo sport vuole vincere ma non migliorarsi e alla fine chi ne guadagna più di tutti  il CIO  con ricavi pazzeschi non ridistribuiti e una pessima gestione etica dell’evento, come la selezione delle giurie, e oggetto di scandali, vedi il doping o quel suo alto dirigente arrestato perchè si vendeva i biglietti

“Il CIO deve riflettere su molte cose e deve abbandonare quelle sue pretese di standard molto difficili da raggiungere. Gli sponsor non sono più in grado di coprire dei costi insostenibili e l’organizzazione deve diventare più agile e snella. Chi non agisce in questo senso e si abbandona a scandali e ruberie deve essere radiato a vita”.

– Forse il CIO dovrebbe essere gestito direttamente dall’ONU per farne un miglior uso e ammodernare i suoi quadri e il sistema.

“Pensare che l’ONU ,con tutti i problemi che ha, si accolli anche quelli del CIO non lo vedo nemmeno ipotizzabile, ma certamente si deve togliere quel circolo vizioso che la burocrazia ha saputo consolidare con il tempo”.

– Se pensi ai dirigenti, stendendo un velo opportuno su quelli italiani, ci viene in mente soltanto quello di Lord Sebastian Coe, l’ex campione  di atletica leggera, che ha voluto le Olimpiadi di Londra contenendo al minimo le spese, e issato la sua nazione al 3° posto del medagliere riuscendo a coinvolgere tutti i suoi migliori campioni, vedi il successo di Justin Rose e Andrew Murray nel golf e nel tennis e senza  premiarli con una sola sterlina, fatto che dovrebbe riflettere chi invece strapaga le medaglie per giustificare e far sopravvivere ai tempi un’organizzazione dello sport imperfetta, usando un eufemismo.

“La dirigenza sportiva italiana deve essere tutta radicalmente ripensata e certamente Sebastian Coe è un modello da seguire. L’altro giorno mi è stato chiesto se Lord Sebastian Coe potesse diventare Primo Ministro, senza alcuna esitazione ho risposto ” e perché no ?”. Coe ha completamente ristrutturato lo sport Inglese, senza proclami e senza incertezze, ma con fermezza e competenza che parte da lontano, da quando era un atleta di spicco lui stesso. Ha ora ereditato la IAAF piena di problemi e di malcostumi e vedrete quello che sarà capace di fare. Ne sono certo”.

– Il Brasile ha cercato di tradurre il senso dell’araldica della sua bandiera, Ordem e Progreso, con qualche difficoltà per la propria situazione interna ce l’ha fatta e per fortuna l’umanità e la passione della sua gente è stata il viatico per un successo meritato

“Il Brasile deve ringraziare la sua gente perché come Pese non è certamente in linea con lo slogan della sua bandiera”.

– Senza essere il Dream Team e forse inferiore a quella squadra ideale rimasta a casa senza LeBron, Curry e Paul gli  Usa  del basket hanno dato un trentello alla Serbia e la distanza dall’Europa è questa.

“In tempi non sospetti avevamo detto “Chi gioca gioca sempre loro vincono” come diceva il compianto Franco Costantino. Gli Stati Uniti sono troppo più forti degli altri grazie alla loro organizzazione, alla loro possibilità di selezione, alla loro possibilità anche di rinunciare ai loro migliori giocatori. Un altro mondo”.

– Negli sport di squadra, gli Usa hanno dominato il basket e la pallanuoto femminile, il Brasile ha avuto bisogno di Neymar e dei rigori  per vincere nel calcio ma  nel volley maschile ha fatto una doppietta storica e l’Italia ne sa qualcosa, slavi sempre imbattibili nella pallanuoto,  flop nelle due finaline della Francia padrona dell’handball, l’Asia si consola l’oro cinese del volley femminile.

“Niente di nuovo e finalmente i brasiliani, pur con molti patemi, hanno vinto nel calcio , ma non si tratta di rivincita sulla Germania che schierava solo ragazzini. A proposito di handball non ho mai capito cosa serva il portiere che non ho mai visto fare una parata”.

–  A livello individuale gli Usa sono stati strepitosi nel nuoto, nella ginnastica femminile, hanno tenuto nell’atletica, pescato medaglie in tutti gli sport, ben 121 in totale, peccato per quella storiaccia di Ryan Locthe inventatosi una rapina creando un caso diplomatico e le cui scuse social non bastano.

“Abbiamo già detto a più riprese perché gli Stati Uniti sono i più forti. La loro organizzazione dello sport di base è formidabile ed il consolidamento è fatto dai college con competenza e capacità”.

– Di questa Olimpiade in senso strettamente sportivo non ci è piaciuta una cosa: non c’è stata una caccia al record, quasi fosse un appuntamento fra un meeting e un altro

“Certamente le condizioni climatiche hanno influito. Pioggia , vento e molta umidità”.

– Bilancio italiano con un 9° posto,  28 medaglie  come a Londra ma di maggior qualità e il forte  rammarico di una decina di quarti posti, gareggiare  fuori dall’Europa è anche più difficile e inoltre bisogna ricordare l’eredità di una gestione bianca del CONI: troppa burocrazia, nessuna attenzione per la scuola, gli impianti, il volontariato e senza un progetto e troppe parate fuori luogo

“Per fare il bilancio Italiano sono necessari molti approfondimenti e spero che il risultato, comunque buono, dia la forza e lo slancio a Malagò per iniziare una riforma che non può più attendere”.

– La tracciabilità delle 28 medaglie azzurre, di cui 8 ori, 12 argenti e 8 bronzi riconduce a 13 sport, ben 7 con 5 ori e 2 argenti fra fucili e carabine, un – paradosso più utile per la bisogna che prestigioso in senso strettamente olimpico-sportivo – contro l’imbarazzo delle zero medaglie e il 4° posto della Palmisano come miglior risultato nell’atletica pur innervata da “new italians”. E poi quattro anni sprecati nel pugilato,Clemente Russo credutosi vincitore d’ufficio sol perchè elevato a personaggio.

“L’indubbia presenza di troppi fucili nel bilancio generale non deve far dimenticare l’assoluta mancanza di presenze nell’atletica leggera e la mediocrità dei nostri pugili, guidati da uno che, con tutto il rispetto, non ha migliori argomenti che prendersela con i giudici che da quando mondo è mondo possono dare dei giudizi discutibili”.

– Parleremo domani  delle altri nazioni e dell’epos suscitato dai grandi protagonisti, Usain Bolt e Michael Phelps, e di Simone Bilas nella ginnastica, Katie Ledecky nel nuoto e Allison Felix nell’atletica leggera, passiamo in rassegna gli italiani.

– La vittoria di maggior significato

Gregorio Paltrinieri

– La vera impresa?

“Le due squadre di Pallanuoto”

– La sorpresa nelle gare maschili e femminili”

“La sorpresa tra i maschi è stato il Judoka Fabio Basile, tra le femmine la nuotatrice di fondo Rachele Bruni”

– La figura nuova dello sport italiano?

“Il duo del beach volley Daniele Lupo e Fabio Niccolai”

–  Il premio fair play?

“La squadra di pallavolo maschile”

– Il rimpianto?

Gianmarco Tamberi

– La delusione?

Federica Pellegrini

– La gara più sfortunata?

“La prova a squadre della ginnastica ritmica”

– I 5 All Stars azzurri fra uomini e donne?

“Paltrinieri, Pellegrini, Fiamingo, Zaytsev e Garozzo”

– Siccome non si parla mai degli allenatori, quello o quelli più bravi.

“Blengini, Campagna e Conti”

–  Mettiamoci anche i commentatori Rai, fra i quali Lucchetta in veste di dj del volley si è ampiamente superato nella finale, dopo aver invitato gli azzurri a sbriciolare il Corcovado i brasiliani volevano  sottoporlo all’antidoping.

“Gli interventi di Lucchetta nella finale sono stati delle perle di un misto o di troppa fede o ispiratori di gufata ed in generale poco centrati e che volevano essere spiritosi quando invece non ti facevano nemmeno sorridere e sono in sintonia con quelle performance sul terrazzo con i bambini ed il sipario rosso. Da lui che è stato un grande giocatore ed un personaggio fuori dalle righe ci si aspettava molto di più”.

– E adesso il “Super-chissenefrega?” dei Giochi.

“Al Taekwondo

A cura di ENRICO CAMPANA

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