“Ciclisti morti: in Italia c’è più attenzione”

In poche ore il ciclismo ha dovuto piangere addirittura due morti.

Due tragedie immani quelle di Antoine Demoitié e Daan Myngheer. Il primo, 25enne belga della Wanty-Groupe Gobert, è stato travolto e ucciso da una moto durante la Gent-Wevelgem; il secondo, 22enne belga del Roubaix ML Team, è invece deceduto per un attacco di cuore durante la prima tappa del Criterium International in Corsica.

A riguardo ha parlato il presidente della FCI, Renato Di Rocco, ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Restiamo preoccupati, al Nord qualche moto e auto di troppo c’è, e solo da alcuni anni si sta alzando il livello dell’attenzione. Non è un problema italiano: può succedere anche a noi, ci mancherebbe altro, ma devo dire, anche per quanto riguarda le cause della morte di Myngheer, che in Italia abbiamo qualche prevenzione e cautela in più. Da noi ci sono una legislatura e uno screening medico più attenti, la federazione anche in questo caso ha pagato dazio alzando il livello in tutte le discipline, amatori compresi”.  

Articoli correlati