Martinelli: “Landa il mio cruccio, ma Aru sta bene”

L’attacco di Mikel Landa nella cortissima e ‘pazza’ 13esima tappa del Tour de France, la Saint-Girons › Foix vinta da Warren Barguil, ha rimescolato ulteriormente le carte per la vittoria finale sui Campi Elisi. Il basco, apparso in ottima forma e ancora più del suo (in teoria) capitano Chris Froome (che Landa ha ‘abbandonato’ nello sprint finale in salita a Peyragudes), è ora quinto a 1.09 dalla maglia gialla Fabio Aru, che a sua volta vanta 6 secondi di vantaggio su Froome, 25 su Bardet e 35 su Uran.

Giuseppe Martinelli, ai microfoni di Rai Sport nel post tappa, ha confessato i suoi timori: “La Sky si è detta molto contenta di aver fatto avanzare Landa? Era proprio il mio cruccio prima della partenza, temevo che usassero Landa come jolly e così è stato. Noi obiettivamente ci siamo salvati bene. Non ho capito perché Kwiatkowski non sia riuscito a riportarsi su Landa, per noi le cose sarebbero state ancora più difficili”.

Fatto sta che la gialla è ancora sulle spalle del ‘Cavaliere dei 4 Mori’: “Fabio stava bene nel finale, è riuscito a mantenere la calma – ha proseguito il direttore sportivo dell’Astana -. Sì, Landa è più vicino, ma la maglia gialla la portiamo ancora noi e quello è l’importante. Se non si fosse mosso Contador sarebbe stata tutta un’altra roba, ma lui è così, è un campione che riesce sempre a inventarsi qualcosa, ha provato oggi e nelle prossime tappe sicuramente lo vedremo ancora protagonista perciò è bello anche così… Landa ha fatto una buona cosa, la Sky sarà contenta, ma noi altrettanto”.

E mentre sabato la tappa non presti particolari difficoltà, il gioco si farà duro domenica: “Domenica ci sarà una tappa con un’interpretazione molto più difficile di quella di oggi perché ci sarà subito una salita e credo che sarà molto più facile per loro magari isolare la squadra con tanti chilometri davanti. Però come ho già detto Aru sta bene e mi sembra anche sereno e tranquillo, e questo è l’importante”, ha concluso Martinelli.

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